mercoledì 31 dicembre 2008

RICCARDO BARENGHI su LA STAMPA di oggi. La nuova guerra a Gaza


Se fossi un ebreo che vive a Gerusalemme non so se tratterei con Hamas, e se fossi un palestinese che vive a Gaza non so se tratterei con Israele. Forse, se fossi l’uno farei la guerra all’altro, e viceversa. Anche sapendo che quella guerra non porterebbe a nulla, anzi peggio: porterebbe, come ha portato finora e continuerà a portare nel futuro, ad altre guerre, morti, feriti, distruzioni, odio su odio.

Commento. Ho anticipato troppo il brindisi di fine anno. La guerra è ripresa contro ogni logica o forse per logica conseguenza di un odio che continua. Chi occupa, costruisce muri, mette restrizioni al movimento delle persone, blocca energia e viveri e dice che è l'altro che ha rotto la tregua. Gli integralisti di Hamas vogliono tutto tranne che la pace con Israele. Una impasse che porta solo nuove sciagure.
Chi potrebbe imporre soluzioni di pace, tifa per un contendente o l'altro e quindi perde di crebilità come mediatore.
Siamo veramente incapaci di ragionare fuori dalla logica della forza e delle armi.

Libiam - Peppino Verdi - Traviata



Buone cose a tutti

lunedì 29 dicembre 2008

Federico Fellini-Amarcord (La nebbia)



"Dov'è che sono. Mi sembra di non stare in nessun posto. Ma se la morte è così, non è un bel lavoro. Sparito tutto: la gente, gli alberi, gli uccellini per aria, il vino...Te cul"

Una visita. Visita ad una vicina malata terminale. Le persone diventano fragili quando si stanno spegnendo. Tutto è un po' ovattato nella casa, come se il mondo esterno fosse lontanissimo e non si ha più voglia di sentirlo. Si ascolta se stessi, i rumori sinistri del proprio corpo o il ronzio fitto dei propri pensieri. I ricordi diventano la vita di tutti i giorni: come se fossero ripassati di continuo per non essere dimenticati o forse perché ormai si ha la percezione che si sta passando a vivere tra quelli che sono ricordati.
"Ti ricordi -dice A. al marito- quando siamo andati al paese in Sardegna e M. era piccola, aveva solo quattro mesi?"
"Mi ricordo -dice il marito, guardando il soffitto-, si stava bene. La bambina dormiva tutta notte anche se faceva quaranta gradi di giorno. Tutti dormivamo bene, allora."
Guarda il tavolino ingombro di flaconi di medicinali.
"Adesso ci tocca prendere un sacco di pastiglie. Mi alzo ogni ora dal letto e anche il cane si sveglia e mi segue mentre vado in bagno".
Sorrido. Mi offre un bicchiere di vino.
"Non lo prendi anche tu, S.?" gli dico. "Non posso, ho tutti i valori che sono sballati. -Surrussa per non farsi sentire dalla moglie- Ci stiamo ammalando tutti. La tensione...".
Sorrido imbarazzato, guardando il cane che tenta di salire sul divano senza riuscirci e attirando lo sguardo di S. che si distrae un attimo.
"Ciao Anna, arrivederci. Ti vengo a trovare ancora".

venerdì 26 dicembre 2008

Il sogno, Fabrizia Ramondino

In Egitto dai larghi ciliegi...
En Aegypte aux larges cerisiers.
Così iniziava il sogno
e già finiva
quasi avesse sbagliato
il tempo, il luogo e la persona.
E con che boria
il soffio incominciava:
voleva farsi storia!
- Io sono qui - gli dissi;
e annunciava
dal buco della serratura
una piccola luce
la mattina.

Commento/trascrizione in prosa. Neanche il sogno ci rimane: già assaporavamo il profumo dei ciliegi ed il gioco dei lievi petali staccati al primo vento, che svanisce tutto, alla prima luce dell'alba che si annuncia.

L'ispirazione

Cos'è che muove l'ispirazione nello scrivere? Cerco di dare una risposta facendo qualche esempio. La mia ispirazione è quasi sempre visiva: una immagine, una fotografia, una espressione di una persona oppure un luogo, un oggetto. Poi viene la parola o la frase.

L'ispirazione per un racconto che ho scritto che si chiama "Il turibolo" viene da questa vecchia fotografia dove si vede Don Pio (riconoscibile dalla collottola bianca) tra amici cacciatori ed i suoi cani.
...
A mezzogiorno suonato Pédar era davanti alla casa del Don Pio con il cappello in mano: per tutta la strada aveva pensato cosa volesse da lui... Era forse il fitto che voleva ritoccare? No impossibile, non c'era più nulla da spremere da quei campi sassosi e poi San Martino era lontano. O voleva qualche giornata aggiuntiva di lavori nelle sue vigne? Come poteva trovare il tempo, visto che partiva all'alba e tornava al tramonto piegato sulla zappa ed a mezzogiorno, per risparmiare tempo, veniva Giuanin - il suo piccolino - con la calderina a portargli la zuppa al campo.
Bussando alla porta tutte queste idee erano scomparse d'un colpo e sentiva solo il cuore affannarsi nel petto.
- Vieni, vieni Pédar. Ti aspettavo. Ho un incarico molto importante da darti- Disse Don Pio con un largo sorriso che aveva ghiacciato il sangue nelle vene del fittavolo. Il prete era ancora vestito da caccia, con i pantaloni di velluto alla zuava e nella grande cucina si spandeva un acre odore di salmì.
- Comandi Don Pio... - Riuscì appena a balbettare, ed aveva sentito subito la gola riarsa, avrebbe mandato giù d'un fiato un bicchiere di Baragiö senza neanche sentirlo...
...

