domenica 31 agosto 2008

Agnolo Bronzino, L'Allegoria dell'Amore e del Tempo, 1546 circa


Al centro del quadro Cupido e Venere si baciano e si carezzano lascivamente, anche se Cupido sembra un androgino. Venere cerca di sottrarre una freccia dalla faretra di Cupido che, a sua volta, ha una mano sui capelli di Venere per arrivare al suo diadema. Entrambi stanno perseguendo la stessa finalità: quella di sottrarre qualcosa senza che l'altro se ne accorga. Venere disarma Cupido privandolo della freccia e Cupido disarma Venere privandola del suo diadema. Si ingannano a vicenda.

Nel particolare sotto.
La Frode (come l'Inganno o l'Ipocrisia), ha come caratteristica fondamentale la duplicità: per questo il viso della ragazza che rappresenta la Frode è bellissimo ed il corpo orribile, per questo le mani sono scambiate, per questo non sta in primo piano, ma si nasconde dietro al putto, che è il simbolo del Piacere e del Gioco.


In un quadro allegorico viene sintetizzata la bellezza e l'inganno dell'amore (con gli altri ingredienti della gelosia - la vecchia nell'angolo-, della passione e della follia). Dietro a tutto il tempo che chiude il sipario col suo grande mantello.

venerdì 29 agosto 2008

Senza parole



(Istruzioni per l'uso. Da ascoltare la sera a letto con la luce soffusa e lasciarsi andare...)

L'ultima goccia d'olio, Franco Marcoaldi in Il tempo ormai breve

(poesia recuperata da Marina)

Fuori procede la bacchiatura
delle olive, in cantina recupero
a stento, goccia a goccia,
l'ultima bottiglia d'olio vecchio.
Ecco un bel modo di finire:
nell'esatto momento in cui
il nuovo sta per arrivare.

Franco Marcoaldi: Il tempo ormai breve
Giulio Einaudi Editore, Torino - 2008
pag. 7


catalogazione: una volta nella mia biblioteca

giovedì 28 agosto 2008

Sebastian o della pacata malinconia


Il mio personaggio preferito del film Blade runner è J.F. Sebastian (interpretato da William Sanderson), un progettista genetico con la faccia da bambino un po' invecchiato che viene coinvolto dal replicante Roy Batty (Rutger Hauer) nella ricerca del codice che permetterà di posticipare la sua imminente fine. Tutti i replicanti [compresa Rachael (Sean Young) che diventerà la compagna di Deckard, il poliziotto alla caccia di Roy] hanno infatti una data di scadenza.
Sebastian è un personaggio geniale, pacatamente melanconico ed un po' malaticcio (ha la sindrome di Matusalemme) che viene schiacciato nella folle battaglia ingaggiata dal poliziotto Deckard (Harrison Ford) per contrastare i progetti di Roy Batty. Infatti Sebastian viene facilmente abbindolato da Pris (Daryl Hannah), compagna di Roy, che penetra nella sua casa carpendo le sue confidenze. Finisce poi ammazzato quando svelerà a Roy chi può conoscere i segreti del loro codice.
La casa di Sebastian è popolata dalle sue geniali creazioni genetiche (pupazzi,nani, animali) che rivelano un mondo onirico un po' fanciullesco. Queste sue creature, che definisce giocattoli non a caso, sono l'unica compagnia nella grande casa che abita.


Alcune frasi dal film

Pris - E abiti in questo edificio solo solo ?
Sebastian - Si, ora qui c'è una bella solitudine. Non c'è crisi degli alloggi qui. C'è un sacco di posto per chiunque.
...
Pris - Quanti anni hai?
Sebastian - 25
Pris - Hai qualche male?
Sebastian - Sindrome di Matusalemme.
Pris - Che cos'è?
Sebastian - Le mie ghiandole stanno invecchiando troppo presto
Pris - Perché stai sulla terra...
Sebastian - Si mi hanno scartato alla visita...Comunque non mi dispiace
Pris - Mi piaci, così come sei

mercoledì 27 agosto 2008

Luoghi d'altri tempi

L'ultima eclissi (titolo originale "Dolores Claiborne")


Un film di Taylor Hackford. Con Jennifer Jason Leigh (la figlia, giornalista in carriera, con tante ombre nel passato), David Strathairn (il padre, ubriacone violento), Kathy Bates (Dolores, accusata di due omicidi: del marito e della sua padrona), Christopher Plummer (il Commissario, ossessionato dai due casi che non è riuscito a risolvere).

