giovedì 31 luglio 2008

Non sono un cane

Meglio essere un cane
silenzioso
fedele
nessuno potrà contraddire la sua intelligenza.

Meglio essere un cane
e stare sotto un letto quando c'è il temporale
ed essere amato per questa innocua paura
e ricevere una benevola carezza.

Ma non sono un cane
parlo
tutti potranno scoprire la mia poca intelligenza
non riceverò alcuna carezza durante un temporale.

mercoledì 30 luglio 2008

Riemersione

Due frasi mi hanno fatto riemergere dalla terre lontane dove mi ero infilato:

Francis Scott Fitzgerald il 7 dicembre 1940, pochi giorni prima di morire, scrive alla figlia :<< I malati di mente sono sempre semplici ospiti sulla terra: eterni stranieri, che portano con sé decaloghi spezzati che non sanno leggere>>.

Marguerite Yorcenar sostiene che " Non manca un barlume di luce anche nel più opaco uomo"

E così rincuorato (basta davvero poco) riprendo il mio cammino ...

martedì 29 luglio 2008

Intervallo 3: politica

La normalità delle morti clandestine sulle spiagge italiane...




Dove sono i bellicosi sindacati di categoria che strepitavano al primo accenno del piano Air France? Intanto Rayanair se la ride con questa pubblicità...



Pietro Garibaldi, Riforme , non imboscate, La Stampa, 28/07/08 (Ovvero: precari a vita)


In Italia vi sono oggi due mercati del lavoro. Da un lato vi è il mercato primario, dove circa 15 milioni di lavoratori sono assunti a tempo indeterminato con grandi tutele sulla stabilità del loro rapporto lavorativo. Nel caso dei dipendenti pubblici e dei lavoratori delle grandi imprese, la certezza del posto è quasi assoluta. Vi è poi un mercato del lavoro secondario, formato da circa 3,5 milioni di lavoratori precari. Questi ultimi sono i lavoratori a termine, i lavoratori a progetto e tutti quei lavoratori che svolgono mansioni simili a quelle dei lavoratori del primario, ma con protezioni decisamente inferiori.

I lavoratori di questo mercato secondario sono circa il 15 per cento del totale, ma si arriva quasi al 50 per cento tra i lavoratori più giovani.

Lo psicodramma di molti giovani lavoratori riguarda la conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato. In un anno poco più del 10 per cento dei lavoratori riesce a fare il tanto desiderato salto. Uno dei modi per forzare la conversione del rapporto di lavoro è quello di impugnare presso il tribunale la regolarità del termine apposto al contratto. In questo caso sarà il giudice a decidere se il termine inserito nel contratto era regolare. In caso di irregolarità un lavoratore di una grande impresa avrà così diritto di essere reintegrato in via permanente sul posto di lavoro. Nel caso dei lavoratori a termine delle Poste, la pratica del ricorso era molto diffusa e determinava quasi automaticamente il reintegro permanente sul posto di lavoro.

L’emendamento approvato dalla Camera è volto ad attenuare i diritti dei lavoratori che vincono la causa. Questi lavoratori avrebbero d’ora in poi diritto soltanto a un indennizzo monetario fino a sei mesi, senza poter essere reintegrati sul posto di lavoro.

lunedì 28 luglio 2008

Intervallo 2: Carlo Gesualdo da Venosa



Luci serene e chiare,
Voi m'incendiate, voi, ma prova il core
Nell'incendio diletto, non dolore.

Dolci parole e care,
Voi mi ferite, voi, ma prova il petto
Non dolor nella piaga, ma diletto.

O miracol d'Amore!
Alma che è tutta foco e tutta sangue
Si strugge e non si duol, more e non langue.

venerdì 25 luglio 2008

Ricordo di un amico.

