SCORCIATOIE. Sono - dice il dizionario - vie più brevi per andare da un posto ad un altro. Sono, a volte, difficili; veri sentieri per capre. Possono dare nostalgia delle strade lunghe, piane, diritte, provinciali.
(Umberto Saba, Scorciatoie e raccontini, Einaudi, 2011
Pensierino. A volte è bello prendere scorciatoie a volte un po' meno. Una volta sulle montagne alle spalle di Senj, in quella che allora si chiamava ancora Yugoslavia, ci siamo inoltrati per raggiungere un rifugio. Appena ci si muoveva fuori dalla costa si entrava in un altro mondo, con altre lingue, altre abitudini, altri linguaggi non verbali. Dopo una sosta al rifugio mangiando in sostanza quello che passava il convento (salcicce e slivovitza) ecco si cerca la strada per tornare. Ma la strada all'andata ci sembrava troppo lunga e tormentata da tornanti. E allora si prende una scorciatoia confidando che il mare è proprio lì davanti (ma non consideriamo che siamo saliti a 1700 mt). Chiediamo informazioni, ma non capiamo nulla di quello che ci viene detto: la strada ci pare giusta, ma realizziamo, dopo, che ci hanno detto che è una strada usata solo dai cacciatori che non si addentrano come facciamo noi con una 127 Fiat, ma con jeep e fuoristrada.
Dopo mille curve e buche e precipizi e polvere, arriviamo, per fortuna, ad una stradina asfaltata, che a quel punto di pare una "provinciale".