venerdì 10 gennaio 2014

Traduzioni d'autore

Il mio amico Antonio si cimenta da qualche tempo in traduzioni d'autore in dialetto milanese. 

Avvertenza per i puristi (della poesia e del dialetto): l'operazione di tradurre i classici in dialetto è cosa che ha visto illustri esempi passati (tra i più significativi quello di Eduardo de Filippo con la Tempesta di William Shakespeare). Non è una novità. Per i puristi del dialetto dico subito che quello usato da Antonio è un dialetto del contado milanese, un po' spurio e ruspante. Ma il dialetto è per definizione "contaminato" da mille influenze. Nei nostri paesi che distano uno dall'altro dai 3 ai 7 chilometri ogni paese ha una inflessione dialettale diversa. Chi è poi di Milano sa perfettamente che il dialetto di Niguarda è diverso da quello di Porta Romana o dei Navigli. Quindi questo dialetto (lingua-dialetto) è una contaminazione di tante lingue.

Ho imparato

Che crescere 
non significa solo fare l'anniversario
Che il silenzio
è la miglior risposta quando si sente una stupidaggine
Che lavorare
non significa solo guadagnare soldi
Che gli amici
si conquistano mostrando chi realmente siamo
Che i veri amici
stanno con noi fino alla fine
Che le cose peggiori
spesso si nascondono attarverso una buona apparenza
Che la natura
è la cosa più bella di questa vita
Che quando penso di sapere tutto
ancora non so' niente
Che un solo giorno
può essere più importante di molti anni
Che si può conversare con le stelle
Che ci si può confessare alla luna
Che si può viaggiare nell'infinito
Che è salutare sentire buone parole
Che anche ad essere gentili fa bene alla salute
Che è necessario sognare
Che si può essere bambini tutta la vita
Che il nostro essere è libero
Che Dio non vieta nulla in nome dell'amore
Che giudicarsi non è importante quando realmente importa è la pace interiore
E finalmente ho appreso... che non si può morire per imparare a vivere.

(W.Shakespeare)

Ho imparà

Ho imparaa che cres l'è no fa l'aniversari
che ul silensi a lé la migliur risposta a una stupidada
che lauraa al voeur di no guadagnà dané
che i amis sa fann mustrandus cuma sem
che i veri amis stann cun nun fina a la fin
che i robii bruti sa scundan suta una bona aparensa
che la natura l'é la roba pusé bela de la vita
che quandu pensu da savé tucoss a so tien
che un  di da parlu' el poe vess pusé important da tanti ann
che sa poeu parla cun i stell e cun la Luna
che sa poeu viagià par semper
che a lé bel sentì   di bei parol
che a ves gentii fa ben a la saluti
che a l'è necesari sugnà
che sa poeu ves fìoeu tuta la vita
che ognun a lé libar
che ul Signur ul pruibis nienti per l'amur
che a giuducas le no important, ca cunta a lé la pas da dentu
e finalmenti u imparaa... ca sa poeu no  murì par imparà a viv.

(Antonio M.)

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