Il secondo esempio è per un altro racconto che si intitola "Il Villoresi vuole un morto al mese" ed è stato ispirato da queste fotografie: nella prima si vede una processione che sfila (alle spalle del fotografo c'è la Chiesa di Santa Maria, che non si vede) e la seconda è una foto recente che ho fatto di una scala che scende nel Canale Villoresi.


...
Anche l'amore era stato una breve stagione: aveva conosciuto Antonio dopo la Madonna del Carmine quando lui col suo gruppo di amici chiassosi ed imbrillantinati, la sigaretta nascosta nel palmo della mano, si era appostato vicino alla chiesa di Santa Maria e le aveva tirato ul sasèn mentre lei sfilava in processione con le figlie di Maria. Era stato un gioco di ragazzi, ci avevano riso sopra tutti e lui, Antonio, l'aveva fissata con quei suoi occhioni acquosi ed un bel sorriso di denti radi. Lei era passata via con le altre senza voltarsi, la faccia di fuoco e le amiche avevano bisbigliato fitto fitto facendo sorrisini e gridolini, subito zittite dalla suora.
...



...
C'era una scaletta in cemento vicino al diramatore della rungia grònda che partiva dall'argine e scendeva nell'acqua fino a perdersi. Chissà dove portava? Forse era l'accesso ad un palazzo sconosciuto e dimenticato da tutti, abitato da personaggi favolosi e si sentiva fissata da qualcuno là dentro e si sentiva arrossire ed il cuore le batteva come per le corse in bicicletta. Era aspettata là dentro, volevano proprio lei.
...

Ai miei due lettori chiedo: cosa muove la vostra ispirazione?

mercoledì 24 dicembre 2008

Agitata da due venti, Antonio Vivaldi - Cecilia Bartoli




TESTO DEL LIED

"Agitata da due venti"
di anonimo

Agitata da due venti,
freme l'onda in mar turbato
e 'l nocchiero spaventato
già s'aspetta a naufragar.
Dal dovere da l'amore
combattuto questo core
non resiste e par che ceda
e incominci a desperar.



Ridente al calda. Cecilia Bartoni canta K 152 di W.A. Mozart



Ridente la calma nell' alma si desti;
Ne resti più segno di sdegno e timor.
Tu vieni frattanto a stringer mio bene,
Le dolce catene si grate al mio cor.



Commento. E' il mio augurio: guardiamo alle cose belle e buone che ci offre la vita, non cediamo alla disperazione.

martedì 23 dicembre 2008

Tempo, Dalì



Commento. Mi ha sempre impressionato l'immagine degli orologi "rammolliti" del quadro di Salvator Dalì. Anche il tempo, quale strumento razionale per eccellenza, è messo in discussione dalle nuove teorie scientifiche relativistiche di Einstein e Dalì "fa riconsiderare all’osservatore la dimensione del tempo, della memoria, del sogno e del desiderio, nelle quali il prima e il dopo si confondono e lo scorrere del tempo sembra variare con la percezione soggettiva" (Sarcastycon 3).

lunedì 22 dicembre 2008

Vittorio Marsiglia in "Canto Malinconico"(scritta da Gianni Mauro)

Consigli per l'ascolto: mettere in pausa sulla destra la musica in sottofondo, ascoltare prima Cecilia Bartoli in Amarilli mia bella e poi Vittorio Marsiglia in Canto malinconico. Si capirà meglio tutto...

Amarilli, mia bella - Cecilia Bartoli



Amarilli, mia bella
Non credi, o del mio cor
dolce desìo, d'esser tu l'amor mio?
Credilo pur, e se timor t'assale,
dubitar non ti vale.
Aprimi il petto
E vedrai scritto in core:
Amarilli è il mio amore.

venerdì 19 dicembre 2008

Natale in casa Cupiello di Eduardo de Filippo



Tommasino (raggomitolato e sprofondato sotto le coperte, reclama) 'A zuppa 'e latte!
Luca E questa è la sola cosa che pensi: «'A zuppa 'e latte, "a cena, 'a culazione, 'o pranzo»... Alzati, 'a zuppa 'e latte te la vai a prendere in cucina perché non tieni i servitori.
Tommasino Se non me la portate dentro al letto non mi sòso.
Luca No, tu ti sòsi, se no ti faccio andare a coricare all'ospedale.
Concetta (tornando col barattolo di colla fumante) 'A colla (raggiunge il tavolo dov'è il Presepe per collocarvi sopra il barattolo di colla) Io nun capisco che 'o faie a ffa', stu Presebbio. Na casa nguaiata, denare ca se ne vanno... E almeno venesse bbuono!
Tommasino (con aria volutamente distratta) Non viene neanche bene.
Luca E già, come se fosse la prima volta che lo faccio! Io sono stato il padre dei Presepi... venivano da me a chiedere consigli... mo viene lui e dice che non viene bene.
Tommasino (testardo) A me non mi piace.
Luca Questo lo dici perché vuoi fare il giovane moderno che non ci piace il Presepio... il superuomo. Il Presepio che è una cosa commovente, che piace a tutti quanti...
Tommasino (e. s.) A me non mi piace. Ma guardate un poco, mi deve piacere per forza?

Commento. Dedicato a tutti quelli a cui piace e non piace il Presepe.

giovedì 18 dicembre 2008

Rose appassite



Sono sceso in giardino
Avevo scorto dalla finestra delle rose appassite
Con il tronchesino in mano volevo staccarle
Mi sono avvicinato
Ho visto la loro fragilità
E non le ho colte.