Ho sognato un amico, morto tanti anni fa. Era come un padre per me. Ci siamo visti, abbracciati e baciati tra le lacrime. Ciao. Mi manchi. Mi mancano le nostre infinite discussioni. E' vero che a diventar vecchi si diventa sempre più soli... Ciao

(Con questo pensiero, chiudo per un po' questo blog. In attesa di tempi migliori...)

giovedì 24 luglio 2008

Tramonto infinito

Amore perduto

Angelo tremendo, l'amore:
fa fare cose che non si sono mai fatte,
dire cose che mai si sono pensate,
annientare se stesso per un altro egoista
soffrire per qualcosa che detestavi...
Angelo tremendo, l'amore:
fa scrivere poesie come queste,
che scalciano al cielo
inutilmente...

Guardate mirate se v'è dolore pari al dolor mio...


La Risiera di San Sabba (in sloveno: Rižarna pri Sveti Soboti) è stato un campo di concentramento nazista per la detenzione ed il transito prevalentemente di prigionieri politici, situato nella città di Trieste.
È stato l'unico lager in Italia ad avere un forno crematorio. In esso le autorità tedesche compirono uccisioni, in un primo momento mediante gas (usando i motori diesel degli autocarri), in seguito per fucilazione o con colpo di mazza alla nuca. (da Wikipedia)

lunedì 21 luglio 2008

Dedicato a... una poesia di Wislawa Szymborsk

LA STAZIONE

Il mio non arrivo nella città di N.
è avvenuto puntualmente.

Sei stato avvertito
con una lettera non spedita.

Hai fatto in tempo a non venire
all'ora prevista.

Il treno è arrivato sul terzo binario.
E' scesa molta gente.

La mia persona, assente,
si è avviata all'uscita tra la folla.

Alcune donne mi hanno sostituita
frettolosamente
in quella fretta.

A una è corso incontro
qualcuno che non conoscevo,
ma lei lo ha riconosciuto
immediatamente.

Si sono scambiati
un bacio non nostro,
intanto si è perduta
una valigia non mia.

La stazione della città di N.
ha superato bene la prova
di esistenza oggettiva.

L'insieme restava al suo posto.
i particolari si muovevano
sui binari designati.

E' avvenuto perfino
l'incontro fissato.

Fuori dalla portata
della nostra presenza.

Nel paradiso perduto
della probabilità.

Altrove.
Altrove.
Come risuona questa parolina.

da "Vista con granello di sabbia".- Adelphi

giovedì 17 luglio 2008

Lontananza

La lontananza non si misura in leghe
Non occorre andare fino a Samarcanda
Per sentirsi "lontano"
Per allontanarsi basta una parola

Ma...

Basta una parola e la lontananza svanisce
Non importa se si è a Samarcanda
Per riavvicinarsi basta una parola

15 milioni di italiani emigrati all'inizio del secolo scorso. Se ne ricorda qualcuno?

Vecchio muro

Grossi ciòttoli di fiume
poi cocci di coppi
poi file di mattoni rossi
e ancora ciòttoli disposti a spina di pesce
e cocci
e mattoni
magra malta a legare il tutto
ruvido intonaco sabbioso a coprire.

Vecchio muro

Solo la timorosa e pigra lucertola
conosce i tuoi segreti anfratti
solo l'edera rigogliosa cela quei segreti.

mercoledì 16 luglio 2008

Mozart, Voi che sapete



Il testo lo trovi in questo blog all'altro post su Mozart.

Confuso

Mi dicono che sono confuso e meno creativo di prima (c'è sempre un prima che chissà come mai è migliore...). Non stento a crederlo e non cerco scuse aggrappandomi agli effetti della stagione torrida che avanza o ad una presunta stanchezza. D'altra parte non sono forse un amante del caldo e già andato in ferie per rilassarmi e riposare? Eppure tornato sembro peggio di prima...
No la confusione c'è e mi sta bene anche perché è uno stadio benigno della pazzia... Permette di fare stravaganze, di dimenticare le cose importanti per attardarsi sulle irrilevanti, nessuno contesterà al confuso l'incoerenza, l'inaffidabilità, la trascuratezza...
Posso non ricordare momenti bellissimi senza soffrirne la mancanza, posso confondere amicizia ed amore senza turbarmi, posso non credere alle parole che mi dicono e che dico senza trovare rimorso, posso ridere della nostalgia e della poesia, posso...
Sono confuso: posso...

