mercoledì 27 aprile 2011

lunedì 25 aprile 2011

25 Aprile , ricorda !

Al mio paese il Sindaco ha spostato il 25 Aprile il 1^ Maggio. Non è una barzelletta, ma la pura verità. Il 1^ Maggio poi ci sono i festeggiamenti per papa Wojtyła e se non c'erano quelli ci sarebbero state le comunioni o le cresime [immancabilmente e da anni]. Vi ricordare il can can del vaticano sulla notte di Allowin ? Se succede che una festa laica si sovrappone ad una religiosa è il putiferio, ma se succede il contrario non si può banfare.
Da anni subiamo questo sopruso e guai a parlarne, tanto più i partiti della sinistra che non devono "urtare" l'elettorato cattolico e diventano più conformisti di molti cattolici ...
Intanto sempre al mio paese alle prossime elezioni amministrative si presenta un partito che si definisce nazional-socialista ovvero tradotto nazista. Segno dei tempi ?

Pertanto qui festeggio, oggi, il 25 Aprile Festa della Liberazione dal nazi-fascismo. 


domenica 24 aprile 2011

Milano alla vigilia di Pasqua

Una collina bianca davanti al Palazzo Reale e sopra cavalli neri


Patriottismo (sotto vetro)

Totale dell'opera

Palloni in Piazza Duomo

Ahi che dolor

Angelo banderuola e camini 
Prospettive

Fotografo fotografato

sabato 23 aprile 2011

La scelta del silenzio

Il primo settembre 1975 Adriana Zarri decide di "scegliere il silenzio" e trasferirsi in solitudine in una vecchia cascina, il Molinasso.


... mi chiedevo fino a che punto un'esperienza di silenzio possa venire raccontata; e, d'altra parte, fino a che punto debba restare chiusa in sé, senza una qualche comunicazione. Certo le vie della comunicazione sono molte e un eremita privilegia i sentieri del silenzio e sopratutto si affida alla preghiera che tesse fili di presenze lontane e solitarie. Ma un eremita che sia anche scrittore non può sdegnare la comunicazione della parola: una parola che, quando è profonda, è così scarna, essenziale, consumata, da farsi prossima al silenzio; al punto che l'esperienza dello scrivere è, essa pure, in qualche modo, eremitica, in quanto avviene in una solitudine totale, in cui l'autore è solo con se stesso e con Dio, se ci crede; e la pagina bianca è una sorta di tacito deserto che va fiorendo di parole. Ed è certo che solo nell' equilibrio tra silenzio e parola, riserbo e comunicazione, un discorso del genere può venir fatto senza impudicizia.




Adriana Zarri, Un eremo non è un guscio di lumaca, Einaudi, 2011

Pensierino. (...)

mercoledì 20 aprile 2011

A sunnambula, Carosone



Pensierino. Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. Siamo sogni. Ma chi sogna, si può sapere ?

venerdì 15 aprile 2011

Fulminati

Non c'è scatto nel cielo.
Solo il fulmine ha spigoli e fuoco.
Solo il fulmine viaggia nervoso.
Ma guarda ora - che pace -

A me pare di averlo percorso
tutto a volo - questo azzurro
che si dispiega pacato. Mi pare
un luogo che conosco. Che è stato
di me. E lo è ancora.
Se guardo - entra nella radice
da da bere al mio
alimenta il mio fuoco.

Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, Einaudi


Caravaggio, La conversione di San Paolo (particolare)

Pensierino. Si per cambiare bisogna essere fulminati e per un attimo si rimane accecati da tanta luce. Siamo abituati alle tenebre, malgrado molti insistano a definirsi "solari", la luce , quella interiore, la teniamo ben spenta, meglio non vedere. Ecco dunque la reazione a tanta luce, improvvisa e squarciante: ci si copre il volto, una smorfia si disegna sul nostro volto, 
siamo terrorizzati da quello che scopriamo.
Ma è una occasione da non perdere, forse non ce ne sarà un'altra.
Fuori dunque un grande urlo, liberatorio e poi apriamo gli occhi, piano, piano.
Non c'è altra via. 

mercoledì 13 aprile 2011

Soltanto il provvisorio dura (citazione di Henry Fréderic Amiel)

Auto-dedicato nel giorno del mio 61^ compleanno.