30 anni della Riforma sanitaria (L.833/78)

Il 23 dicembre 1978 veniva promulgata la Legge di Riforma Sanitaria, forse l'unica vera riforma dal 1968 in poi.
Partiva da principi semplici nella enunciazione, ma tremendamente impegnativi.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale.

La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana.


Si prefiggeva degli obiettivi che subito davano l'idea di un profondo cambiamento di mentalità: l'accento per la prima volta veniva posto sull'educazione sanitaria e sulla prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro. Il primato della cura sulla prevenzione era capovolto.

Poi le cose sono andate come sono andate ed i risultati a distanza di 30 anni di questo grande progetto sono contraddittori. Quello che è certo che là dove ci sono gravi fallimenti della Riforma sono dovuti in gran parte alle gestioni regionali (oltre ben inteso agli arretramenti statali di fronte all'aggressività del privato nella gestione di interi settori sanitari). E questo dovrebbe far pensare da un lato i propugnatori del federalismo selvaggio, dall'altro dovrebbe far diffidare dei politici (abbiamo visto ampiamente foraggiati) che hanno lasciato spazio alla sanità privata come "libera alternativa".

Comunque, buon compleanno Riforma sanitaria

mercoledì 17 dicembre 2008

Si t' 'o sapesse dicere di Eduardo de Filippo



Si t' 'o sapess dicere

Ah… si putesse dicere
Chell' c'o core dice
Quant' sarria felice
Si t' o sapesse di'
E si putesse sentere
Chell' che 'o core sente
Dicisse eternamente
Voglio resta' cu te'

Ma 'o core sape scrivere?
'O core e' analfabeta
E' comm' a nu' pueta
Ca nun sape canta'
Se 'mbrogia sposta e vvirgole
Nu punto ammirativo
Mette nu' cungiuntivo
Addo nun 'nce adda sta'
E tu che o staje a sentere
Te 'mbruoglie appriesso a isso...
E addio felicità!!


Ah se ti potessi dire
quello che il cuore dice
quanto sarei felice
se te lo sapessi dire

e se potessi sentire
quello che il cuore sente
diresti eternamente
Voglio restar con te.

Ma il cuore sa scrivere?
il cuore è analfabeta.
è come un poeta
che non sa cantare.
Si imbroglia sposta le virgole
un punto esclamativo
mette un congiuntivo
dove non ci deve stare
E tu che lo ascolti
Ti imbrogli assieme a lui!
E addio felicità!!

Andando a dormire con un libro di poesia, invece...

Mi sono addormentato con un libro di poesia appoggiato sulle coperte. Sono un tipo freddoloso e quindi gli strati di coperte son numerosi sul mio letto. Eppure il piccolo libro di Guido Ceronetti Trafitture di tenerezza è rimasto come "trafitto" al lenzuolo e non è caduto a terra. O forse sono io che la notte mi agito poco ed ho reso il suo compito più facile. La cosa, comunque sia, mi ha dato una certa soddisfazione: sapermi così intimo della poesia da passare l'intera notte a letto insieme...

martedì 16 dicembre 2008

Il sogno del leone da Animali in versi di Franco Marcoaldi

Risvegliatomi leone, ho trovato
una gazzella dentro al letto:
ma tale era la fatica di sbranarla,
che subito ho richiuso gli occhi
sperando mi si offrisse in sogno
un diverso, più agevole soggetto.

Commento. Ah la pigrizia quando si acconpagna alla sfiga: già è problematico sognare gazzelle che si infilano nel letto (operazione per di più assai complicata con tutte quelle gambe e le fastidiosissime corna che non si sa mai dove mettere). Ancora più arduo riaddormentarsi di colpo e per di più riprendere il sogno con rinnovate aspettative là dove era stato interrotto. Davvero improbabile. Ma si sa la speranza è l'ult...

Tiriamo una scarpa a Veltroni


Un giornalista tira un anfibio a Bush.
Idea: perché non tiriamo una scarpa a Veltroni, mentre presenta l'ennesimo libro di Vespa o quando ritornerà in Abruzzo? Non c'è proporzione, dite? Beh tiriamogli almento un mocassino (è anche più in stile col personaggio)...

PS AVVERTENZA PER I BLACK BLOCK . Scherzo, naturalmente. Le scarpe, pardon i mocassini, a Veltroni gliele hanno già tirate gli elettori in Abruzzo.

lunedì 15 dicembre 2008

Segni dei tempi: aperta sede della Lega al Lingotto



A tre mesi di distanza dall’inaugurazione della sezione nel quartiere operaio per tradizione, borgo San Paolo, ieri, i leghisti si sono ritrovati in un ex negozio di pochi metri quadri all’incrocio tra le vie Edoardo Daneo e Melchiorre Voli (per l'inaugurazione della nuova sede, ndr).
I simboli sono tanti in questo territorio a cavallo tra rioni che nacquero vicino alla prima fabbrica automobilistica e che si svilupparono negli Anni 60 con Mirafiori e l’ondata degli immigrati.
Qui sorsero i primi circoli dopo-lavoro (il Dravelli), le sezioni sindacali, del Pci (in via Passo Buole), che nell’80, da solo, arrivò a superare il 42,7 per cento (nelle elezioni, ndr). Fu la palestra di dirigenti come Piero Fassino e Giuliano Ferrara (quest'ultima non è una nota di merito, ndr). Gli abitanti ricordano le lotte e anche gli scontri di corso Traiano, il comizio di Berlinguer di fronte a uno stabilimento che minacciava di essere occupato, il declino con la marcia dei 40 mila.
«E’ rimasto un quartiere di sinistra, la Lega non è a casa sua», avverte qualche irriducibile, scordandosi che alle politiche del 94 fu proprio qui che un ex Pci, Alessandro Meluzzi (allora schierato con Forza Italia), riuscì a battere Chiamparino nella corsa alla Camera.
«Io milito nel Carroccio da quel tempo: la Lega è dalla parte dei deboli - sostiene Giovanni Oliva, cinquantenne -. Sono stato iscritto alla Cgil, alla Fiom, in via Pedrotti ho sentito tante promesse, ero strumentalizzato. Con la Lega contano i fatti, l’Ici è stata tolta, e io sono pugliese», l’on. Mario Borghezio gli dà una pacca sulla spalla: «Le cose che dici ti fanno onore».

