mercoledì 6 gennaio 2010

Búscate en mí - Cercati in me

Sono rimasto folgorato da questi versi di Teresa d'Avila:

Búscate en mí
Alma, buscarte has en Mí,
Y a Mí buscarme has en ti.

Cercati in me
Anima, cercarti ho in Me,
Ed a Me cercarmi hai in te.

[Con i traduttori non sono riuscito a fare di meglio]

Certo un mistico arriva a dei punti di introspezione abissali a volte inquietanti. Ma è impressionante che questo esito finale sia condiviso da molti provenienti dalle strade più diverse.

J.L. Borges ad esempio nell'Elogio dell'ombra scrive:

La vecchiaia (è questo il nome che gli altri gli danno)
può essere per noi il tempo più felice.
E' morto l'animale o quasi morto.
Vivo tra forme luminose vaghe
che ancora non son tenebra.
...
Nella mia vita son sempre state troppe le cose;
Democrito di Abdera si strappò gli occhi per pensare;
il tempo è stato il mio Democrito.
...
Posso infine scordare. Giungo al centro,
alla mia chiave, all'algebra,
al mio specchio.
Presto saprò chi sono.

Ed Emily Dickinson nella sua poesia 1695

There is a solitude of space
A solitude of sea
A solitude of Death, but these
Society shall be
Compared with that profounder site
That polar privacy
A soul admitted to itself -
(L'ultimo verso non c'è nei manoscritti originali. Sembra sia una aggiunta editoriale.)

C'è una solitudine di spazio,
una solitudine di mare,
una di morte, ma
faranno lega tutte quante
a paragone con quell'estremo punto,
quella polare ritrosia
di un'anima ammessa a se stessa.
Finita infinità

(traduzione di Mario Luzi, Meridiani)

E poi e poi...

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