Andare al Palazzo Reale di Milano per la mostra su/di Dario Fo e trovarci Dario Fo in persona che intrattiene 50 persone per un'ora e mezza raccontando i "suoi" quadri , la sua idea di teatro e di libertà. I quadri, spiega, li costruisce spesso con una decina di allievi di Brera alla volta che collaborano a ideare l'opera e a realizzarla. Il quadro è l'occasione per una incursione nella realtà, ironica, irridente soprattutto verso il potere che è sempre un po' volgare, sciatto, tutto preoccupato di riprodursi in eterno. Non importa se ad esercitarlo siano grigi tecnici della Bocconi prestati alla politica o alti prelati maledettamente occupati a "governare" le anime dei "fedeli".
Una occasione "militante" per confrontarsi con i temi più scomodi: la povertà, la violenza del potere, i respingimenti e i morti in mare, le morti sul lavoro, l'uso del corpo delle donne, l'assurdità della guerra ecc ecc ecc
Una occasione "militante" per confrontarsi con i temi più scomodi: la povertà, la violenza del potere, i respingimenti e i morti in mare, le morti sul lavoro, l'uso del corpo delle donne, l'assurdità della guerra ecc ecc ecc
Dario Fo non si è risparmiato (gli anni avanzano anche per lui), regalandoci un bel pomeriggio ricco di spunti e idee.
Cose che càpitano a Milano in una domenica primaverile di maggio.
