Raccolto dell'orto (Natura viva)

Anna Maria Ortese, Il mare non bagna Napoli, Adelphi

Il racconto si chiama “Oro a Forcella” p 66-67.
E' la visita della Ortese al quartiere Forcella nei primi anni '50. Una delle più belle pagine di questo libro.

Alla base del vicolo, come un tappeto persiano ridotto ora tutto grumi e filamenti, giacevano frammenti delle immondizie più varie, e anche in mezzo a queste sorgevano pallide e gonfie, oppure bizzarramente sottili, con le grosse teste rapate e gli occhi dolci, altre figurette di bambini. Pochi quelli vestiti, i più con una maglietta che scopriva il ventre, quasi tutti scalzi o con dei sandaletti di altra epoca, tenuti insieme a furia di spago. Chi giocava con una scatola di latta, chi, disteso per terra, era intento a cospargersi accuratamente il volto di polvere, alcuni apparivano impegnati a costruire un piccolo altare, con una pietra e un santino, e c'era chi, imitando graziosamente un prete, si rivolgeva a benedire.
Cercare le madri, appariva follia. Di tanto in tanto ne usciva qualcuna da dietro la ruota di un carro, gridando orribilmente afferrava per il polso il bambino, lo trascinava in una tana da cui poi fuggivano urli e pianti, e si vedeva un pettine brandito in aria, o una bacinella di ferro appoggiata su una sedia, dove lo sfortunato era costretto a piegare la sua dolorosa faccia.
Faceva contrasto a questa selvaggia durezza dei vicoli la soavità dei volti raffiguranti Madonne e Bambini, Vergini e Martiri, che apparivano in quasi tutti i negozi di San Biagio dei Librai, chini su una culla dorata e infiorata e velata di merletti finissimi, di cui non esisteva nella realtà la minima traccia. Non occorreva molto per capire che qui gli affetti erano stati un culto, e proprio per questa ragione erano decaduti in vizio e follia; infine, una razza svuotata di ogni logica e raziocinio s'era aggrappata a questo tumulto informe di sentimenti, e l'uomo era adesso ombra, debolezza, nevrastenia, rassegnata paura e impudente allegrezza. Una miseria senza più forma, silenziosa come un ragno, disfaceva e rinnovava a modo suo quei miseri tessuti, invischiando sempre più gli strati minimi della plebe, che qui è regina. Straordinario era pensare come, in luogo di diminuire o arrestarsi, la popolazione cresceva, ed estendendosi, sempre più esangue, confondeva terribilmente le idee all'Amministrazione pubblica, mentre gonfiava di strano orgoglio e di più strane speranze il cuore degli ecclesiastici. Qui, il mare non bagnava Napoli. Ero sicura che nessuno lo avesse visto, e lo ricordava. In questa fossa oscurissima, non brillava che il fuoco del sesso, sotto il ciclo nero del sovrannaturale.

martedì 15 luglio 2008

G8 di Genova e i fatti di Bolzaneto, Ingiustizia è fatta

(ANSA) - GENOVA, 14 LUG 2008 - Il processo sui soprusi e le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del 2001 si conclude con 15 condanne e 30 assoluzioni.Dopo 9 ore di camera di consiglio, il tribunale di Genova ha emesso la sentenza che condanna 15 imputati a pene variabili fra i 5 mesi e i 5 anni, con la pena piu' pesante inflitta ad Antonio Biagio Gugliotta, ispettore di polizia penitenziaria. Assolti gli altri 30 dei 45 imputati, tra personale della polizia penitenziaria, forze dell'ordine e medici.

