venerdì 15 gennaio 2010

Carmen Palmiotta: I POETI NON HANNO PAURA DEL BUIO


17/12/2009 16.33.52

I POETI NON HANNO PAURA DEL BUIO

movimento I -pneuma/I poeti non hanno paura del buio,/ tanto che indagano il mare/ e le sue creste/ e le sue spume/ e le sue voci/ quando la notte/ piano/ avanza vestita di opale/ e inquieta i grigi./ I poeti spaccano il buio/ con abbagli vivi di neve fresca/ che danza fiocchi di luna./ E tornano nel buio/ poi,/ nel grembo del buio./ E raccattano ululi/ senza scuse di stelle,/ e farfalle di grida/ e spirali di mani/ e incroci di rosari/ e bestemmie./ I poeti non hanno paura del buio,/ ne scavano anzi il ventre/ e raschiano il fondo del buio/ con cucchiai di pena,/ forti/ di mille fantasmi raggrumati/ negli antri di mille/ memorie./ Strati/ di oblique trascendenze./ Non hanno paura del buio/ i poeti/ quando levano àncore d’angoscia/ e precipitano nei vuoti/ del pneuma fluttuante/ e navigano a vista/ sulle ali piumate/ di un traguardo indefinito./ I poeti sfidano il buio/ e lo accolgono/ e lo guidano/ nella tela d’immenso/ d’inaspriti giorni,/ nelle lande spettrali/ dove sole s’indovina./ Il buio dei poeti/ è luogo benedetto/ unica riva/ al loro forte andare/ unico approdo/ alle parole/ che si fanno verbo/ che si fanno carne/ che si fanno sangue./ E forse/ sarà luce./
movimento II - pragma/ I poeti non hanno paura del buio,/ quando mangiano avanzi/ di follia/ nei cortili deserti/ della mente./ Quando suonano la banda/ alle feste patronali/ sotto il buio del cielo/ contro il buio del cielo/ illuso di colori d’artificio./ E non hanno paura/ quando dolore oscuro/ nutrito di buio/ li trafigge a tradimento./ Quando lacrime comuni/ eppure amare per sé sole/ li solcano come aratri,/ come lame./ Bevono le loro lacrime/ i poeti/ nettare di buio e redenzione/ fino alle viscere della pena./ Non aspettano/ strisce di sogno/ avvolte di aurore,/ premio al cammino./ Non s’illudono/ di toccare una grazia/ vergine e ignara/ di buio./ Su di sé prendono/ le ballerine di Pavese/ il milione di scale di Montale/ e ne distillano/ piccoli fiori candidi/ in ampolle di universo./ E ancora una volta/ forse sarà luce./
movimento III - sintagma/ Forse sarà luce./ Esploderà la supernova/ e nascerà buco nero./ E i poeti saranno lì/ in latebre d’angoscia/ infinitesimale/ a saziarsi di polvere di cieli./ Si ricorderanno di Nietzsche/ allora/ i poeti/ e come un figlio accoglieranno/ il caos dentro di sé/ e la sua ontologia./ Sarà l’unica obbedienza/ l’unico teorema/ l’unico filo./ E sarà buio il caos/ un mare di schegge di buio/ di trottole fluorescenti/ di evanescenti grumi./ Soli/ i poeti andranno/ nel ventre del cavallo di Troia/ e sapranno che forse/ questa volta/ l’astuzia non avrà la meglio/ forse/ questa volta/ il coraggio innalzerà il vessillo./ Luminoso./ Ma non saranno certi./ I poeti s’inchineranno/ alla Sibilla e alla sua caverna/ col capo disadorno/ di alloro/ con la fronte prona/ gli occhi guizzanti./ E forse/ quando usciranno/ sarà luce./ E se non sarà luce/ andranno ancora/ e cercheranno la nera ragione/ di squarci rosati/ d’illusione/ e partoriranno con dolore/ e con lo sguardo fiero./ ….. perché i poeti non hanno paura/ del buio.
PS C'è speranza se intelligenza e cuore tornano ad esprimersi.

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