domenica 22 luglio 2012

L'amore è una cosa che secca

Corrado, un professore di una scuola di Torino, è tra le migliaia di persone che si allontanano dalla città durante i tremendi bombardamenti alleati del 1943. Vicino alla casa in collina dove abita con Elvira e sua madre, ha ritrovato Cate che otto anni prima è stata la sua ragazza. Cate ha un figlio, Dino avuto da non si sa chi e in Corrado si insinua il dubbio che sia suo figlio.
Quando chiedevo a Dino se disegnava ancora, lui alzava le spalle, e dopo un poco mi portava il quaderno. Allora parlavamo di uccelli, di cavallette, di strati geologici. -Perché, - mi chiedevo, - non posso fargli compagnia come prima, quando nemmeno immaginavm questa faccenda?- Se adesso Dino mi accettava senza molto entusiasmo, era perché gli stavo troppo alle costole, perché mi facevo suo padre. Strana cosa, pensai, coi bambini succede come succede con gli adulti: si disgustano a troppo accudirli. L'amore è una cosa che secca. Ma erano amore le smanie dell'Elvira per me, le mie chiacchiere con Dino e il farmi ragazzo per lui? Esistono amori che non siano egoismo, che non vogliano ridurre l'uomo e la donna al proprio comodo? Cate lasciava che facessi, che prendessi il suo posto accanto a Dino, che girassimo i boschi. Ci dava un'occhiata a sera arrivando, impenetrabile, canzonatoria, e ascoltava tranquilla le vanterie di Dino. A volte pensavo che anche lei ci trovasse il suo comodo. Dino imparava e profittava frequentandomi.
Pensierino. Mettiamola così: se l'amore "secca" forse non è amore. Ma come diceva una mia ... (non so come definirla) "odiamo profondamente ed irrimediabilmente una persona per le stesse identiche cose per cui prima l'abbiamo amata perdutamente".

8 commenti:

  1. quindi? all'amore c'e' rimedio ma all'odio no? :) (in effetti trovo pertinente l'accostamento)

    RispondiElimina
  2. “Ti voglio bene, cara, e ti odio, sei per me letteralmente l’aria che respiro, se mi manchi ti maledico come fa un annegato; mi fa male fisicamente esser lontano da te; non sei per me una donna, sei l’esistenza stessa; dove sei tu è la mia casa, tutto il resto è niente…”
    “Come stiamo a coglioni? vediamo se mi fai godere”.
    CESARE PAVESE - Il mestiere di vivere

    RispondiElimina
  3. Bella domanda alpexex . Mi tremano i polsi al solo pensare la risposta. Per fortuna che non devo darla io...

    Pierluigi , si c'è qualcosa di "patologico" nell'amore raccontato da Pavese e la sua biografia aiuta sicuramente a capire. Però lancia delle luci (un po' sinistre) sull'amore che vanno tenute ben presenti e ci possono aiutare.

    RispondiElimina
  4. magari c'e' una sorta di bruta "verita'" anche condivisibile ne il mestiere d vivere. volendo. e sempre tenendo a mente il finale dell'opera... :P

    RispondiElimina
  5. O.T.
    Un ciao e un complimenti per il vestitino nuovo del blog :))

    RispondiElimina
  6. x alpexex una " bruta verità" ? diciamo così ...-:)))

    x Giacy. ho messo a bandiera a destra perché splafono sempre di lì -:)))

    RispondiElimina
  7. Esistono amori che non siano egoismo?.....penso proprio di sì!!...Beato chi li trova!!!....per tutti gli altri solo amori destinati a seccare dall'egoismo stesso che li ha fatti nascere!!
    Un sorriso estivo!!:)

    RispondiElimina
  8. x intherainbow. L'amore , dunque, è fiore raro ...
    ciao, grazie per il sorriso , ricambio -:)))

    RispondiElimina

I commenti sono moderati per evitare sgradite sorprese.

Una guida dedicata al mio paese

  Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...