lunedì 2 giugno 2008

Danza macabra, Santa Maria in Binda, Nosate



Quando, nel XIV secolo, alla fine del Medioevo, le condizioni di vita divennero più facili e la gente cominciò a sentire il "piacere di vivere", proprio allora iniziò una serie di pestilenze e carestie, a partire dalla Peste Nera descritta da Boccaccio nel "Decameron", che riproposero drammaticamente il rischio di una morte disperata. Allora si cercò di reagire all'angoscia attraverso una "educazione alla morte", tramite insegnamenti capaci di staccare gli uomini dalle cose di questo mondo, e tentando di "addomesticare" la grande paura. La Danza Macabra fissa, storicamente, questo particolare momento, segnando quindi il trapasso tra il Medioevo e il Rinascimento, dove lo spettacolo della morte assunse quel significato "moderno" di angoscia e paura che ancor oggi lo accompagna. Qui a Santa Maria in Binda la morte è raffigurata come uno scheletro che invita al ballo finale un lungo corteo di religiosi: dal prevosto al vescovo, dal cardinale al Papa, ciascuno di esso mostrato con gli attributi del suo potere, gelosi detentori di un tragico quanto grottesco potere.

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