(da Semidiceviprima rubrica de Il cannocchiale, 14/12/08)

Intanto Veltroni chiede soldi per la FIAT l'unica che non ha speso un euro per trovare alternative all'auto a combustibile fossile, tant'è che è stato un finanziamento regionale a promuovere l'unico studio italiano sull'auto elettrica. In sostanza propongono un finanziamento per chi non rappresenta alcuna innovazione tecnologica. Di fronte alla mancanza completa di ammortizzatori sociali (eufemismo pessimo per dire cassa integrazione o sussidio di disoccupazione) che sarebbero necessari per far fronte alla "messa in libertà" di tanti lavoratori più o meno precari, si sceglie l'assistenzialismo alla grande impresa che dispone già di tutti i "privilegi" della cassa integrazione.
Mi chiedo che razza di credibilità pensano di ottenere.

Avvertimento di Fabrizia Ramondino



Intorbidi, se tocchi
l'acqua chiara.

Appena esci nel sole
Tracci un'ombra.

Perciò se invochi Dio
ti viene male.

Poesie di Fabrizia Ramondino, Per un sentiero chiaro, Einaudi

sabato 13 dicembre 2008

da Trafitture di tenerezza di Guido Ceronetti

In coro con me cantate:
Sapere, nulla sappiamo.
Arcano, il mare da cui veniamo.
Ignoto il mare in cui finiremo.
Posto tra i due misteri
E' il grave enigma: tre
Casse che chiuse una perduta chiave.
La luce nulla illumina,
Il sapiente nulla insegna.
La parola dice qualcosa?
L'acqua, alla pietra, dice qualcosa?

(da Proverbios y Cantares di Antonio Machado, traduzione poetica di Guido Ceronetti)

Commento
Le parole non dette sono nulla
forse anche quelle dette
eppure, inspiegabilmente,
attendo come pietra
che l'acqua mi parli.

venerdì 12 dicembre 2008

Strage di Piazza Fontana - Anniversario


Il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano a Piazza Fontana nella Banca dell'Agricoltura esplode una bomba alle 16:37. I nomi degli assassinati sono: Giovanni Arnoldi, Giulio China, Eugenio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani, Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Vittorio Mocchi, Luigi Meloni, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia, Carlo Silvia, Attilio Valè, Gerolamo Papetti.

Ormai non ci sono dubbi sulla matrice di destra di quell'attentato che aprì la stagione della strategia della tensione in Italia e nemmeno si hanno dubbi su chi abbia lavorato per depistare le indagini (servizi segreti più o meno "deviati"). Abbiamo anche abbastanza chiaro quale sia stato l'obiettivo di questa strategia.
Non c'è una verità giudiziaria e non conosciamo i mandanti.

Temo che se non si farà luce su queste vicende rimarrà sempre una macchia sulla nostra democrazia.

giovedì 11 dicembre 2008

Questionario sui sentimenti

Tre domande:

1) Ci sono comportamenti "sentimentali" stereotipati per donne ed uomini? Elencane almeno tre (tra quelli che ritieni più frequenti) che ritieni "caratteristici" del genere.

2) Ritieni che la capacità di comunicazione dei sentimenti (pubblica o privata) sia una differenza di genere. Per intenderci che sia più facile o frequente per le donne che per gli uomini o viceversa.

3) Quale è stato, secondo la tua esperienza, il sentimento più difficile da esprimere.

mercoledì 10 dicembre 2008

Sentimenti ed ecologia

Capita (anche nei blog) che la parola scritta sia fraintesa, crei equivoci e su questi si costruiscano malintesi che spesso diventano velocemente inimicizie e repulsioni violente. Spesso tutto ciò non è dovuto a difetti di comunicazione: i concetti sono chiaramente espressi, non c'è incertezza di interpretazione, almeno apparente. Eppure è come se leggessimo le cose con una lente deformante e le parole, le sfumature, diventano mostri che ci trascinano lontano, perdiamo il senso della misura, confondiamo ciò che siamo con ciò che leggiamo.
Non capita con tutti gli argomenti, naturalmente o per fortuna. Ma diciamo che ci sono questioni che sono più sensibili a questo stravolgimento di altre. Non parlo delle parole della politica nelle quali ormai c'è urgente bisogno di una vera e propria ecologia del linguaggio. Mi pare che uno degli argomenti che crea più confusione è quello dei sentimenti nel quale rivendichiamo (tutti) una qualche competenza o presunta tale. Fosse anche per dichiarare che non ne capiamo nulla, ma anche questo è un modo di affrontare la questione, con la lente deformante dello scetticismo e del sarcasmo. In più sui sentimenti sembra ci sia una primazia delle donne sugli uomini che, beninteso, non voglio minimamente contestare, ma che mi permetto di osservare criticamente. Questo solo fatto mi ha creato non pochi problemi (anche) su questo blog, ma ritengo sia un argomento da non lasciare alla incultura di Maria de Filippi o del Grande fratello che fanno scuola. Anche su questo argomento occorre, evidentemente, partire dai "fondamentali". C'è qualcuno che si avventura su questa impervia strada?

martedì 9 dicembre 2008

The Third Man (Carol Reed, 1949)



E' sempre una grande emozione rivedere questo film. La sceneggiatura fu scritta dallo scrittore Graham Greene che scrisse una novella dallo stesso titolo in preparazione della sceneggiatura del film pubblicata successivamente (nel 1950).