Amiel (1)



No, neanche in sogno la perfezione sognata
esiste, poiché è sogno. O Natura,
così monotonamente rinnovata,
come lenisci questa tristezza?
La dimenticanza temporanea, la strada
per errore imboccata,
il meditare sul ponte e nell'incertezza...

Inutili giorni che lenti consumo
nello sforzo di pensare all'azione,
solo con i miei freddi pensieri
senza una speranza fra le mani.
E' forse nobile per il cuore
questo vuoto essere che il mondo brama,
questo prolisso essere che invano brama,
esanime e profondo.

Tanta grandezza che in se stessa è morta!
Tanta inutile ansia e dolore!
Non si leva la mano verso la chiusa porta,
né il sommerso sguardo verso l'amore!

20 agosto 1925

Fernando Pessoa, Il mondo che non vedo, BUR, 2010, p. 387


(1) Henry Fréderic Amiel, letterato e artista svizzero autore di Journal intime.



Pensierino autobiografico. Sono nato in casa il 13/04/1950 nel paese della profonda provincia di Milano dove ora vivo,  alle 3 di notte. Papà ha insistito che nonna Pina venisse e lei si è fatta accompagnare da zia Carla. E' stata avvisata l'ostetrica comunale (Sciura Vitorina) e lei, per sentirsi più sicura (mamma era primipara e non giovanissima),  a sua volta ha chiesto l'intervento del Sciur Dutur Vito Vitalone che è arrivato da Castano con la moglie (anche lei duturèsa).
Sono nato nella camera da letto che era posta al primo piano della casa (la prima stanza verso il giardino che arrivava con un lungo vialetto dal cancello). Sotto, in soggiorno, c'erano Papà e zio Battista con zia Irene.
Il medico in un primo momento ha pensato fosse necessario usare il forcipe, poi ha chiesto di far bollire i ferri e sono nato.
Il Dott. Vitalone con la sua voce tuonante è sceso dalle scale e ha detto “Dov’è il padre di questo bambino?”

lunedì 11 aprile 2011

Alla Rotonda della Besana di Milano una bella mostra su Fabrizio de André




Quello che non ho è una camicia bianca 
quello che non ho è un segreto in banca
quello che non ho sono le tue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.

Quello che non ho è di farla franca
quello che non ho è quel che non mi manca
quello che non ho sono le tue parole 
per guadagnarmi il cielo per conquistarmi il sole.

Quello che non ho è un orologio avanti 
per correre più in fretta e avervi più distanti
quello che non ho è un treno arrugginito
che mi riporti indietro da dove sono partito.

Quello che non ho sono i tuoi denti d'oro
quello che non ho è un pranzo di lavoro
quello che non ho è questa prateria
per correre più forte della malinconia.

Quello che non ho sono le mani in pasta 
quello che non ho è un indirizzo in tasca
quello che non ho sei tu dalla mia parte
quello che non ho è di fregarti a carte.

Quello che non ho è una camicia bianca
quello che non ho è di farla franca 
quello che non ho sono le sue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.

Quello che non ho...

(Clicca sul titolo per arrivare alla mostra. N.B. Il costo del biglietto senza riduzioni è di € 8,00, un po' caro, ma si può passare una bella ora.)