"Qualche volta fare la carogna è l'unica cosa che resta da fare ad una donna".

martedì 26 agosto 2008

Tokonoma, l'arte ridotta all'essenziale


Tokonoma è una piccola alcova rialzata presente nelle washitsu, la stanza in stile tradizionale Giapponese con tatami per pavimento, dove solitamente sono appese le pergamene giapponesi, dette emakimono. La zona della stanza è il luogo dove si ricevono gli ospiti e si offre loro il the. L'ospite viene fatto sedere vicino alla Tokonoma in modo che possa godere della vista di questo angolo di pace e bellezza.
Dove facciamo sedere i nostri ospiti?

lunedì 25 agosto 2008

Balthus - La ragazza, il gatto e lo specchio -

In occasione di una sua retrospettiva alla Tate Gallery di Londra, Balthus ha preteso che in catalogo non venissero inserite altre notizie biografiche oltre alla frase: "Balthus è un pittore del quale non si conosce nulla"».

domenica 24 agosto 2008

Per una persona cara...

Le cose (da Elogio dell'ombra, Jorge Luis Borges, Einaudi)

Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da gioco e la scacchiera,
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d'una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un'aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi, (i libri)
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete !
Dureranno più in là del nostro oblio;
non sapran mai che ce ne siamo andati.

PS l'aggiunta in corsivo è mia, naturalmente. Borges non avrebbe mai messo i libri tra le "cose"

venerdì 22 agosto 2008

Ibrahim Ferrer e Omara Portuondo in Silencio



Silencio
(Rafaèl Hernández, 1932)

Duermen en mi jardín
Las blancas azucenas,
Los nardos y las rosas.
Mi alma, muy triste y pesarosa,
A las flores quiere ocultar
Su amargo dolor.

Yo no quiero que las flores sepan
Los tormentos que me da la vida.
Si supieran lo que estoy sufriendo,
Por mis penas morirían también.

Silencio, que están durmiendo
Los nardos y las azucenas.
No quiero que sepan mis penas,
Porque si me ven llorando morirán.

Silencio, que están durmiendo
Los nardos y las azucenas.
No quiero que sepan mis penas,
Porque si me ven llorando morirán.

V.Woolf, Gita al faro


L'intelletto maschile è grande, anche quando è in via di sfacelo.

Vicino ai grandi sentimenti c'è sempre un abisso...



Lei lui e l'altra...

mercoledì 20 agosto 2008

Si viaggiare

Quel gran genio del mio amico
lui saprebbe cosa fare
lui saprebbe come aggiustare
con un cacciavite in mano fa miracoli
ti regolerebbe il minimo
alzandolo un po'
e non picchieresti in testa
così forte no
e potresti ripartire certamente
non volare ma viaggiare
si viaggiare
evitando le buche piu' dure
senza per questo cader nelle tue paure
gentilmente senza fumo con amore
dolcemente viaggiare
rallentando per poi accellerare
con un ritmo fluente di vita nel cuore
gentilmente senza strappi al motore
e tornare a viaggiare
e di notte con i fari illuminare
chiaramente la strada
per saper dove andare con coraggio
gentilmente gentilmente
dolcemente viaggiare
...
con coraggio gentilmente gentilmente
dolcemente viaggiare

Scegli la tua giungla (e votala con un commento)...






