COMPAGNIA
Stamattina mi sono svegliato con la pioggia
che batteva sui vetri. E ho capito
che da molto tempo ormai,
posto davanti a un bivio,
ho scelto la via peggiore. Oppure,
semplicemente, la più facile.
Rispetto a quella virtuosa. O alla più ardua.
Questi pensieri mi vengono
quando sono giorni che sto da solo.
Come adesso. Ore passate
in compagnia del fesso che non sono altro.
Ore e ore
che somigliano tanto a una stanza angusta.
Con appena una striscia di moquette su cui camminare.
Stamattina mi sono svegliato con la pioggia
che batteva sui vetri. E ho capito
che da molto tempo ormai,
posto davanti a un bivio,
ho scelto la via peggiore. Oppure,
semplicemente, la più facile.
Rispetto a quella virtuosa. O alla più ardua.
Questi pensieri mi vengono
quando sono giorni che sto da solo.
Come adesso. Ore passate
in compagnia del fesso che non sono altro.
Ore e ore
che somigliano tanto a una stanza angusta.
Con appena una striscia di moquette su cui camminare.
(Raymond Carver, Orientarsi con le stelle, minimum fax, 2006)
Pensierino. Cosa mi attira di questa poesia piana, scontata, pedantemente (fino ad irritare) quotidiana ? Forse proprio questo.
Tanti ricordano Carver per i suoi deliziosi racconti, ma la sua poesia non è da meno.
Il quotidiano non è mai pedante se sappiamo godere della nostra compagnia. Inoltre la solitudine ( che non è isolamento ) è la condizione necessaria alla creatività.
RispondiEliminaForse non era la " misura" di Carver , quando nella situazione suddetta, si definisce " un fesso ".
Ma non credo che lo fosse ( anzi, mi piace parecchio ) e credo che non ci credesse ( in fondo ) neanche lui...
Un po' di "fessaggine" ci vuole, dai...
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