I fatti.
In occasione della riunione dei governanti dei maggiori paesi industrializzati dal 19 al 21 Luglio 2001 a Genova, i movimenti no-global e le associazioni pacifiste diedero vita a manifestazioni di dissenso poi sfociate in gravi tumulti di piazza con scontri che culminarono con la morte di un manifestante, Carlo Giuliani, durante gli scontri in Piazza Alimonda.
Susciterà polemiche anche la presenza dell'allora vice-presidente del Consiglio Gianfranco Fini nella sala operativa della Questura genovese, presenza che, da diversi giornalisti dell'area di sinistra,viene messa in relazione ai molti abusi poi compiuti dalle forze dell'ordine.
Le persone fermate e arrestate durante i giorni della manifestazione furono in gran parte condotte nella caserma di Genova Bolzaneto, che era stata approntata come centro per l'identificazione dei fermati. Saranno poi trasferite in diverse carceri italiane. Secondo il Rapporto dell'ispettore Montanaro, frutto di un'indagine effettuata pochi giorni dopo il vertice, nei giorni della manifestazione transitarono per la caserma 240 persone (di cui 184 in stato di arresto, 5 in stato di fermo e 14 denunciate in stato di libertà), ma secondo altre testimonianze di agenti gli arresti e le semplici identificazioni furono molte di più, quasi 500.
In numerosi casi, i fermati accusano il personale delle forze dell'ordine di violenze fisiche e psicologiche, e di mancato rispetto dei diritti legali degli imputati (impossibilità di essere assistiti da un legale o di informare qualcuno del proprio stato di detenzione): gli arrestati raccontano di essere stati costretti a stare ore in piedi, con le mani alzate, senza avere la possibilità di andare in bagno, cambiare posizione o ricevere cure mediche. Inoltre riferiscono di un clima di euforia tra le forze dell'ordine per la possibilità di infierire sui manifestanti, e riportano anche invocazioni a dittatori e ad ideologie dittatoriali di matrice fascista, nazista e razzista e minacce a sfondo sessuale nei confronti di alcune manifestanti.
L'allora ministro della Giustizia Roberto Castelli, che aveva visitato la caserma nelle stesse ore, dichiarerà di non essersi accorto di nulla e lo stesso confermò il magistrato antimafia Alfonso Sabella, che durante il vertice ricopriva il ruolo di ispettore del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ed era responsabile delle carceri provvisorie di Bolzaneto e San Giuliano (ma Sabella fu comunque tra i primi, già la settimana dopo il G8, ad ammettere la possibilità che ci fossero state violenze da parte delle forze dell'ordine contro i manifestanti arrestati, pur escludendo appunto che queste fossero state commesse da parte di quelle che erano a Bolzaneto sotto la sua responsabilità.

La denuncia
Amnesty International nel 2002 ha ufficialmente richiesto un'indagine sull'operato delle forze dell'ordine nella gestione dell'ordine pubblico durante il vertice italiano, criticandone l'eccessiva violenza e chiedendo anche indagini in merito alle istruzioni impartite dai vertici. Secondo Amnesty, parecchie segnalazioni di violazione dei diritti umani erano da verificare perche suffragate con evidenza da medici, fotografie e testimonianze. AI, pur accogliendo con favore l'apertura di una serie di indagini penali da parte della autorità giudiziarie italiane, ritiene che, vista l'ampiezza e la gravità delle accuse e il gran numero di cittadini stranieri con conseguente elevato livello di preoccupazione a livello internazionale, non siano sufficienti per fornire una risposta adeguata. Raccomanda quindi l'istituzione di un'apposita commissione d'inchiesta indipendente, ritenendo insoddisfacente e viziato da disaccordo e acrimonia il lavoro svolto dalla prima commissione nel 2001.

Le condanne
Il 14 dicembre 2007 24 manifestanti son stati condannati in primo grado a complessivi 110 anni di galera[73]. Le condanne riguardano gli scontri in via Tolemaide e i cosiddetti fatti del "blocco nero". Tra i condannati, 10 sono stati giudicati responsabili per devastazione e saccheggio, 13 per danneggiamento, uno per lesioni. La resistenza a pubblico ufficiale è stata scriminata per tre imputati: secondo i giudici la resistenza alle cariche della polizia durante il corteo delle tute bianche era legittima solo per tali tre imputati, al contrario dei danneggiamenti successivi.

