lunedì 23 gennaio 2012

Cucina come maledizione

Dentro al frigorifero (mia foto)
Dunque per me la cucina è una maledizione. Non lo sospettavo da ragazzo perché il mio compito era apparecchiare e (al massimo) predisporre su un piatto di portata gli affettati. Poi , un po' più tardi, ho scoperto che arrivare a casa prima della propria compagna dal lavoro significava semplicemente che cucinare spettava a me e per di più la cosa, maluaguratamente, non mi dispiaceva affatto. La cosa non è cambiata quando è nato mio figlio che ho accudito non con omogeneizzati che aborrivamo (si noti il passaggio dal singolare al plurale !), ma con pappine fatte in casa. La cosa è andata avanti così (non con le pappine intendo) fino alla (mia) tarda età nella quale la sventura vuole che debba accudire la persona più incontentabile ed affamata su tutta la faccia della terra che è mia madre (potete fare voi le proporzioni: lei ha più o meno l'età di matusalemme). Mi sono ripromesso che in un futuro non cucinerò più, ma a questo punto ci si è messo Mario Monti che certo non ha fatto del bene alla mia pensione (e scommetto che non cucina !) e quindi quei propositi di andare a mangiare in una onesta trattoria almeno una volta ogni due tre giorni è sfumato irrimediabilmente e, detestando l'alimentazione a base di precotti-preconfezionati-preparatigastronomici-surgelatiPronti ecc ecc, non mi rimane che un'unica prospettiva: farmi monaco buddista e praticare un sano vegetarianesimo a base di poche erbe e lunghi digiuni...

9 commenti:

  1. oh, yes! che c'è di buono in quel frigo?

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  2. mi hai fatto sorridere con il tuo post... anche io appartengo alla categoria "niente preconfezionati.precotti etc..." però sono un tantinino più fortunata di te forse perchè a me cucinare piace da morire! mi rilassa, tira fuori il mio lato creativo... mi piace inventare, sperimentare, non seguo quasi mai le ricette originali...
    certo il tempo ci vuole per poterlo fare seriamente...
    io ci penserei bene sul vegetarianismo... vuoi mettere la bontà di un buono stracotto al vino rosso, che ti si scioglie in bocca, accompagnato da una calda polentina? :-))

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  3. vedo che gli gnocchi di patate piacciono anche a te. :)

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  4. Dalla foto del tuo frigorifero e dalle tue parole non posso che dire: Povera mamma! ;))

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  5. Leggo che il frigorifero ha stimolato tutti, molto più dell'amianto. Come darvi torto ?
    Parto da Horror che mette in dubbio il contenuto del mio frigo. Ti devo tranquillizzare: la foto è scattata giovedì scorso, il giorno prima del mercato, quando lo riempio di ogni ben di dio, frutta e verdura. Non vedi carne perché non ce n'è proprio se non qualche fettina surgelata.
    Si Giacinta hai l'occhio lungo, mi piacciono gli gnocchi, ma li compra già bell'e fatti, vale ?
    Cara Onda caschi male: non riuscirai a prendermi per la gola con uno stracotto. Non sono un talebano del vegetarianismo, ma sono tendenzialmente e pacatamente vegetariano, cioè se posso scegliere non mangio la carne.
    Angelo azzurro, ecco questo è l'atteggiamento che ho verso quello che c'è in frigo: poche cose possono fare ottimi piatti, semplici e gustosi.

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  6. Concordo con te, Guglielmo. Piatti semplici e genuini, spesso vegetariani, facilissimi da preparare, utilizzando quel poco che c'è in frigorifero, compresi gli avanzi del giorno prima. In Italia la cucina povera vanta una ricchissima tradizione. In cucina occorre solo un po' di estro e l'arte di sapersi arrangiare. E noi italiani siamo, in questo molto, bravi. Ma tu parli di "cucina come maledizione"... allora la maledizione non è la cucina ma tutto quello che sta dietro la cucina... forse.

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  7. Si Horror, forse il termine che ho usato (maledizione) è un po' forte, ma era sicuramente ironico -:)))

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  8. Pazienza Guglielmo, pazienza. Sullo stracotto di Onda un pensierino lo farei..

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