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sabato 10 novembre 2012

Firenze in tre parole: omicidio

La terza parola in questo percorso in Firenze è "omicidio" ed è anche questo un viaggio nei quadri visti in questa città.
Il rogo in Piazza della Signoria (Anonimo, 1498, Museo di S. Marco, FI).
Nel 1497 il frate Girolamo Savonarola fu scomunicato da papa Alessandro VI, l'anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come «eretico, scismatico e per aver predicato cose nuove». Le sue opere furono inserite nel 1559 nell'Indice dei libri proibiti. 
Artemisia Gentileschi. Giuditta con la sua ancella. 1618-19.
Olio su tela cm. 114X93,5. Palazzo Pitti, Firenze
Sagrestia nuova di San Lorenzo, Tomba di Giuliano de Medici, Michelangelo.
Il 26 aprile 1478 Giuliano ancora indisposto per una ferita decide di andare in Santa Maria del Fiore. I congiurati (sicari della Famiglia de' Pazzi) accompagnano Giuliano e verificano che non indossi una cotta di maglia protettiva sotto le vesti e senza il suo "gentile", nome scherzoso con il quale usava chiamare il suo coltello da guerra.
All'elevazione i sicari colpiscono a morte Giuliano mentre il fratello Lorenzo riesce a fuggire attraverso la sagrestia.





giovedì 2 febbraio 2012

Artemisia Gentileschi ed alcuni suoi quadri

Non fosse altro che per quest'opera, vale la pena fare la coda per visitare la mostra su Artemisia Gentileschi al Palazzo Reale di Milano.

Giuditta e la sua ancella (proveniente da Palazzo Pitti, Firenze)
Commento. Le due donne hanno portato a termine la loro temeraria impresa: uccidere Oloferne generale di Nabucodonosor che vuole conquistare Israele. Si volgono indietro come per vedere se nel campo nemico qualcuno si è accorto dell'omicidio del comandante e ha dato l'allarme. Giuditta e la sua ancella portano nella cesta la prova della loro azione, un trofeo che esibiranno agli Anziani di Israele.
Giuditta è vedova e considerata pura e senza macchia:
Da quando era vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di gioia per Israele. Era bella d'aspetto e molto avvenente nella persona; inoltre suo marito Manàsse le aveva lasciato oro e argento, schiavi e schiave, armenti e terreni ed essa era rimasta padrona di tutto. Né alcuno poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio. »   (Giuditta 8, 4-7 ) 
Eppure questa donna è capace di un feroce inganno: si presenta come traditrice del suo popolo a Oloferne e lo lusinga e circuisce, fino al tragico epilogo.
La "virtù" è vicinissima all' "abiezione", anzi possono coincidere nella stessa persona.

Danae, Saint Louis Art Museum, Saint Louis, Missouri

Uno dei quadro più sensuali della mostra. La metafora  potrebbe essere facilmente  applicata ai giorni nostri: Giove vuole conquistare Danae relegata dal padre Acrisio in una torre fortificata ed allora si trasforma in pioggia d'oro che cadendo dal cielo feconda Danae (pare che sia un autoritratto). Delizioso il particolare dell'ancella che, più prosaicamente, raccoglie con il grembiule l'oro che scende dal cielo.
Susanna e i vecchioni
La casta Susanna, sorpresa al bagno da due anziani signori che frequentavano la casa del marito, è sottoposta a ricatto sessuale: o acconsentirà di sottostare ai loro appetiti o i due diranno al marito di averla sorpresa con un giovane amante. Susanna accetta l'umiliazione di una ingiusta accusa; sarà Daniele a smascherare la menzogna dei due laidi anziani. La rappresentazione di Susanna sorpresa ignuda dai vecchioni ha apparentemente intenti moralistici, ma è spesso un pretesto per soddisfare la "pruderie" di committenti che si compiacciono di soggetti di nudo femminile. (Wikipedia)

I venti di Mario Vargas Llosa

 Il protagonista di questo libretto di Vargas Llosa si reca una mattina con l'amico Osorio ad una manifestazione contro la chiusura di u...