Impuniti e promossi
Gianni De Gennaro , capo della polizia dal 2000, indagato al processo Diaz per induzione alla falsa testimonianza, nel 2007 diventa capo di gabinetto del ministro dell'Interno Giuliano Amato e all'inizio del 2008 è nominato commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania. Francesco Gratteri , imputato al processo Diaz, capo dello Sco, nel 2007 è divenuto capo del Dipartimento nazionale anticrimine. Il suo vice all'epoca del G8, Gilberto Caldarozzi , imputato Diaz, gli è succeduto come direttore dello Sco. Giovanni Luperi , imputato Diaz, nel 2001 vice capo dell'Ucigos, è dal 2007 capo del dipartimento analisi dell'ex Sisde. Spartaco Mortola , imputato Diaz, già capo della Digos di Genova, è vice questore vicario di Torino. Filippo Ferri , imputato Diaz, già capo della squadra mobile della Spezia, ora ricopre lo stesso incarico a Firenze. Vincenzo Canterini , imputato Diaz, già capo del VII reparto mobile di Roma, è divenuto vice questore ed è impegnato in Romania in una struttura investigativa internazionale. Fabio Ciccimarra , imputato Diaz e anche al processo a Napoli per gli abusi nella caserma Raniero (durante le manifestazioni del marzo 2001), già commissario capo a Napoli, è ora capo della squadra mobile di Cosenza. Alessandro Perugini , imputato per Bolzaneto e per il calcio in faccia a un minorenne già arrestato e picchiato, da vice capo della Digos è divenuto vice questore. Oronzo Doria , imputato per Bolzaneto, già colonnello di polizia penitenziaria, è divenuto generale.

Tēle ovvero lontano, Trattato sulla lontananza

Leggo sul Trattato della lontananza di Antonio Prete (Bollati Boringhieri ed.) che "tēle" significa in greco "lontano" e così i nostri tre paradigmatici strumenti moderni (televisione, telefono - con la sua variante telefonino- e telecomunicazione -cioè per semplificare internet-) hanno in sé il tarlo della lontananza. E con un paradosso: malgrado siano strumenti moderni che vorrebbero annullare le distanze e permettere una maggiore comunicazione tra le persone, non risolvono i problemi della lontananza che evidentemente ha meccanismi di difesa assai affilati. Così gli effetti negativi della lontananza che sono (per citarne solo alcuni) la solitudine, la sensazione di abbandono, la nostalgia, rimangono inalterati e dispiegano tutti i loro dolorosi esiti.

lunedì 14 luglio 2008

Patricia Barber's, Gotcha



L'ultimo lavoro di Patricia Barber è Mythologies. Il tema dell'album è quello della rilettura in chiave moderna delle Metamorfosi di Ovidio e la cantante pianista di Chicago smonta e rimonta a suo piacimento le metafore e i paradossi, i miti e le storie del celebre poeta nato a Sulmona nel 43 avanti Cristo per un progetto che ha ricevuto il riconoscimento della fondazione Guggenheim.

Eventi artistici on the road

al Caffè Letterario Via Alcarotti,3/a Novara
ESPOSIZIONE E LIVE PERFORMANCE con:
LORS
CRAZYCLOWN
BRUTAL FRENZY
CABALLERO
LENNY
CAROL
BAMBLA









Ospite d'onore Ercole...

Non capisco (post da saltare se si è già confusi)

Non capisco nulla dell'amore,
lo so (dovrei arrendermi all'evidenza!), forse non bisogna capire.
Ma quando a non capire si deve essere in due
è più complicato...

domenica 13 luglio 2008

Guido Gozzano, Cocotte (frammento)

. . .

Il mio sogno è nutrito d'abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state...

. . .

venerdì 11 luglio 2008

L'amore crudele ovvero "Ombretta sdegnosa del Mississipì"

(Spasimante)
Ombretta sdegnosa del Mississipì
non far la ritrosa e baciami qui.

