Ho scoperto d'essere rinchiuso. Dentro la casa di notte con le tapparelle abbassate e di giorno con il cancello serrato e l'alto muro di cinta che divide dalla strada. Dentro il mio corpo mi sento rinchiuso: mi divide dal mondo e mi rende opaco al mondo. Mi sembra di guardare da uno spioncino quello che scorre fuori, senza capire e questo si riflette (immancabilmente) in quello che spio dentro e che non capisco.
Eppure, se guardo, vedo le cose, le posso distinguere , enumerare e descrivere: vedo la piazza, la chiesa, la scultura di Giò Pomodoro, gli ombrelloni del bar, l'acciottolato, la luce che taglia la piazza e le toglie le ombre.
Ecco forse c'è troppa luce e bisognerebbe tenersi qualche ombra e non curarsi di capirla e non pretendere che venga fatta scappare da una luce eccessiva.
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mercoledì 14 aprile 2010
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