sabato 30 gennaio 2021

Nostalgia di strade provinciali?

SCORCIATOIE. Sono - dice il dizionario - vie più brevi per andare da un posto ad un altro. Sono, a volte, difficili; veri sentieri per capre. Possono dare nostalgia delle strade lunghe, piane, diritte, provinciali.

(Umberto Saba, Scorciatoie e raccontini, Einaudi, 2011

Pensierino. A volte è bello prendere scorciatoie a volte un po' meno. Una volta sulle montagne alle spalle di Senj, in quella che allora si chiamava ancora Yugoslavia, ci siamo inoltrati per raggiungere un rifugio. Appena ci si muoveva fuori dalla costa si entrava in un altro mondo, con altre lingue, altre abitudini, altri linguaggi non verbali. Dopo una sosta al rifugio mangiando in sostanza quello che passava il convento (salcicce e slivovitza) ecco si cerca la strada per tornare. Ma la strada all'andata ci sembrava troppo lunga e tormentata da tornanti. E allora si prende una scorciatoia confidando che il mare è proprio lì davanti (ma non consideriamo che siamo saliti a 1700 mt). Chiediamo informazioni, ma non capiamo nulla di quello che ci viene detto: la strada ci pare giusta, ma realizziamo, dopo, che ci hanno detto che è una strada usata solo dai cacciatori che non si addentrano come facciamo noi con una 127 Fiat, ma con jeep e fuoristrada.

Dopo mille curve e buche e precipizi e polvere, arriviamo, per fortuna, ad una stradina asfaltata, che a quel punto di pare una "provinciale".



venerdì 22 gennaio 2021

La fascinazione della notte

Céline nel Viaggio al termine della notte attraversa il male del mondo: dalla incomprensibile carneficina della Prima Guerra Mondiale (che aveva vissuto da volontario), al colonialismo brutale dell'Africa nera, al fordismo altrettanto infernale di Detroit, alle misere case (e vite) delle periferie parigine, Tutto questo viaggio sembra fatto al "termine della notte" appunto, ma in realtà pare svolgersi all'inizio della notte, una notte che non vuole finire, che ci prospetta altre miserie e tragedie, ancora più grandi. Céline stesso quella notte non vuole superala e ne sembra prigioniero: dopo il suo "viaggio" (1932), travolto dal suo antisemitismo vede nella Germania nazista un grande liberatore e segue nella ritirata le truppe naziste. Antisemitismo, anticomunismo , ma anche anticapitalismo lo portano all'esilio ed al suo rientro negli anni '50 a rimanere sempre ai margini della vita culturale e politica francese.

Eppure la forza della sua scrittura rimane e trova incredibili estimatori tra i poeti della beat generation americana, sempre in viaggio anche loro e critici col capitalismo imperante. Il suo tratto caratteristico è l' "anarchismo" e non certo l'antisemitismo o antifemminismo.

La fascinazione della notte ha sempre guidato la sua letteratura.



  

venerdì 15 gennaio 2021

La beatitudine dei poeti

 Poesia di Umberto Saba



Il poeta 


Il poeta ha le sue giornate

contate,

come tutti gli uomini; ma quanto, 

quanto variate!

L'ore del giorno e le quattro stagioni,

un po' meno di sole o più di vento,

sono lo svago e l'accompagnamento

sempre diverso per le sue passioni

sempre le stesse; ed il tempo che fa

quando si leva, è il grande avvenimento

del giorno, la sua gioia appena desto.

Sovra ogni aspetto lo rallegra questo

d'avverse luci, le belle giornate

movimentate

come la folla in una lunga storia, 

dove azzurro e tempesta poco dura, 

e si alternano messi di sventura 

e di vittoria. 

Con un rosso di sera fa ritorno, 

 e con le nubi cangia di colore 

la sua felicità, 

se non cangia il suo cuore. 

Il poeta ha le sue giornate 

contate, 

come tutti gli uomini; ma quanto, 

quanto beate!


Pensierino. Mi tocca divertar poeta.

martedì 12 gennaio 2021

Età traditora?

Forse è anche l'età che sopraggiunge, traditora, e ci annuncia il peggio. Non si ha più molta musica in sé per far ballare la vita, ecco. Tutta la gioventù è già andata a morire in capo al mondo nel silenzio della verità. E dove andar fuori, ve lo chiedo, quando uno non ha più dentro una quantità sufficiente di delirio? La verità, è un'agonia che non fì n ì sec rn ai. La verità di questo mondo è la morte. Bisogna scegliere, morire o mentire. Non ho mai potuto uccidermi io. 

(Celine, Viaggio al termine della notte, Traduzione di Ernesto Ferrero, La biblioteca di Repubblica)

Pensierino. L'età è traditora? Certo, se fossimo immortali.



Una guida dedicata al mio paese

  Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...