(Ombretta sdegnosa)
Io prendo il battello e vado laggiù
non dò nessun bacio e ti faccio cucù

Guido Gozzano, Il buon compagno

Non fu l'Amore, no. Furono i sensi
curiosi di noi, nati pel culto
del sogno... E l'atto rapido, inconsulto
ci parve fonte di misteri immensi.

Ma poi che nel tuo bacio ultimo spensi
l'ultimo bacio e l'ultimo sussulto,
non udii che quell'arido singulto
di te, perduta nei capelli densi.

E fu vano accostare i nostri cuori
già riarsi dal sogno e dal pensiero;
Amor non lega troppo eguali tempre.

Scenda l'oblio; immuni da languori
si prosegua più forti pel sentiero,
buoni compagni ed alleati: sempre.

mercoledì 9 luglio 2008

Aforismi di Arthur Schopenhauer

Vita e sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.

La vita di ciascuno trascorre tutta tra il volere e l'ottenere. Il desiderio per sua natura è dolore, la soddisfazione genera ben presto saturazione: la meta era solo apparente. Il possesso toglie ogni interesse: il desiderio, il bisogno ricompare sotto nuova forma; dove non succede, subentrano lo squallore, il vuoto, la noia, che da combattere sono altrettanto tormentosi come il bisogno.

L'amore autentico è sempre compassione; e ogni amore che non sia compassione è egoismo.

Noi sentiamo il dolore, ma non l'assenza del dolore; sentiamo la preoccupazione, ma non l'assenza della preoccupazione; la paura, ma non la sicurezza. Sentiamo il desiderio, così come la fame e la sete; ma non appena è soddisfatto, succede come per il boccone che, nel momento in cui viene inghiottito, cessa di esistere per la nostra sensibilità. Sentiamo amaramente la mancanza di piaceri e di gioie, quando non ci sono; dei dolori invece non sentiamo direttamente la mancanza, anche se non ne proviamo da parecchio tempo, tuttalpiù ce ne ricordiamo per mezzo della riflessione. Solo dolore e mancanza infatti possono venire sentiti positivamente, e dunque si fanno sentire da sé: il benessere invece è solo in negativo. Perciò noi ci rendiamo conto direttamente dei beni più grandi della vita, salute, giovinezza e libertà, solo quando le abbiamo perdute: perché anch'esse sono negazioni. Dei giorni felici della nostra vita ci accorgiamo solo quando hanno ormai lasciato il posto a giorni infelici.

domenica 6 luglio 2008

Grazie On. Maroni, Ministro della Repubblica italiana

Grazie On. Maroni di esistere: ogni Sua iniziativa ci fa capire quanto distante sia la destra dalla sinistra (si, mai come ora c'è bisogno di questa distinzione che molti giudicano anacronistica!). A Lei dedico questa poesia di uno sconosciuto drammaturgo tedesto...


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertold Brecht

Albinoni Adagio, Dominic Miller

Mi ritorna in mente, Walter Lupi

sabato 5 luglio 2008

Alla gioia, Friedrich Schiller

- post ritirato in attesa di tempi migliori -

. . . Sospensione . . .

Rimanere in sospeso
e attendere
L'esito è incerto
ma non è possibile fare altro
Non dipende più da noi
dalla buona volontà
dalla sapienza (se mai ce n'è stata)
nemmeno dalla fortuna
Il caso gira la sua ruota
la giostra gira
non ci resta che aggrapparci
ad un cavallino di legno
e attendere

Vacanza ideale

Non guidare
Piedi nudi
Pantaloncini e canottiera (costume)
Mare
Buone letture

N.B. Neanche un decalogo, bastano 5 cose

Amicizia e amore

- post ritirato, in attesa di ripensamento -

venerdì 4 luglio 2008

Addio mare, alla prossima...