Attori principali: Joseph Cotten, Alida Valli, Orson Welles, Trevor Howard.

Ultima scena (dallo script di Graham Greene)

Anna in the middle of the road, coming downstage
toward camera. She passes Martins without a glance, and
continues on, looking straight ahead of her and out of
picture CR - Martins takes out a cigarette and lights it.

FADE OUT

THE END

domenica 7 dicembre 2008

Goccia appesa (foto di oggi)


Goccia sotto una bacca di Rosa canina selvatica

Ovidio, Metamorfosi, Libro XI, Versi 592-649


(Gaetano Previati, Il giorno sveglia la notte)

Dove stanno i Cimmeri c'è una spelonca dai profondi recessi, una montagna cava, dimora occulta del pigro Sonno, nella quale con i suoi raggi, all'alba, al culmine o al tramonto, mai può penetrare il sole: dal suolo, in un chiarore incerto
di crepucolo, salgono senza posa nebbie e foschie.
Qui non c'è uccello dal capo crestato che vegli e chiami col suo canto l'aurora; e non rompono, col loro richiamo, il silenzio cani all'erta od oche più sagaci dei cani.
Non si ode suono di fiere o di armenti, non di rami mossi da un alito di vento, non si ode alterco di voci umane.
Vi domina il silenzio e quiete. Solo da un anfratto della roccia sgorga un rivolo del Lete, la cui acqua scivola via mormorando tra un fruscio di sassolini e concilia il sonno.
Davanti all'ingresso dell'antro fiorisce un mare di papaveri e un'infinità di erbe, dalla cui linfa l'umida Notte attinge il sopore per spargerlo sulle terre immerse nel buio.
In tutta la casa non v'è una porta, perché i cardini girando non stridano; nessuno sta di guardia sulla soglia.
Al centro della grotta si alza un letto d'ebano imbottito di piume del medesimo colore e coperto di un drappo scuro, dove con le membra languidamente abbandonate dorme il nume.
Tutto intorno giacciono alla rinfusa, negli aspetti più diversi, le chimere dei Sogni, tante quante sono le spighe nei campi, le fronde nei boschi, o quanti i granelli di sabbia spinti sul lido.
Quando la vergine vi entrò, scostando con le mani i Sogni per poter passare, al fulgore della sua veste s'illuminò la sacra dimora, e il nume, schiudendo a malapena gli occhi appesantiti dalla sonnolenza, e ancora ancora ricadendo, f con il mento che ciondoloni gli sbatteva in alto contro il petto, riusci finalmente a scuotersi e, sollevandosi sul gomito, chiese, avendola riconosciuta, perché mai fosse venuta. E lei: « Sonno, quiete d'ogni cosa, Sonno, dolcissimo fra i numi, pace dell'animo, che disperdi gli affanni e rianimi i corpi oppressi dal lavoro e li ritempri per nuove fatiche, ordina a un Sogno, che sappia imitare forme vere, i recarsi a Trachine, la città di Ercole, e presentarsi ad Alcione con le sembianze di Ceice, come appare un naufrago.
Lo comanda Giunone. E appena ebbe assolto la missione, Iride se ne andò, perché più non resisteva al potere soporifero del luogo: come sentì la sonnolenza invaderle e membra, fuggì via risalendo l'arco dal quale era venuta. Allora il Sonno dalla marea dei suoi mille figli destò Morfeo, un talento nell'assumere qualsiasi sembianza. Nessun altro più abilmente di lui è in grado d'imitare l'incedere che gli si chiede, l'espressione e il timbro della voce; in più vi aggiunge il modo di vestire e le parole che distinguono quell'individuo. Ma imita soltanto le persone, mentre invece con altro figlio che diventa fiera, uccello o lunghissima serpe: gli dei lo chiamano Icelo, Fobètore i comuni mortali. Ve n'è poi un terzo, Fàntaso, che si distingue per valentia diversa: si trasforma con l'inganno in terra, roccia, acqua o tronco, insomma in qualsiasi cosa inanimata.
Alcuni appaiono di notte a re e condottieri,
altri si aggirano tra la gente del popolo.
Il venerando Sonno tralasciò tutti questi e fra tanti figli scelse appunto il solo Morfeo per eseguire gli ordini recati dalla figlia di Taumante. Poi, risciogliendosi in molle languore, reclinò il capo, sprofondando nelle coltri del suo letto.

Commento. La Notte è la Madre primordiale: secondo gli Inni orfici si congiunse al vento e depose un uovo argenteo (la Luna) dal quale nacque Eros-Fanete, il desiderio che muove l'universo. Erano considerati anche suoi figli il Cielo e la Terra, il Sonno e la Morte (cft Dizionario dell'Arte,Simboli e allegorie, Electra editore). La Notte rimane un tempo misterioso, dedicato al sonno di cui non sappiamo quasi nulla. Il sonno è una "morte temporanea", parente stretto dell'altra morte di cui conosciamo solo gli aspetti biologici.
Sapere che nasciamo da questa cosa primordiale ed umida che è la notte mi rassicura: nella notte mi trovo bene.

