giovedì 28 febbraio 2013

Lavori da perditempo

Da qualche tempo mi son messo a studiare l'emigrazione dalla parte più settentrionale della provincia di Milano. 

Questa area geografica ha dato un contributo all'emigrazione tra il 1882 e il 1920 di ben 22.000 persone, tenendo conto che nel 1901 erano presenti nei 130 kmq del cuggionese solo 34.371 abitanti. Nei primi sette anni del periodo considerato (dal 1882 al 1889) sono partiti da questo territorio 5.621 persone pari al 3,2% dell'intera emigrazione lombarda. Ho calcolato che circa il 10% degli abitanti di ogni paese è emigrato temporaneamente per i lavori stagionali da marzo a ottobre o definitivamente.
Questo dato sfata un pregiudizio che l'emigrazione sia un fenomeno prevalentemente meridionale: in realtà fino al 1900 la Lombardia risulta la quarta regione italiana per numero di espatri ma dopo il Veneto, il Friuli e il Piemonte.
Questa emigrazione locale avviene nel più generale contesto nazione nel quale dal 1876 alla Grande Guerra gli espatri di italiani sono oltre 14 milioni e se arriviamo fino al 1984 gli emigrati italiani diventano 24 milioni. Un'altra Italia vive ancora oggi fuori dai confini nazionali.

La prima domanda che mi sono posto è perché proprio in quest'area sia così forte la xenofobia della Lega Nord e non ho trovato una risposta logica. Ognuno di quei bergamaschi o bresciani o dei miei concittadini della pianura che oggi inneggia alla cacciata dei negri e degli zingari ha avuto padri e nonni emigranti. Sappiamo anche da una abbondante letteratura e soprattutto dalle testimonianze che ancora oggi i discendenti si tramandano, come venivano trattati in Francia, in Germania, in America e in tutte le nazioni dove hanno cercato fortuna. La memoria è cancellata di fronte al pericolo rappresentata dall'invasione messa in atto da questi nuovi migranti dipinti sempre come invasori sudici e lerci perditempo se non come abituali criminali. Inutile sembra raccontare che erano le stesse parole ed atteggiamenti che erano rivolti agli italiani migranti. Eppure basta ormai andare in una qualsiasi scuola ed episodi di xenofobia sono all'ordine del giorno costantemente e questo è un sintomo grave.
Mi vengono i brividi al solo pensiero che le più grandi regioni del nord siano governate da leghisti, ma se questo avviene è perché ci sono ragioni profonde che non si sono capite e alle quali non si è data una risposta convincente. 

4 commenti:

  1. Quando le facce vanno con il vento è difficile capire la ragione o il giusto sentimento, viva l'italia!!!
    Ciao Guglielmo

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  2. Guglielmo...io sono abbastanza ingovernabile...per stare in tema...comunque io sono per un'immigrazione intelligente, credo che non ci sia destra sinistra leganord che tenga...pur essendo di destra, ho sempre ragionato con la mia testa...e le mie idee mi hanno fatto fuori spesso da vari giri politici. Non m'interessa perchè io ho conosciuto la realtà di tanti bimbi, insegnando inglese nelle scuole dell'infanzia...non mi è mai interessato lo slogan, credimi è solo colore, leghista...la vita è tutt'altro. Mi han fatto fuori, perchè l'intelligenza fa sempre paura. Buon fine settimana...

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  3. La mia , Laura, è una questione culturale, non politica. Mi chiedo perché non impariamo niente dalla storia, ma non quella dei libri, quella concreta della nostra famiglia, dei nostri vicini di casa... Possibile che il nipote di un emigrante vada in giro oggi a sbandierare certi slogan ? Cosa gli passa per la testa ? Che ragionamento ha fatto per giungere a questo ?
    Francamente io non me lo spiego e sono (quasi) sicuro che non ci sarà nessuno che me lo spiegherà...

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  4. Forse per noi è solo un modo di cancellare una parte della vita fingendo che non ci sia mai stata?
    E' stupido? Ma gli uomini (intesi come umanità) SONO stupidi.
    La storia sui libri e nelle storie di ognuno potrebbe essere maestra di vita ma chi ha più voglia di ascoltare lezioni dai maestri?
    E noi adulti abbiamo fatto abbastanza per guarire i giovani dalla tendenza al pregiudizio o per uccidere il razzismo strisciante o dilagante?
    Oggi, probabilmente, sono in una giornata NO. Non riesco a illudermi che domani sarà meglio di oggi.
    Ciao
    Ginetta

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