venerdì 6 luglio 2012

Diaz, condannati i vertici della polizia. I funzionari saranno sospesi


La Cassazione conferma la sentenza d'Appello per i pestaggi. Prescritti i reati dei celerini. Cancellieri: attueremo disposizioni. I legali delle vittime: giustizia è fatta, ma resta una pagina nera della storia italiana.
Condanne confermate dalla cassazione per i vertici della polizia nel processo per il pestaggio di 60 ragazzi e gli arresti illegali di altri 93 manifestanti alla scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001.
Le condanne confermate riguardano le accuse di falso nei confronti dei vertici della polizia coinvolti nel pestaggio e negli arresti illegali. La Suprema corte, invece, ha dichiarato prescritte le condanne per le lesioni inflitte dai celerini. 
Vincenzo Canterini, ex dirigente del reparto mobile di Roma, condannato a cinque anni di reclusione ha avuto una riduzione di pena per la prescrizione del reato di lesioni. Per gli altri dirigenti, rimangono inalterate le pene del verdetto d'appello. Convalidate in particolare le condanne a 4 anni per Francesco Gratteri, attuale capo del dipartimento centrale anticrimine della Polizia; a 4 anni per Giovanni Luperi, vicedirettore Ucigos ai tempi del G8, oggi capo del reparto analisi dell'Aisi. Tre anni e 8 mesi sono stati invece inflitti a Gilberto Caldarozzi, attuale capo servizio centrale operativo. 
I Funzionari condannati sono l'ultimo anello della catena di comando e sono stati tutti promossi nella Polizia. Ora attendiamo che vengano allontanati come prevede la condanna. 
I vertici della Polizia e della Digos sono stati esclusi dal processo e ricoprono oggi cariche rilevanti grazie alle promozioni ottenute con governo di Giuliano Amato.

Secondo Amnesty International, la sentenza è «importante» perché «finalmente e definitivamente, anche se molto tardi, riconosce che agenti e funzionari dello stato si resero colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani di persone che avrebbero dovuto proteggere». «Tuttavia - prosegue l'organizzazione di difesa dei diritti umani in una nota - i fallimenti e le omissioni dello stato, nel rendere pienamente giustizia alle vittime delle violenze del G8 di Genova, sono di tale entità, che queste condanne lasciano comunque l'amaro in bocca: arrivano tardi, con pene che non riflettono la gravità dei crimini accertati e che in buona parte non verranno eseguite a causa della prescrizione». 

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