Simon's cat (1), Vita da gatti

domenica 17 agosto 2008

Chi legge è pirla

Letta su un cavalcavia, questa frase mi ha messo allegria. Innanzitutto è una vecchissima battuta (non la sentivo da almeno 15 anni), ma efficace nella sua tagliente stringatezza.
Poi in tempi di mielosi messaggi d'amore (lo saranno veramente?) tipo TVTTTBB o SLVM o VAP IDC che hanno invaso ovunque, ci voleva un sano ritorno allo sfottò.
Grazie sconosciuto writer che ti sei presa la briga di salire su uno squallido cavalcavia autostradale al solo scopo di farci sorridere...

Piccole soddisfazioni, l'orto


Raccolto di giornata

sabato 16 agosto 2008

Avanti col federalismo 2

Umberto Bossi, da Ponte di Legno, ha dichiarato oggi :"L'ici la rimetto".
Che si sia accorto il senatur (in ritardo!) che quella era una tassa già federalista e che la sua eliminazione ha tolto una risorsa economica determinante per i Comuni? Ma quella eliminazione non l'avevano concordata nel famoso Programma elettorale?
L'eliminazione dell'ICI dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere reintegrata con stanziamenti (decurtati) statali, secondo l'ideona di Tremonti-Berlusconi. Cioè era in sostanza la solita idea centralista di taglio delle spese statali visto che gli enti locali sperperano...
Lo sperpero, per la maggioranza dei comuni, ha un nome preciso: servizi sociali. Ma questo Bossi non l'ha ancora capito e forse qualche suo Sindaco non glielo ha fatto ancora notare...

P.S. Naturalmente risparmi sulla pubblica amministrazione ed in particolare sui comuni sono possibili, ma bisogna solo sapere e volere distinguere tra quelli "virtuosi" e quelli "spendaccioni" ed è proprio questo che nessun governo (di destra o di sinistra) è mai riuscito a fare. Perché ad esempio non è possibile stabilire (a livello statale , naturalmente!) uno standard di dipendenti comunali per fasce di popolazione residente? Perché il Comune di Piazza Armerina (En) ha 350 dipendenti comunali e Galliate (No) ne ha 100 con lo stesso numero di abitanti?

venerdì 15 agosto 2008

Odi e ami, Teognide (VI-V secolo a.c.)

Il mio cuore è in difficoltà per il tuo amore:
infatti non ho la forza di odiare nè di amare,
pur sapendo che è difficile odiare,
quando un uomo ha una persona cara,
è difficile anche amare chi non vuole (essere amato).

Baden Powell - Tristeza



Buon ferragosto a tutti...

giovedì 14 agosto 2008

Tommy Emmanuel - Mombasa (from Early History Interview)


Si, si può essere felici acoltando un pezzo così...

Tommy Emmanuel - Mombasa (from Early History Interview)


Si, si può essere felici acoltando un pezzo così...

Lega Nord bifronte...

Tornando a casa ieri sera ho ascoltato Radio Padania. Non storcete il naso, ogni tanto mi sintonizzo per capire cosa pensano lor signori.
L'atmosfera in queste radio è quella delle radio degli anni '70: microfoni aperti, interventi diretti su tematiche locali, piccola cronaca. Argomenti? L'autovelox dei vigili urbani di Bellaria ed il comitato padano contro l'autovelox, la festa celtica di Casate con Casone, le prodezze delle amministrazioni comunali gestite dai sindaci verdi in particolare i provvedimenti sulla sicurezza, la cronaca minuziosa dell'ennesimo furto in villa nelle colline della Franciacorta ad opera di bande di extracomunitari o zingari, la nostalgica cronaca dell'ultimo intervento di Bossi sul prato di Pontida...insomma il repertorio classico...
Quello che caratterizza ogni intervento è l'aggressività non solo verso lo stato centrale (Roma ladrona, appunto), ma contro ogni istituzione statale periferica che anche solo lontanamente rappresenti quello stato. Così si fa della pesante ironia sulle ASL, sui dipendenti comunali, sugli insegnanti (-siamo invasi da insegnanti terroni che insegnano la "loro cultura"-) ecc ecc al solo scopo di demolire ogni fiducia, ogni legame con la "gente padana".
D'altra parte cosa ci si attende da chi mette nella sua Carta dei valori simili argomentazioni:

Il Giovane Padano è la nobile incarnazione dello spirito, della storia, della tradizione e della cultura dei propri avi e della propria terra;

fedeltà agli altri Giovani Padani, onestà interiore, fratellanza, rispetto di quanto tramandato dai propri avi, coerenza nei propri obiettivi, lavoro costante, integrità morale sono i valori che distinguono dalla massa il Giovane Padano;

il Giovane Padano è nel sangue fedele al Sacro Giuramento stretto il 15 settembre 1996 e rinnovato negli anni


Avete letto bene "distinguono dalla massa" ... siamo di nuovo al superominismo... Alla esaltazione del Sacro Giuramento alle fonti del Po che è l'unico al quale si sente (nel sangue) fedele il Giovane Padano...

Eccoci dunque alla doppiezza: i dirigenti leghisti che stanno a Roma nei palazzi del potere giurano sulla Costituzione, ma rispettano solo il Sacro Giuramento di Pontida. E' una intera classe dirigente che lavora per il separatismo non per il federalismo (che è solo una tappa).

mercoledì 13 agosto 2008

Il Governo ha sempre le risposte giuste (ma monotone)...


(Voce)Protestano a Napoli?
(La Russa)Mandiamo i soldati!
(Voce)Protestano i No TAV?
(La Russa)Mandiamo i soldati!
(Voce)Protestano alla base NATO di Vicenza?
(La Russa)Mandiamo i soldati!
(Voce)Protestano i sindaci leghisti del nord?
(La Russa)Mandiamo i soldati!
(Voce) In Georgia cosa vogliamo fare?
(La Russa) Mandiamo i soldati!
(Voce) Ma ce li abbiamo tutti 'sti soldati?
(La Russa) Se non ne abbiamo abbastanza, proporrò la leva obbligatoria!

Come dire? Poche idee (anzi una) ma chiare...

Pietre, mattoni, cocci ed edera


martedì 12 agosto 2008

Da Elogio dell'ombra di Jorge Luis Borges

Leggenda

Abele e Caino s'incontrarono dopo la morte di Abele. Camminavano nel deserto e si riconobbero da lontano, perché erano ambedue molto alti. I fratelli sedettero in terra, accesero un fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca quando declina il giorno. Nel ciclo spuntava qualche stella, che non aveva ancora ricevuto il suo nome. Alla luce delle fiamme, Caino notò sulla fronte di Abele il segno della pietra e lasciando cadere il pane che stava per portare alla bocca chiese che gli fosse perdonato il suo delitto.
Abele rispose:
- Tu mi hai ucciso, o io ho ucciso te ? Non ricordo più; stiamo qui insieme come prima.
- Ora so che mi hai perdonato davvero, - disse Caino, - perché dimenticare è perdonare. Anch'io cercherò di scordare.
Abele disse lentamente:
- E' così. Finché dura il rimorso dura la colpa.

lunedì 11 agosto 2008

Un momento di dolcezza...





...quanto ne avremmo tutti bisogno...

Tommy Emmanuel - Angelina e Somewhere Over the Rainbow

Sto na favola o quasi...


Sto na favola,
peccato che la favola sia finita.
Come in ogni favola c'era un uomo cattivo:
falso, egocentrico ed un po' vigliacco.
La mia vita così libera e gioiosa
era diventata un inferno.
Ma, come ogni favola che si rispetti,
è finita bene, ed ora...
Sto na favola.

domenica 10 agosto 2008

Si, una giga...



Dunque ai diciassette diavoli, la tristezza dei saccenti: tra la tra la! (frammento dalle poesie di James Joice)

sabato 9 agosto 2008

L’ombra dell’anima mia di Garcia Lorca

L’ombra dell’anima mia
fugge in un tramonto di alfabeti,
nebbia di libri
e di parole.