(Battista Dossi, Sogno)

sabato 6 dicembre 2008

I morti sul lavoro del 2008



Dicembre:
4 dicembre San Giovanni Lupotato (Verona)
3 dicembre Sciacca (Agrigento)
3 dicembre Bagnolo (Cuneo)
2 dicembre Somma Vesuviana (Napoli)
1 dicembre Pomezia
1 dicembre Udine

Novembre:
27 novembre Napoli
26 novembre Agrigento
26 novembre Roseto degli Abruzzi (Teramo)
26 novembre Vaiano (Prato)
24 novembre Briosco (Milano)
24 novembre Santa Croce Camerina (Ragusa)
19 novembre Casalvelino (Salerno)
19 novembre Siena
19 novembre Cerano (Bari)
18 novembre Fiumedinisi (Messina)
17 novembre Lamezia Terme (Catanzaro)
17 novembre Sasso Marconi (Bologna)
17 novembre Sasso Marconi (Bologna)
15 novembre Guasticce (Livorno)
14 novembre Modugno (Bari)
14 novembre Rosignano (Livorno)
13 novembre Riva Trigoso (Genova)
11 novembre Roma
10 novembre Tasullo (Trento)
10 novembre San Michele (Bari)
10 novembre Messina
10 novembre San Giovanni Teatino (Chieti)
10 novembre Bastia di Rovolon (Padova)
8 novembre Mascalucia (Catania)
7 novembre Andora (Savona)
6 novembre Spoltore (Pescara)
5 novembre Caivano (Napoli)
5 novembre Fossano (Cuneo)
3 novembre Monreale (Palermo)
3 novembre Val di Non (Trento)
1 novembre Mortegliano (Udine)
1 novembre Niardo (Brescia)

Ottobre:
27 ottobre Caldogno (Vicenza)
24 ottobre Salzano (Venezia)
24 ottobre Buriasco (Torino)
24 ottobre Glereyaz di Saint Vincent (Aosta)
24 ottobre Moimacco (Udine)
24 ottobre Castelfranco Emilia (Modena)
23 ottobre Lonato (Brescia)
21 ottobre San Polo d'Enza (Reggio Emilia)
21 ottobre Palagianello (Taranto)
21 ottobre Altamura (Bari)
20 ottobre S. Arcangelo Trimonte (Benevento)
20 ottobre Magenta (Milano)
18 ottobre San Sosti (Cosenza)
18 ottobre Ragusa
17 ottobre Casoria (Napoli)
17 ottobre Battipaglia (Caserta)
17 ottobre San Felice a Cancello
17 ottobre Gela (Caltanissetta)
17 ottobre Roveleto di Cadeo (Piacenza)
17 ottobre San Vitale Baganza (Parma)
17 ottobre Subbiano (Arezzo)
16 ottobre Fincantieri di Monfalcone (Gorizia)
15 ottobre Crocetta del Montello (Treviso)
13 ottobre Odolo (Brescia)
13 ottobre Montegalda (Vicenza)
13 ottobre Jolanda di Savoia (Ferrara)
12 ottobre Vezzano Ligure (La Spezia)
10 ottobre Ancona
10 ottobre Trento
10 ottobre Ferentino (Frosinone)
10 ottobre Lecce
9 ottobre Grosseto
9 ottobre Parona (Pavia)
9 ottobre Torino
8 ottobre Macerata
6 ottobre Trinitapoli (Foggia)
6 ottobre Cologno Monzese (Milano)
6 ottobre Aielli (L'Aquila)
5 ottobre Genova
3 ottobre Istrago (Pordenone)
3 ottobre Maglie (Lecce)
3 ottobre Firenze
3 ottobre Pordenone
3 ottobre Roma
2 ottobre Scarpino (Pisa)
2 ottobre Bastia Umbria (Perugia)
2 ottobre Genova
2 ottobre Mugello (Roma)
2 ottobre Mugello (Roma)
2 ottobre Mugello (Roma)
1 ottobre Tonco d'Asti (Asti)
1 ottobre Napoli

Settembre:
30 settembre Egna (Bolzano)
29 settembre Spilimbergo (Pordenone)
27 settembre Santa Mariedda (Olbia)
26 settembre Caserta
26 settembre Caserta
25 settembre Pettorazza Grimani (Rovigo)
24 settembre Fiumesanto (Sassari)
24 settembre Forlì
24 settembre Salerno
22 settembre Pontecorvo (Frosinone)
22 settembre Murano (Venezia)
17 settembre Torino
17 settembre Mezzano (Ferrara)
15 settembre Nanno (Trento)
15 settembre Dezzo di Scalve (Bergamo)
15 settembre Vicenza
12 settembre kiwi (Latina)
11 settembre Massa Lombarda (Ravenna)
11 settembre Massa Lombarda (Ravenna)
11 settembre Fiorenzuola d'Arda (Piacenza)
11 settembre Campagnatico (Grosseto)
11 settembre Dragona (Roma)
9 settembre Baunei (Nuoro)
9 settembre Modena
9 settembre Rende (Cosenza)
8 settembre Vallate (Cremona)
8 settembre Ono San Pietro (Brescia)
8 settembre Ono San Pietro (Brescia)
5 settembre Roma
4 settembre Pacengo (Verona)
3 settembre Giardina Gallotti (Agrigento)
2 settembre Fondi (Latina)
1 settembre Cornegliano Laudense (Lodi)
1 settembre Motta Sant’Anastasia (Catania)
1 settembre Motta Sant’Anastasia (Catania)

