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venerdì 24 maggio 2013

Sorriso imprevisto



Si può trovare
una frammentaria divinità
anche in una scatola di sigarette,
in un giro di danza
in un denso bicchiere di malvasia;
e ci si può suicidare
nella gioia di vivere improvvisa
d'un lunapark
nei battiti dei fucilini
ed in ogni gesto del corpo
che muova solamente il corpo
senza moto dell'anima nel corpo -
trascurando con un sorriso imprevisto
il calcolo demente dei problemi
e con elusivo gesto della mano
allontanare la disperazione.
Non per questo si riposerà
la lunga solitudine,
né l'inganno della musica
ci porrà una mano su una spalla
contro l'uragano dell'assenza;
ma si tratta solo di ingannare
di mentire con placida umiltà
di gustare un corpo perituro
educare al nulla
una mano elegante,
abbandonarsi al dolce
amichevole vino -
gustare la joie de vivre,
dimenticare il corpo perituro
la solitudine essenziale,
- incenso di incenso devoto
offrire un fumo di sigarette
alla nostra distratta, frammentaria
divinità.

Pensierino. Ci sono serate piacevoli ed inaspettate in provincia come quella che è capitata l'altro giorno. La figlia Lietta di Giorgio Manganelli è venuta a parlare in biblioteca di suo padre. Inutile dire che l'argomento era del tutto "sproporzionato" per la povera sede di una biblioteca di provincia e per la minuta compagine di uditori che un argomento così "alto" poteva attirare. Eppure Lietta è riuscita a creare un'atmosfera giusta affrontando l'opera del padre da un punto di vista della sua biografia, di una fitta anedottica familiare. Una bella serata con un "sorriso (assolutamente) imprevisto".

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