L’ombra dell’anima mia!

Sono giunto alla linea dove cessa
la nostalgia
e la goccia di pianto si trasforma
alabastro di spirito.

(L’ombra dell’anima mia!)

Il fiocco del dolore
finisce,
ma resta la ragione e la sostanza
del mio vecchio mezzogiorno di labbra
del mio vecchio mezzogiorno
di sguardi.

Un torbido labirinto
di stelle affumicate
imprigiona le mie illusioni
quasi appassite.

L’ombra dell’anima mia!

E un’allucinazione
munge gli sguardi.
Vedo la parola amore
sgretolarsi.

Mio usignolo!
Usignolo!
Canti ancora?


Madrid, dicembre 1919.


PS (mio)

Si canto, al vento
così gli alfabeti si diradano oltre il tramonto
per raggiungere senza parole l'ora più profonda della notte

Buscate, Ago 2008

Spacca la melagrana di Jolanda Insana

spacca la melagrana
e scarta la scorza che allappa
tinge di nero le dita
e smorza i bottoni delle papille

schiaccia e succhia la frescura rubina

i grani della vita
sono di grana fina
e se ne apprezza il sapore
con forte dentatura

rinegozia l'esistenza
e restituisci al corpo il suo sudore
il suo ardore

non lasciare
che a fare da mantice al fuoco
resti sola e senza fiato
poi che opprime il costato

corri all'arca del mare
a scovare la ricchezza del corpo deviato
e placare il rimorso della siccità
nell'onda che s'azzuffa e si bacia e t'inonda
schiumando di fierezza

venerdì 8 agosto 2008

Metti un tango in una sera d'agosto...

Chi vincerà le Olimpiadi dei diritti umani?



L'elenco dei paesi che violano i diritti umani è lungo e va ben al di là di quello ufficialmente stilato dall'ONU. Anche molti paesi che ora puntano il dito contro la Cina continuano a violarli. Il medagliere delle violazioni è molto ricco.

I primi tre articoli della DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO che fa parte dei documenti di base delle Nazioni Unite insieme al suo Statuto steso nel 1945 dopo le atrocità della Seconda guerra mondiale.

« Gli uomini nascono e muoiono uguali nei diritti »


Articolo 1 Siamo tutti liberi ed uguali

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2 Non discriminare
1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3 Diritto alla vita
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

giovedì 7 agosto 2008

Le campane

Si, mi piacciono le campane che scandiscono le ore
Non porto orologio, non mi serve a nulla. Ma le campane...
Quel suono che sta sopra a tutto e tutti, mi piace
Scandisce la vita che sia tranquilla o in affanno
Si, mi piacciono le campane che scandiscono le ore

Joorge Luis Borges, da Elogio dell'ombra, Un lettore

Gli altri si vantino per le pagine che hanno scritte;
io vado orgoglioso per quelle che ho letto.

...

(Massima che dovrebbe essere stampata in ogni "scuola di scrittura"...)

mercoledì 6 agosto 2008

Il dito medio di Bossi non è reato...

La procura di Venezia ha chiesto l'archiviazione per il dito medio alzato dal Ministro delle Riforme (Ministro della Repubblica italiana!) a commento dell'inno nazionale. Era indagato per vilipendio dopo un comizio a Padova.

Stiamo andando, con un sorriso ebete stampato in faccia, verso un inarrestabile declino...