Pensierino. Ho portato per anni (e ce l'ho ancora spiegazzato nel portafoglio) un fogliettino con scritto :" In caso di incidente telefonare a ... " e via una sfilza di nomi e di numeri telefonici, alcuni evidenziati in giallo, altri sottolineati, altri non evidenziati per niente. Abitavo a Torino e forse ero suggestionato dal caso dello Smemorato di Collegno... Comunque , quando lo ritrovo, quel fogliettino mi ricorda la targhetta di un cane...

sabato 9 aprile 2011

Incontro di solitudini


Ci sono solitudini non egoiste
chiuse dentro impenetrabili torri.
Ci sono solitudini aperte 
alle possibilità di incontro.
Ci sono solitudini
che a volte si incontrano.

mercoledì 6 aprile 2011

Secondo anniversario del terremoto di l'Aquila. "Il 6 aprile 2011 all'Aquila venga solo Napolitano"

Il 68% degli aquilani, da una recente indagine condotta dalle Università di L’Aquila, Firenze e Ancona, non è soddisfatto dell’attuale abitazione . La cassa integrazione è salita di sei punti percentuali. Il 46% degli aquilani denuncia un calo drastico di reddito.
"Il 6 aprile 2011 all'Aquila venga solo Napolitano"
"È la commemorazione di un lutto, non una festa di compleanno o il lancio di una campagna elettorale. L'unico a cui diciamo sì è quella del presidente della Repubblica" così Vincenzo Vittorini presidente del Comitato delle vittime del 6 aprile.
E prosegue " a distanza di 24 mesi tutto si amplifica perché vedi che è tutto fermo ed in balia del tempo e dell’improvvisazione. Ti accorgi che devi vivere, perché così è stato deciso da Qualcuno più grande di noi ed allora scegli di vivere cercando di ripartire da quella notte, da quella tragedia infinita, da quella strage di persone, uomini, donne, ragazzi e bambini innocenti per spingere tutti ad un cambio di mentalità che non ci faccia ripetere gli errori del passato che hanno portato a questa tragedia".





Altri filmati ed interviste cliccando sul titolo di questo post a cura del Comitato 3.32.

lunedì 4 aprile 2011

Post vietato alle donne


Avvertenza per le donne che volessero leggere, malgrado l'avvertenza. Non vi deve scappare nemmeno un sorrisino, che vi vedo. Dovete leggere imperturbabili e, al massimo, sospirare alla fine. Ma neanche troppo... 
Avvertenza per gli uomini. Potete sganasciarvi dalle risa, anche se la ragione è oscura e forse è più una reazione isterica. Comunque meglio ridere... 

Aggiornamenti moderni, postmoderni e bispost-moderni per lamentatori babilonesi e Giobbe: ma che cosa abbiamo fatto, in che cosa abbiamo peccato da bambini, noi uomini, per meritarci in vecchiaia il martìrio urologico, l'ergastolo prostatico, la condanna a morte mediante vescica? Chi ha fatto precipitare le Acque Cosmiche in questo Triangolo delle Bermude di stagnazione e maledizione perfidamente collocato nell'inevitabile bassura dell'addome umano? E non sarà che abbiamo fatto fuori gli indiani delle praterie per invidia dì gente che, pur vìvendo sul cavallo, ignorava l'adenoma prostatìco e la sua infame degenerazione maligna? E oggi, premuti nelle riserve federali, abbiamo la bestiale soddisfazione di vederli far la coda alle analisi e sottoporre l'ex libero sedere alle turpitudini delle ispezioni! Lo stesso succede nelle foreste amazzoniche: gli ultimi uomini liberi da patologie urinarie saranno sterminati dagli uropatìci senza pietà, nessuno di loro resterà vivo... [Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere, Adhelphi, pensiero n. 107]

sabato 2 aprile 2011

Due farfalle, una corteccia e un fiore di biancospino



Pensierino tra due farfalle.
- Le farfalle in primavera non si posano mai...
- Ho un giorno di vita e mi sento già stanca.

Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare...

I fiori dei "miei" boschi sono assolutamente inconsistenti e volatili.
Durano lo spazio di un mattino, basta un colpo di vento e si perdono,
se un temporale primaverile arriva, improvviso, se li porta
chissà dove. Eppure...

Una guida dedicata al mio paese

  Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...