martedì 27 dicembre 2016

domenica 25 dicembre 2016

Fare a meno di Dio

E ci sono pure dei credenti che vivono soltanto della loro fede, e il culto diventa fine a se stesso, cosa che ha sempre permesso alle religioni di fare a meno di Dio.

(Romain Gary, Chiaro di donna, Casagrande, 2001)




AVE MARIA (Deus ti salvet Maria) - MARIA CARTA



Testo originaleversione in italiano 
Deus ti salvet, Maria,
chi ses de gratia plena.
De gratias ses sa vena
ei sa currente.
Dio ti salvi Maria,
che sei piena di grazia:
di grazie sei insieme fiume
e sorgente.
Su Deus onnipotente
cun tegus est istadu.
Pro chi t'hat preservadu
Immaculada.
Il Dio onnipotente,
con te è (sempre) stato;
perciò ti ha preservato
Immacolata.
Beneitta e laudada,
subra a tottu gloriosa.
Mama, fiza e isposa
de su Segnore.
Benedetta e lodata,
sopra a tutti gloriosa:
Mamma, Figlia e Sposa
del Signore.
Beneittu su fiore
e fruttu de su sinu.
Gesus, fiore divinu,
Segnore nostru.
Benedetto il Fiore
che è frutto del tuo seno:
Gesù fiore divino,
Signore nostro.
Pregade a Fizu ostru
pro nois peccadores,
chi tottu sos errores
nos perdonet.
Pregate al Figlio vostro
per noi peccatori;
affinché tutti gli errori
a noi perdoni.
Ei sa gratia nos donet
in vida e in sa morte.
Ei sa diciosa sorte
in Paradisu.
La sua Grazia ci doni,
in vita e nella morte;
E la felice sorte
in Paradiso.

lunedì 19 dicembre 2016

L'amore al tempo dei capelli bianchi

Michel e Lydia si sono conosciuti per caso una sera: lui scendeva da un taxi e lei passava per strada e si sono urtati. Poche battute, un bicchiere al bar e poi ciascuno per la sua strada, non senza essersi scambiati un biglietto da visita. Michel dice di essere passato da casa per poche ore per poi partire subito per Caracas (è un cinquantenne pilota d'aereo); in realtà a casa non lo aspetta nessuno, la sua storia d'amore con Yannik è finita (lei è morta). Lydia dal canto suo a casa ha un marito afasico per un incidente d'auto nel quale è morta la loro unica figlia.
Michel dopo aver avuto un incontro con un ammaestratore di cani, decide di andare a casa di Lydia e poi trascorrono la notte tra locali e feste. Lydia trascina Michel a casa della suocera dove è in corso una festa e perché vuole fargli conoscere il marito.
Lydia ad un certo punto racconta del loro incontro:

(Michel e Lydia durante tutta la notte si danno del "lei").
- Forse domani vengo via anch'io, se è d'accordo.
Ora vedrà Alain (il marito ndr) e capirà perché mi sono aggrappata a lei...
- Si è aggrappata a me? Lei ?
Sono perfino riuscito a ridere.
- Sì, io. Quando mi ha urtata per la strada e ci siamo guardati... Oh, sa com'è: quando si è disperati si è pronti a credere a tutto...
- La vita si difende sempre...
- Ecco, e poi, con molto garbo, ho preso le distanze.
Ma lei non aveva soldi per pagare il taxi, era smarrito e di nuovo, un attimo di assurda speranza... Sembrava un animale braccato, allo stremo...
- Una manna, insomma...
- È meraviglioso poter aiutare qualcuno quando noi stessi avremmo bisogno d'aiuto... Le ho dato nome e indirizzo, me ne sono andata, mi sono buttata sul letto, ho pianto e... aspettato. Verrà, verrà, voglio che venga.
Come una diciassettenne. Non bisogna farsi ingannare dai capelli bianchi, dalla maturità, dall'esperienza, da tutto quello che abbiamo imparato, dalle bastonate che abbiamo preso, da quel che mormorano le foglie d`autunno, da ciò che la vita può fare di noi quando ci prova davvero. Siamo sempre noi, con la stessa innocenza, e continuiamo a credere. Lei è arrivato, ma io sono stata
presa da... dall'impossibilità. Ho ricevuto una cosiddetta buona educazione, quella che ci circonda di barriere.
Per farle cadere ci vuole un vero colpo di testa. L`ho buttata fuori. Fortunatamente lei non aveva scampo ed è tornato... sono venuta a letto con lei.
Sorrise scialbamente.
-   Oh! Molto male. Ero bloccata, schiacciata dai tabù. Godere, si rende conto... Da quando la mia bambina è morta passo il tempo a cercare di convincermi che non ho il diritto di essere felice. Venire a letto per lei poteva ancora essere una scusante, era un dono, un sacrificio, un gesto quasi morale, ma farlo per me... Brr.
La morale è una vecchia pazza. Godere con un tizio che non si conosce, sono cose da nevrotici. Isteria pura. La frigidità è quando morale e psicologia vanno a letto insieme. Se abbiamo perso la nostra ragione di vita e proviamo comunque a vivere ci sentiamo in colpa...
All'improvviso s'interruppe e parve spaventata.
-- Dio mio, Michel, dimenticavo...
- Anch'io, - dissi. - Ma va bene così. Yannik (la compagna di Michel ndr) voleva che mi allontanassi. Sono andato un po' più lontano di Caracas. tutto qui.