Agosto:
30 agosto Santa Croce Camerina (Ragusa)
30 agosto Offlaga (Brescia)
30 agosto San Rocco (Verona)
29 agosto Arcugnano (Vicenza)
29 agosto Cosenza
28 agosto Roccamassima (Latina)
28 agosto Gravina di Puglia (Bari)
25 agosto Taranto
21 agosto Villazzano (Trento)
20 agosto Gallicano (Lucca)
20 agosto Genzano di Lucania (Potenza)
18 agosto Viterbo
16 agosto Borgo Valsugana (Trento)
14 agosto Sant Antonio (Sondrio)
13 agosto Potenza
11 agosto Chiusi (Siena)
9 agosto Gallinaro (Frosinone)
9 agosto Chivasso (Torino)
8 agosto Calvi Risorta (Caserta)
8 agosto Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona)
7 agosto Ragusa
7 agosto Verona
6 agosto Valledoria (Sassari)
6 agosto Bolzano
6 agosto Cermes (Merano)
6 agosto Trebaseleghe (Padova)
4 agosto Sassofeltro (Rimini)
4 agosto Querceta (Lucca)
4 agosto Vicoli (Pescara)
4 agosto Calvi (Benevento)
4 agosto Borso del grappa (Treviso)
2 agosto Cercola (Napoli)
2 agosto Gioia del Colle (Bari)
1 agosto Roccella Jonica (Reggio Calabria)
1 agosto Pisa
1 agosto Villalunga di Casalgrande (Reggio Emilia)
1 agosto Bucchianico (Chieti)

Luglio:
30 luglio Cermenate (Como)
30 luglio Chiampo (Vicenza)
30 luglio Romanengo (Cremona)
29 luglio Campomarino (Campobasso)
29 luglio Castelnuovo del Garda (Verona)
29 luglio Cesa (Caserta)
27 luglio Palù di Giovo (Trento)
26 luglio Carrè (Vicenza)
26 luglio Pozzuolo del Friuli (Udine)
23 luglio Sassari
23 luglio Riva del Garda (Trento)
23 luglio Grosseto
20 luglio Vigliano (Firenze)
19 luglio Massafra (Taranto)
19 luglio Longiarù (Bolzano)
18 luglio Brescia
18 luglio Briosco (Milano)
17 luglio Roncadelle (Brescia)
16 luglio Ferrara
16 luglio Ravenna
15 luglio Genova
14 luglio Termoli (Napoli)
14 luglio Carinaro (Napoli)
12 luglio Castelnuovo (Napoli)
11 luglio Mantova
9 luglio Monte di Procida (Napoli)
9 luglio Brescia
9 luglio Vibo Valentia (Reggio Calabria)
8 luglio Maerne (Venezia)
7 luglio Nola (Napoli)
7 luglio Sant'Onofrio (Vibo Valentia)
7 luglio Bitritto (Bari)
6 luglio Valmontone (Roma)
4 luglio Valmontone (Roma)
3 luglio Mores (Sassari)
2 luglio Custoza (Verona)
2 luglio Modugno (Bari)
1 luglio Taranto
1 luglio Chiavari (Genova)
1 luglio Terni
1 luglio Parma

Giugno:
30 giugno Afragola (Napoli)
29 giugno Bellaccio (Como)
29 giugno Cesena
29 giugno Lugnano in Teverina (Viterbo)
28 giugno Massarosa (Lucca)
28 giugno L'Aquila
26 giugno Scarlino (Grosseto)
25 giugno Cogne (Aosta)
25 giugno San Giovanni in Fiore (Cosenza)
24 giugno Bolzano
24 giugno Civitavecchia
23 giugno Tortoli (Nuoro)
21 giugno Menfi (Agrigento)
18 giugno Oggiona Santo Stefano (Varese)
18 giugno Trevignano (Treviso)
15 giugno Costa Canile (Cuneo)
13 giugno Donori (Cagliari)
13 giugno Termini Imerese (Palermo)
13 giugno Settimo Milanese
13 giugno Settimo Milanese
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Orani (Nuoro)
11 giugno San Salvatore Monferrato (Alessandria)
11 giugno Modena
10 giugno Imperia
9 giugno Campo Calabro (Reggio Calabria)
7 giugno Prato
7 giugno Francavilla al mare (Chieti)
04 giugno Jesi (Ancona)

Maggio:
29 maggio Vicenza
29 maggio San Marcello (Ancona)
29 maggio Bergamo
29 maggio Trento
29 maggio Sanremo
28 maggio Udine
27 maggio Tordandrea di Assisi (Perugia)
27 maggio Ragusa
27 maggio Locorotondo (Bari)
23 maggio Chiaravalle Gubbio (Perugia)
23 maggio Chiaravalle (Ancona)
22 maggio Bolzano
21 maggio Ceprano (Frosinone)
20 maggio Casalmaggiore (Cremona)
19 maggio Oggiono (Lecco)
19 maggio San Lucido (Cosenza)
16 maggio Piombino
13 maggio Lamezia Terme
13 maggio Palermo
11 maggio Catania
10 maggio Cornedo Vicentino (Vicenza)
10 maggio Montecchio Maggiore (Vicenza)
10 maggio Monopoli (Bari)
10 maggio Ovada (Alessandria)
9 maggio Piacenza
7 maggio Cascina Risaia di Villareggia (Torino)
5 maggio Roma
5 maggio Asti
3 maggio Catania
3 maggio Monopoli (Bari)

