sabato 23 marzo 2013

Una colonnina nei boschi


Isolata fuori dal paese dove abito, ai margini del bosco con i campi intorno che incombono, c'è questa piccola crocetta che ricorda ai (rari) viandanti che lì sono stati portati appestati nel 1789. Qui venivano fino agli anni '50 le processioni così dette "delle rogazioni" che portavano la benedizione nei campi e fino a qualche anno fa si poteva trovare anche qualche lumino acceso sul basamento di serizzo. 
Una religiosità (quella dei nostri padri e nonni) permeata di superstizioni e retaggi di riti antichi (le feste degli alberi si perdono nella notte dei tempi), ma saldamente radicata nella natura e nel suo incessante fluire. 

4 commenti:

  1. durante un primo appuntamento, a mio cugino, taglio' la strada un gatto nero. lui fece gli scongiuri del caso. la ragazza sbotto'. siamo nel 2000, gli disse, e ancora credi al gatto nero! e lui di rimando... beh? c'e' chi crede alla madonna e io non posso credere al gatto nero? la ragazza era cattolica. mio cugino ando' in bianco.

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  2. Il luogo si presta a "camporelle", ma parlavo d'altro...in particolare mi da un po' fastidio sentire parlare oggi di povertà della Chiesa, quando dovrebbe essere non una condizione da conquistare , ma la normalità. Che ad es. la chiesa cattolica faccia le barricate per mantenere un finanziamento pubblico e privilegi economici per sé e le sue istituzioni è esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare. La chiesa ortodossa di Cipro ha messo a disposizione i suoi tesori per pagare i debiti del fallimento che sta travolgendo quello stato.

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  3. Mi ricordo che in primavera, per tre mattine,prestissimo, al sorgere del sole, si facevano delle processioni che partivano dalla chiesa a andavano verso la campagna, in direzioni diverse. Si pregava e cantava per propiziare un buon raccolto.
    Quando in estate stava arrivando un temporale, per scongiurare la grandine che avrebbe rovinato i vigneti, mia madre incendiava un ramoscello di ulivo e lo gettava in cortile.
    Superstizioni sì, ma non facevano male a nessuno e davano speranza alle persone.

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  4. Si Viola, queste espressioni di religiosità popolare che sconfinavano nella superstizione a me piacciono, comunque. Hanno una origine profonda che supera il cristianesimo ed affonda le sue origini nella notte dei tempi. Bisognerebbe rileggere Frazer ed il suo Ramo d'oro, un libro mitico...
    ciao e grazie per il tuo ricordo...

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