Piero Citati, La morte della farfalla, Mondadori

L'arte con cui Pietro Citati affronta la vicenda biografica di Zelda Sayre e Frencis Scott Fitzgerald è davvero sopraffina e vuole sondare probabilmente uno dei misteri della scrittura: da dove viene l'ispirazione e di cosa si nutre. Intrecciando la tormentata biografia ed i libri che scrive Fitzgerald non si scopre nulla che possa risolvere questo mistero. La schizofrenia della moglie non è meno pericolosa dell'egocentrismo dello scrittore e la scrittura trova strade sempre diverse ed impervie per esprimersi. Forse si nutre anche della follia che sta ad un passo.
Alcune citazioni.
Dick Diver dice a Nicole in Tenera è la notte "Non posso più fare niente per te. Sto cercando di salvare me stesso".
Epitaffio sulla tomba di Zelda e Scott "Così continuiamo a battere l'acqua, barche contro corrente, risospinte senza posa nel passato".

P. Citati sostiene che le cose davvero belle scritte da Frencis Scott Fitzgerald siano oltre a Tenera è la notte i cinque brevi racconti La madre di uno scrittore, Un caso di alcolismo, La lunga via di uscita, Finanziando Finnegan e Il decennio perduto.

Gesualdo Bufalino, L'amaro miele, Brindisi al faro

Prima di te
era un luogo di gogna la mia vita,
fra mura di ferro feroce;
era teatro d'un maniaco dramma
che declamavo dinanzi a nessuno:
Io ripeteva a perdifiato un'eco,
Io era scritto su tutti gli specchi,
Io, pronome di luce e di sozzura,
orbita avara che in sé si consuma,
libertà aguzzina di se stessa.

Ora è una strada per cadere insieme,
un fiume nero, ma so dove va.


(Nota mia. C'è speranza se questi miracoli ogni tanto avvengono...)

lunedì 4 agosto 2008

Camminare in un bosco senza fare rumore significa ricevere in dono il silenzio

Chiesa ortodossa di San Nicolò a Trieste. Poesia di Turoldo


(Il Nulla si veste d'oro ed infiniti splendori)

Pure a te è negato conoscere
il senso vero del Nulla che insegui:
un Nulla che non sai se nulla sia
o sogno, o visione, o vento, o ancora
soffio caldo di vita.
Non c'è morte né vita per sé disgiunte.

(David Maria Turoldo, Mie notti con Qohelet, Garzanti)

domenica 3 agosto 2008

Immobili

Soffri se mi senti
Soffro se non ti sento più
Immobili ascoltiamo il demone perfido che ci rode

sabato 2 agosto 2008

Confusione


Personaggi: Zelda Sayre fidanzata e poi moglie di Francis Scott Fitzgerald (lo scrittore americano di successo). Perry Adair, giocatore di golf negli anni '20.

A metà giugno 1919, Zelda andò ad Atlanta, in Georgia, per assistere a un torneo di golf, il Georgia Tech. Amoreggiò per qualche giorno con un giovane campione di golf, Perry Adair, che le regalò, come pegno d'affetto, il distintivo della sua associazione goliardica. Quando tornò a Montgomery, Zelda pensò al suo amato, che lontano da lei lavorava per lei, ricordò il pigiama, l'anello e il ventaglio color fenicottero: si pentì e rinviò A Perry Adair il distintivo, accompagnato con una lettera "dal tono sentimentale", dove cercava di mitigare il rifiuto. Intanto, con l'altra mano, scriveva una lettera d'amore a Fitzgerald. Quel giorno Zelda era distratta: infilò la lettera "dal tono sentimentale" nella busta per Fitzgerald: mentra chiuse la lettera d'amore e il distintivo nella busta dove aveva scritto il nome di Perry Adair. La confusione non finì qui. Appena ricevuta la lettera amorosa, Perry Adair la riinviò premurisamente in un'altra busta, indirizzandola al lontano fidanzato di New York.
Fitzgerald impazzì di gelosia e di furore, e telegrafò a Zelda, imponendole di non scrivere mai più.

(Da Pietro Citati, La morte della farfalla, Mondadori, 2006)

venerdì 1 agosto 2008

Bossi e la scuola



Nel giorno dell’ ispirato discorso di Bossi sull’inno di Mameli a Padova (che sarà ricordato sui libri di storia come il "discorso del dito medio") è passato in secondo piano quanto ha detto sulla scuola. Le argomentazioni sono così forti e suggestive, che è bene sottolinearle.

