mercoledì 29 maggio 2013
martedì 28 maggio 2013
Gatto inselva(tichito)
Pensierino. Che c'è di più selvatico di un gatto ? Resiste ad ogni lusinga della comodità della casa per rifugiarsi, immancabilmente, nella natura. E la sua natura è la caccia. Tanti apprendisti merli assaggeranno le sue unghie... E' lì appostato e il suo sguardo non lascia presagire nulla di buono.
lunedì 27 maggio 2013
sabato 25 maggio 2013
venerdì 24 maggio 2013
Sorriso imprevisto
Si può trovare
una frammentaria divinità
anche in una scatola di sigarette,
in un giro di danza
in un denso bicchiere di malvasia;
e ci si può suicidare
nella gioia di vivere improvvisa
d'un lunapark
nei battiti dei fucilini
ed in ogni gesto del corpo
che muova solamente il corpo
senza moto dell'anima nel corpo -
trascurando con un sorriso imprevisto
il calcolo demente dei problemi
e con elusivo gesto della mano
allontanare la disperazione.
Non per questo si riposerà
la lunga solitudine,
né l'inganno della musica
ci porrà una mano su una spalla
contro l'uragano dell'assenza;
ma si tratta solo di ingannare
di mentire con placida umiltà
di gustare un corpo perituro
educare al nulla
una mano elegante,
abbandonarsi al dolce
amichevole vino -
gustare la joie de vivre,
dimenticare il corpo perituro
la solitudine essenziale,
- incenso di incenso devoto
offrire un fumo di sigarette
alla nostra distratta, frammentaria
divinità.
Pensierino. Ci sono serate piacevoli ed inaspettate in provincia come quella che è capitata l'altro giorno. La figlia Lietta di Giorgio Manganelli è venuta a parlare in biblioteca di suo padre. Inutile dire che l'argomento era del tutto "sproporzionato" per la povera sede di una biblioteca di provincia e per la minuta compagine di uditori che un argomento così "alto" poteva attirare. Eppure Lietta è riuscita a creare un'atmosfera giusta affrontando l'opera del padre da un punto di vista della sua biografia, di una fitta anedottica familiare. Una bella serata con un "sorriso (assolutamente) imprevisto".
lunedì 20 maggio 2013
mercoledì 15 maggio 2013
No TAV, le provocazioni le rimandiamo al mittente
Da una parte ci stanno i Cittadini che chiedono rispetto per il territorio e le persone che vi abitano e lavoro per i propri figli
Dall'altra ci stanno questi signori...
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Non si vede il Sindaco di Torino (Piero Fassino), ma c'era anche lui tra i grandi sponsors della TAV. |
da Radio Onda d’Urto – Un’iniziativa diretta contro il cantiere Tav di Chiomonte sarebbe avvenuta la notte scorsa: il condizionale è d’obbligo viste le fonti, ossia media e politici Sì Tav. Secondo Repubblica, La Stampa e il senatore Pd Stefano Esposito, attorno alle tre di notte alcune decine di persone sarebbero riuscite a entrare nel cantiere, mettendo fuori uso alcuni cancelli e macchinari. I manifestanti sono stati poi respinti con idranti e lacrimogeni da polizia e carabinieri, asserragliati in cantiere. Domani intanto il movimento No Tav ha annunciato un “comitato d’accoglienza” per i tecnici della società Ltf, incaricati di incontrare – singolarmente – i cittadini colpiti dagli espropri. “Per l’ennesima volta – si legge su NoTav.info – i signori del treno inutile vogliono ammaliare la popolazione valsusina con compensazioni e confronti fittizi. L’unica risposta possibile è che per tutto questo non sia più spazio”.
giovedì 9 maggio 2013
Sapori antichi ricreati con Photoshop
lunedì 6 maggio 2013
sabato 4 maggio 2013
Ul spégiu végiu (Il vecchio specchio)
Ul spégiu végiu
di Maria Ferrario
Un póo da tempu fòo, una bàla matina sun mitù drée a fòo un póo da misté in cantina.
O' guardòo in un visté végiu e sensa saveél o' truòo un spégiu.
L'o'guardòo, l'o' rimiòo e l'o' truòo upocu e tul smagiòo.
Oh! anca ti mi còr spegiu té sé vignu vegiu !
Peró anca se té sé upocu e brutu, par mè sé sàmpar bàal
parché te scundi i rughi daa mia paal.
I tempi bai in s-guòo cum'é ul ventu,
quondu gh'ean dés ghèi in sachéta, s'éan sèmpar cuntènti.
Mà rimieu in dul spegiu ogni matina, a picinò i cavì cunt'a brillantina.
Sun cuntènta che t'ó truòo e un póo da valur te gh'é l'é ancamó.
T'ó fòi una bala curnis e t'ó mitu lò in sul cômò
gh'à vignaò un dì d'una bàla primavaia
e in su un rogiu da sô una farfola culurò la vignaò in cô
la giraò e la sa pusaò su a tua curnis:
pènsa cun certèsa che l'è un saludu ch'al vegn d'ul Pàadis.
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Acrostico doppio di Aprile
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