martedì 17 luglio 2007

Teriaca, ovvero è più folle usare i farmaci propinati oggi o quelli di ieri?


Questo rimedio polifarmaco, anzi il più polifarmaco di tutti, è noto da tempo antico. Esso lo si fa rimontare sino a Mitridate, re del Ponto, che, narrasi, l'avesse fatto confezionare per scongiurare tutti i veleni. Raccontasi pure che la ricetta per la sua preparazione sia stata trovata da Pompeo nella cassetta di quel re, d'onde il nome primitivo di elettuario di Mitridate. Nerone lo fece perfezionare da Andromaca, il suo primo medico, e Galeno diede a questo rimedio il nome di theriaca, antidoto contro tutte le bestie nocive. Moltissime modificazioni furono arrecate alla formula primitiva. Galeno vi ammetteva 62 sostanze, senza tener conto dei trocisci di scilla, della vipera e dell'hédicroon, che era una specie di polvere teriacale. Un tempo la teriaca era specialmente preparata a Venezia, ove la preparazione era circondata dalle cure più diligenti ed erano, perchè essa avesse sempre composizione costante e non fosse falsificata, dal Governo di quella repubblica date disposizioni legislative. A Parigi, nell'antico Collegio di Farmacia, ad una certa epoca dell'anno, la si preparava con un grande cerimoniale. Tutti questi antichi costumi sono scomparsi e la teriaca, è caduta nell'oblio, dopo essere stata considerata per secoli una panacea universale.

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