(Dal Corriere della sera del 20 luglio 2008)
«Dopo il federalismo bisogna passare anche alla riforma della scuola. Non possiamo più lasciare martoriare i nostri figli da gente che non viene dal Nord. Il problema della scuola è molto sentito perchè tocca tutte le famiglie» aggiunge Bossi . «La Padania ormai è nel cuore di tutti. Noi ai bambini la insegnamo fin da quando nascono, insegnamo loro che non siamo schiavi e non lo siamo mai stati», sottolinea il Senatur spiegando che sul fronte della scuola «tutto quello che dico è la verità. Un nostro ragazzo (suo figlio Renzo ndr) è stato "bastonato" agli esami perchè aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo».
Il leader della Lega Nord chiama poi sul palco la parlamentare leghista Paola Goisis, della commissione Cultura della Camera, che sul fronte della scuola ha rilanciato: «Gli studenti italiani sanno tutti i sette re di Roma ma non sanno neppure un nome di un doge della Repubblica Serenissima». «Dopo trent'anni di scuola di sinistra, di esami di sinistra, di professori di sinistra, di presidi di sinistra - stigmatizza la parlamentare del Carroccio - i nostri ragazzi sono disorientati. I nostri studenti hanno bisogno di essere guidati da uno come Umberto Bossi. E non è possibile che vengano professori da ogni parte a togliere il lavoro agli insegnanti del Nord. Loro vogliono sentir parlare solo di Pirandello e Sciascia e non di un federalista come Carlo Cattaneo».

(ndr Per la cronaca il figlio di Bossi…)

TRADATE (Varese) — Titolo della tesina: «La valorizzazione romantica dell'appartenenza e delle identità». Autore: Renzo Bossi, figlio di Umberto. Con credenziali così, la promozione alla maturità scientifica dovrebbe essere assicurata e invece al liceo «Bentivoglio» di Tradate non guardano in faccia a nessuno e hanno bocciato il figlio del gran capo della Lega nonostante un lavoro ispirato al federalismo e a Carlo Cattaneo.
«Ma la tesina è solo una parte dell'esame — precisa don Gaetano Caracciolo, rettore del «Bentivoglio» — e il ragazzo ha dovuto sostenere anche 3 prove scritte e un esame orale. Non ha seguito gli studi da noi, si è presentato da privatista; non so che tipo di preparazione abbia seguito ma purtroppo la somma di tutte le prove non ha raggiunto il punteggio di 60, il minimo per la promozione».

Appello (mio)
Se anche tu sei contrario a questa egemonia assurda della sinistra nella scuola firma la petizione per promuovere Renzo Bossi:

http://www.firmiamo.it/promuovetelo

PS Per la cronaca il Preside dell’Istituto privato Bentivoglio ha precisato che la commissione esaminatrice era formata da un solo membro di origine meridionale (terrone) mentre gli altri cinque erano tutti settentrionali (polentoni).



(Questo è un altro significativo argomento del Deputato al Parlamento europeo il leghista Borghezio -tra i più stretti collaboratori di Bossi-, che conferma la sua sobrietà e pacatezza)

Fine

Hai chiuso anche l'ultima porta dietro di te:
un destino che hai cercato caparbiamente.
Rimango a guardare e mi chiedo perché
non hai accettato quel che potevo offrirti.

Rilke e la "potenza" della poesia

Mi ha sempre fatto sorridere, nei commenti all’opera poetica di Rilke, l’interpretazione del suo periodo dal 1895 al 1908 come il “progressivo concentrarsi dell’attenzione di Rilke sul mondo delle cose. Sappiamo che l’evolversi del suo pensiero in questa direzione è dovuto alla volontà di sottrarsi ai pericoli –per la qualità del risultato poetico- insiti nell’esercizio di un talento linguistico e versificatorio troppo potente”.

