Dietro una pesante lastra di metallo che rappresenta le sensazioni che l'artista ha provato tornando nel paese natio e trovandolo, dopo tanti anni, ormai abbandonato (destino quasi inevitabile per molti paesi delle montagne e colline) c'è scritto "Lo sai. Debbo riperderti e non posso"
Il ricordo è persistente, anche contro la volontà di cancellare ogni cosa. E' come se fosse inpresso indelebilmente dentro la materia come la scritta nel metallo.
All'Ingresso del labirinto (questo è il titolo dell'opera) è stata messa una zeppa per tener aperto il pesante portale. Il labirinto è uno di quei simboli che si sono caricati nel corso della storia di così tanti significati che ora stentiamo a decifrarli. Il più comune è che sia una raffigurazione della vita con in suo cammino tortuoso e sconosciuto. Solo pochi fortunati raggiungono l'uscita. Però, c'è un però anche qui, c'è sempre bisogno di una umile zeppa per tenere aperta la porta.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Una guida dedicata al mio paese
Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...
-
La mia moglie era agli scappini (1), il garzone scaprugginava (2), la fante (3) preparava la bozzima (4). Sono un murcido (5), veh, so...
-
Si te veco: me veco. Si mme vire: te vire. Si tu parle, c’è l’eco e chist’eco song’i. Si te muove: me movo. Si te sento: me sento. Si ...
La zeppa è importante metterla ma anche saperla togliere.
RispondiEliminaA volte occorre imparare a chiudere le porte che ci fa male tenere aperte: non è mai del tutto facile perchè qualche spiraglio di buio ci invita a riaprirle per rituffarci, quasi fosse un nostro vizio segreto voler continuare soffrire, ma occorre imparare a chiudere.
Il ricordo può essere una dolce ma letale malattia.
Ne abbiamo sofferto tutti nell'adoloscenza poi qualcuno è stato bravo a diventare altro e qualcuno, ogni tanto, fa una dolorosa ricaduta.
Il passato, anche se ritornasse, sarebbe diverso dal ricordo che ne conserviamo e forse non ci piacerebbe più, perchè anche noi nel frattempo siamo cambiati, senza accorgercene e senza volerlo.
Vivere nel passato c'impedisce di godere il presente, che poi fatalmente rimpiangeremo quando diventerà a sua volta passato (ricordati di Orfeo) e... Panta rei os potamòs.
g.