domenica 30 luglio 2017

giovedì 27 luglio 2017

L'intimo silenzio dell'attesa

Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 15 maggio 1864 – 13 febbraio 1916) è stato un pittore danese.





Pensierino. Atmosfere rarefatte ed intimità domestica. Spesso le persone sono ritratte di spalle, come a dire che sono "anonimi" personaggio intenti nelle loro quotidiane faccende. Non guardano il pittore e tanto meno oggi chi guarda il quadro. Sono figure avvolte nel loro silenzio, perché impegnate a fare qualcosa: a cucire, a rassettare la casa, a leggere. Solo in alcuni quadri, malinconici, donne di spalle sembrano guardare fuori dalla finestra, forse attendono il ritorno di qualcuno che tarda ad arrivare e che forse non arriverà mai.




domenica 23 luglio 2017

La passeggiata di Tommaso Landolfi, un esercizio di lingue scomparse

La mia moglie era agli scappini (1), il garzone scaprugginava (2), la fante (3) preparava la bozzima (4).  
Sono un murcido (5), veh, son perfino un po' gordo (6), ma una tal calma, mal rotta da quello zombare  (7) o dai radi cuiussi (8) del giardiniere col terzomo (9), mi faceva quel giorno l'effetto di un malagma (10) o di un dropace (11)! Meglio uscire, pensai, invertudiandomi (12), farò magari due passi fino alla fodina (13). (Tommaso Landolfi, Racconti impossibili, Adelphi, 2017)

1) in fuga
2) rompere le capruggini (intaccatura delle doghe entro la quale si incastrano i fondi della botte)
3) serva, domestica
4) sostanza collosa usata per fissare provvisoriamente la torsione dei filati
5) pigro
6) grosso, goffo
7) il rumore del bastone che fende l'aria
8) parlare affettato
9) aiutante
10) impiastro emolliente per portare a suppurazione un ascesso
11) impasto depilatorio composto da pece e olio
12) andare per campagne
13) cava




Pensierino. Quando penso alla ricchezza della lingua italiana, mi viene subito in mente che la povertà economica che stiamo (drammaticamente) vivendo ha raggiunto anche la lingua che si è immiserita in modo impressionante nel giro di pochi decenni.

giovedì 6 luglio 2017

Eppure le loro vite erano piene di stanchezze

Ogni notte giacevano tremando dal freddo, ma non più comunicativi, nella loro infelicità, di un paio d'imposte sbattute dal vento. A volte molti giorni o settimane passavano senza parole. Non erano proprio vecchi avevano appena cinquant'anni, eppure, le loro vite erano piene di stanchezza, di una profonda assenza del bisogno di parlare, di una miseria che forse Ii legava come un disastro troppo grande per essere messo in discussione ma che tuttavia Ii lasciava separati e senza alcun desiderio di comprendersi. Forse, tanti anni prima, quella lunga abitudine al silenzio poteva essere stata propiziata da un momento di collera o passione. Oggi chi avrebbe saputo dirlo?

(da Eudora Welty, Una coltre di verde, La sirena, Racconti edizioni, 2017)

Una guida dedicata al mio paese

  Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...