Poi leggo questi versi delle Elegie duinesi (la seconda)

Ogni angelo è tremendo. E tuttavia, haimè,
io vi canto, uccelli quasi mortali dell’anima,
sapendo di voi.


Mi smarrisco subito. Cerco conforto nella curatrice delle Poesie 1907-1926 Andreina Lavagetto (ed. Einaudi) che mi spiega il contesto nel quale è nata questa seconda elegia.
E’ la fine di Gennaio 1912 e Rilke si trova a Duino. E’ combattuto perché sente come esaurita la sua vena poetica ed è tentato di far ricorso alla psicanalisi per reagire ad uno stato di confusione. Scrive all’amata Lou Salomé “quel che conosco degli scritti di Freud non mi è simpatico, a tratti anzi mi fa rizzare i capelli; ma la cosa che egli porta avanti ha i suoi lati autentici e forti”. E ancora “La psicoanalisi è un rimedio troppo radicale per me, aiuta una volta per tutte, fa piazza pulita, e trovarmi ripulito, un giorno, sarebbe una cosa ancora più disperata, forse, di questo disordine” (p. 647).
Scrive Rilke al suo traduttore polacco Witold von Hulewlewicz “La morte è la faccia della vita che da noi si distoglie, da noi lasciata al buio; dobbiamo tentare di essere massimamente consapevoli della nostra esistenza, che è di casa nei due territori non separati, inestinguibilmente nutrita da entrambi… La vera figura della vita attraversa i due campi, il sangue del circolo estremo li bagna entrambi: non esiste né aldiquà né aldilà, bensì la grande unità in cui sono di casa gli esseri che ci sopravanzano, gli angeli” (p. 644). Naturalmente Rilke è molto lontano da una concezione cristiana ed i suoi angeli sono metafore. Dice dell’angelo: “E’ tutto ciò che l’uomo non sa o non vuole essere: l’assolutezza del sentire e dell’agire, le forze che si rigenerano, l’identità col proprio sé la libertà dal tempo, la trasformazione perenne… Assolve (l’angelo) senza residuo al compito che l’essere ci affida: trasformare il visibile in invisibile…” (p. 642).
“Le Elegie duinesi sono il poema luttuoso dell’insufficienza del sentire umano di fronte ai grandi compiti dell’esistenza. L’esperienza dell’amore, l’esperienza della morte, la felicità e il dolore, l’attenzione alle cose del creato, sono compiti dinanzi ai quali l’uomo fallisce. Fallisce perché il suo corpo e la sua mente (il cuore rilkiano) sono condannati, per destino, alla coscienza del tempo e della fine. Fallisce inoltre perché insiste sulla difesa di sé e rifiuta, per paura della morte, di varcare soglie che potrebbero avvicinarlo all’universo aperto dove vivono tutte le creature, e i morti”. (p. 641)

Ora posso immaginare questa “potenza” poetica (senza più sorridere) e cosa potrà fare.



Nota a margine: Rilke a Duino.
-da una lettera di Rilke a Hedwig Fischer, 25 ottobre 1911-
[…] un castello immensamente arroccato sul mare, che come un promontorio di esistenza umana guarda con alcune finestre […] su una distesa marina smisuratamente aperta, direttamente nel Tutto, verrebbe da dire, e nei suoi spettacoli generosi, che sopravanzano ogni altro spettacolo […] Ma dietro, quando si esce da tutti i portali sicuri, s’innalza, non più accessibile del mare, il Carso deserto; e l’occhio, sgombro da tutte le cose piccole, prova una commozione particolare per il giardinetto della rocca, che si avventura in basso, come la risacca, là dove il castello non occupa tutto il pendio; e acquista rilievo il parco, che copre il successivo promontorio della costa. Su quel parco, sbrecciata e cava, guarda la rocca più antica, che fu costruita prima di questo castello già antichissimo, e sui cui contrafforti, così vuole la tradizione, sostò Dante […]

Una guida dedicata al mio paese

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