(Da Romain Gary, Chiaro di donna, Casagrande, 2001 prima edizione, Bellinzona)

sabato 17 dicembre 2016

Te ne vai, Alfonsina, con la tua solitudine



Alfonsina e il mare

Sulla morbida sabbia lambita dal mare
Più non torna la sua piccola orma
Un sentiero solo di pena e silenzio
Raggiunse l’acqua profonda
Un sentiero solo di muta pena
Raggiunse la spuma.

Dio solo sa che angoscia ti accompagnò
Che antichi dolori tacque la tua voce
Per adagiarti cullata dal canto
Delle conchiglie marine
La canzone che canta nel fondo oscuro del mare
La conchiglia

Te ne vai, Alfonsina, con la tua solitudine
Quali nuove poesie sei andata a cercare?
Una voce antica di vento e di sale
Blandisce la tua anima
E ti porta via
E te ne vai per di là, come in sogno
Addormentata, Alfonsina, vestita di mare

Cinque sirenette ti porteranno
Per sentieri di alghe e corallo
E fosforescenti cavallucci marini
Ruoteranno accanto a te
E gli abitanti dell’acqua
Subito giocheranno accanto a te

Smorza la lampada un po’ di più
Lascia che io dorma, balia, in pace
E se lui chiama, non dirgli che ci sono
Digli che Alfonsina non torna
E se lui chiama, non dirgli mai che ci sono
Dì che me ne sono andata

Te ne vai, Alfonsina, con la tua solitudine
Quali nuove poesie sei andata a cercare?
Una voce antica di vento e di sale
Blandisce la tua anima
E ti porta via
E te ne vai per di là, come in sogno
Addormentata, Alfonsina, vestita di mare


martedì 13 dicembre 2016

Chiaro di donna in una notte scurissima



Trovo in un mercatino a Cesano Boscone un libro (Chiaro di donna ed. Casagrande, 2001) di Romain Gary e non posso fare a meno di prenderlo. Questo autore non mi ha mai deluso con gli altri suoi libri (La vita davanti a sé, Le promesse dell'alba, L'angoscia di re Salomone) e quindi mi fido.

La scrittura è quella sua solita: nervosa, a scatti, che lancia bagliori improvvisi e poi tutto è travolto nell'ombra.

Michel è un pilota rientrato temporaneamente a Parigi (un mare di ricordi lo sommerge) e si incontra per un piccolo incidente in strada con Lydia, una misteriosa quarantenne ebrea con un piccolo negozio di anticaglie. I due entrano in un bar per bere qualcosa poi lei se ne va, lasciando il suo biglietto da visita (preludio di un nuovo incontro).
Rimasto solo nel bar, Michel offre da bere ad un ammaestratore di cani che, con una scusa, ha attaccato bottone.


Il barbone reale drizzò le orecchie e sollevò il muso grigio e nudo.
- Forse avrà notato che non mi leva gli occhi di dosso. Si direbbe quasi che conosca il mio problema...
- Smrt (morte in serbo, ndr) - dissi.
- Esatto. Ha paura di rimanere solo. I cani sono tremendamente ansiosi. Anche se è possibile che muoia prima di me, vista l'età... ha quasi quattordici anni.
- Caspita! E siete insieme da molto?
- Da tredici. Apparteneva a una donna che ho molto amato. Se n'è andata con un acrobata ventiduenne... sa, le donne adorano aiutare i principianti... e mi ha lasciato Matto Grosso perché mi sentissi meno solo.

giovedì 8 dicembre 2016

Il tempo e la vita

Il mio interesse per la psichiatria è incomprensibile. Perché un chimico dovrebbe occuparsi della malattia mentale? Eppure fin dai tempi in cui frequentavo uno strampalato corso di psicologia tenuto (non ridete) al Politecnico di Milano (stiamo parlando del 1970 circa) la materia mi ha sempre appassionato. Non siate impertinenti correndo a facili conclusioni (avrei un segreto bisogno di cure psichiatriche). Quel corso mi ha insegnato una semplice cosa: che non esiste la "normalità".

Ma veniamo all'ultimo libro di Eugenio Borgna "Il tempo e la vita" e parto dalla fine: l'indice ci dice che le poco più di 200 pagine sono divise da ben 207 capitoli. Ed è un modo di scrivere per concetti brevi che mi affascina.
Seconda notazione: sono citati nel libro 170 altri libri solo in piccolissima parte di specialisti di psichiatria o psicanalisi. La maggior parte dei libri citata è invece di letteratura e di poesia. E questo è un altro punto a favore di questo lavoro di Eugenio Borgna.

L'autore parla del tempo e della sua percezione "scomodando" gli autori più vari e anche esperienze autobiografiche (la sua vicenda da sfollato sul Lago d'Orta durante la resistenza e la vita professionale nell'immediato dopoguerra all'interno del grande Manicomio di Novara).

Citare un brano del libro di Borgna che ha così tante citazioni, mi sembra esagerato e quindi invito semplicemente a leggerlo per chi è incuriosito dalla materia psichiatrica, dalla letteratura o dalla poesia. 

Una guida dedicata al mio paese

  Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...