Annalisa Minetti, riti da spiaggia

Confesso la mia ignoranza. Non so chi sia Annalisa Minetti. Mi perdoni innanzitutto la Sig.ra o Sig.na Annalisa: difficile che la sua fama possa giungere nella mia inespugnabile e solitaria torre d’avorio. Me ne dispiace.
Quando ho sentito per la prima volta il suo nome, scandito da quello strumento di tortura che è l’altoparlante da spiaggia (siamo costretti a subire la sua invadenza dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 ! Maledetto!) ho visto improvvisamente folle di giovani bagnanti illuminarsi in viso e alzarsi all’unisono per andare a celebrare uno dei riti più defatiganti delle spiagge moderne: l’aquagin. Fare ginnastica in acqua (non bastava semplicemente nuotare?) non era abbastanza trendy e così ecco l’aquagin e per di più con Annalisa Minetti. Un tripudio per muscoli afflosciati, seni che hanno resistito a plurimi interventi di plastica ed ora inevitabilmente tendono, per la forza di gravità e del tempo, a cadere, celluliti impellenti o conclamate, insomma una festa del corpo che non c’è più. La sacerdotessa di questo rito è la suddetta Annalisa che svolge uno di quei lavori usuranti che la porterà, sicuramente, alla pensione anticipata con conferimento del cavalierato al lavoro per i suoi meriti indiscussi.
Confesso la mia ignoranza. Non so chi sia Annalisa Minetti. E , mi scuso doppiamente con la Sig.ra o Sig.na Minetti, non lo voglio sapere.

giovedì 3 luglio 2008

Ultimo giorno di mare...


Ultimo giorno al mare di tanti anni fa...
Inizio anni '60, piccolo paese marittimo del savonese.
L'ultimo giorno di mare era il giorno della notte bianca. Ma (attenti genitori di quindicenni!) la notte finiva massimo alle ore 1. Si avete capito bene all'una tutti a nanna.
Si usciva in compagnia, la sera, col golfino di lana ruvida alla marinara (rigorosamente blu) e si andava a prendere un gelato. Poi in giro a passeggiare sul lungomare.
Le compagnie (e questo era già un passo avanti) erano miste, ma non c'erano le coppiette, o , almeno, io non me ne sono mai accordo, ma ero tardo già fin da allora. C'era naturalmente il belloccio sciupafemmine (un cittadino in genere) che si vedeva ad occhio nudo e la trasgressione massima era far scivolare una mano sul sedere della propria ballerina durante una festa di compleanno...
Altri tempi, ma grandi nostalgie, forse solo di un tempo che non c'è più...

mercoledì 2 luglio 2008

Onorevole Maroni Ministro della Repubblica Italiana

Appropriarsi delle parole e rigirarle a proprio comodo è cosa disdicevole, ma non in politica.
Il Ministro della Repubblica Italiana On. Maroni ha motivato la raccolta delle impronte digitali per una minoranza etnica con la "difesa degli stessi minori". Uno scopo umanitario quindi.
La schedatura etnica è invece alla base di una discriminazione atroce non il trampolino per politiche di integrazione.
D'altra parte di che integrazione parliamo? Ci preoccupa davvero la scolarità dei minori nei campi nomadi?
In realtà l'On. Maroni , Ministro della Repubblica Italiana, non sa (non ne vuole sapere!) che in Italia c'è una evasione scolastica all'obbligo che è pari al 8 % e che in alcune città del sud raggiunge il 16 %.
Già il sud...Perché non schedare anche i bambini dei quartieri di Napoli o Palermo? Non hanno la stessa probabilità di delinquere dei nomadi?
[N.B. per l'Onorevole Maroni Ministro della Repubblica Italiana. E' una battuta l'ultima frase. (Meglio precisare con questi decisionisti politici)].

Non sono portato...


Non sono portato per le vacanze. Quando supero i dieci giorni lontano da casa vorrei sempre ritornare. Sarà una malattia grave?
(Ma poi, da qualche tempo, non capisco più qual'è casa mia e mi sento straniero ed a disagio ovunque. Ma questa è un'altra storia).

Una guida dedicata al mio paese

  Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...