Aprile:
29 aprile Miglianico (Chieti)
29 aprile Reggio Emilia
24 aprile Lecco
23 aprile Roma
23 aprile Modena
23 aprile Sondrio
22 aprile Ferrara
22 aprile Padova
22 aprile Padova
22 aprile Costa Masnaga (Lc)
22 aprile Taranto
22 aprile Villa Santo Stefano (Frosinone)
19 aprile Agrate Brianza (Monza)
18 aprile Legnano
17 aprile Custonaci (Trapani)
16 aprile Cornate D'Adda (Milano)
16 aprile Cornate D'Adda (Milano)
13 aprile Terni
12 aprile Basilicagoiano (Parma)
12 aprile Treviso
12 aprile Castelbelforte Mantova
10 aprile Ferrara
10 aprile Sant'Antonio Abate (Na)
9 aprile Busto Arsizio (Va)
9 aprile Monselice (Padova)
9 aprile Portovesme (Cagliari)
8 aprile Cagliari
7 aprile Oristano
6 aprile Verona
2 aprile Roma
2 aprile Pietrabbondante (Isernia)

Marzo:
31 marzo Napoli
31 marzo Vestenanova (Verona)
31 marzo Teramo
31 marzo Caserta
26 marzo Melfi (Po)
20 marzo Sesto San Giovanni (Mi)
20 marzo Tronto (Ascoli Piceno)
12 marzo Lentini (Belluno)
11 marzo Chivasso (Torino)
10 marzo Verona
10 marzo None (Torino)
8 marzo Lizzanello (Lecce)
6 marzo Cerano (Novara)
6 marzo Milano
4 marzo Molfetta (Bari)
4 marzo Molfetta (Bari)
4 marzo Molfetta (Bari)
4 marzo Molfetta (Bari)
4 marzo Molfetta (Bari)

Febbraio:
28 febbraio Nocera Umbra (Perugia)
28 febbraio Genova
27 febbraio Migliara (Latina)
27 febbraio Candelo (Biella)
25 febbraio Siderno (Reggio Calabria)
23 febbraio Borgoricco (Padova)
21 febbraio Cupello (Chieti)
20 febbraio Cesio Maggiore (Belluno)
20 febbraio Misano (Rimini)
19 febbraio Catania
19 febbraio Biella
17 febbraio Busano (Torino)
17 febbraio Sant'Agata dei Goti (Benevento)
16 febbraio Travagliato (Brescia)
16 febbraio Campobello di Mazara (Trapani)
14 febbraio Enna
14 febbraio Spinadesco (Cremona)
14 febbraio Firenze
13 febbraio Lutrano di Fontanelle (Treviso)
13 febbraio Reda (Faenza)
13 febbraio Raffadali (Agrigento)
12 febbraio Torino
12 febbraio Guidonia
11 febbraio Salemi (Trapani)
11 febbraio Felettis di Bicinicco (Udine)
11 febbraio Orte (Viterbo)
10 febbraio None (Torino)
9 febbraio Roma
7 febbraio Pratola Serra (Avellino)
7 febbraio San Martino di Lupari (Padova)
6 febbraio Castiglione in Teverina (Terni)
6 febbraio Castiglione in Teverina (Terni)
6 febbraio Castiglione in Teverina (Terni)
6 febbraio Castiglione in Teverina (Terni)
5 febbraio Genova
5 febbraio Ferrara
2 febbraio Novafeltria (Pesaro)
2 febbraio San Giacomo di Guastalla (Reggio Emilia)

Gennaio:
31 gennaio Messina
28 gennaio Toscanella di Dozza (Bologna)
28 gennaio Napoli
26 gennaio Torbole Casaglia (Brescia)
25 gennaio Venezia
24 gennaio Val Bormida (Savona)
24 gennaio Sommariva del Bosco (Cuneo)
24 gennaio Vazzola (Treviso)
23 gennaio Custonaci (Trapani)
23 gennaio Ragusa
22 gennaio Bolzano
21 gennaio contrada Terrepupi (Ragusa)
20 gennaio Castel Bolognese (Ravenna)
18 gennaio Venezia
18 gennaio Venezia
17 gennaio Cosenza
16 gennaio San Giovanni in Marignano (Rimini)
16 gennaio Rosolini (Ragusa)
16 gennaio Castelgomberto (Vicenza)
15 gennaio Firenze
14 gennaio Sassari
11 gennaio San Giorgio di Nogaro (Udine)
11 gennaio Cuneo
9 gennaio Catania
8 gennaio Leverano (Lecce)
7 gennaio Peschiera Borromeo (Milano)
7 gennaio Massa Marittima (Grosseto)
7 gennaio Varese (Milano)
5 gennaio Porzano di Leno (Brescia)
4 gennaio Gissi (Chieti)
4 gennaio Treviso
3 gennaio Tito (Potenza)
2 gennaio Torino
1 gennaio Treviso

I morti sul lavoro del 2008

Dicembre:
4 dicembre San Giovanni Lupotato (Verona)
3 dicembre Sciacca (Agrigento)
3 dicembre Bagnolo (Cuneo)
2 dicembre Somma Vesuviana (Napoli)
1 dicembre Pomezia
1 dicembre Udine

Novembre:
27 novembre Napoli
26 novembre Agrigento
26 novembre Roseto degli Abruzzi (Teramo)
26 novembre Vaiano (Prato)
24 novembre Briosco (Milano)
24 novembre Santa Croce Camerina (Ragusa)
19 novembre Casalvelino (Salerno)
19 novembre Siena
19 novembre Cerano (Bari)
18 novembre Fiumedinisi (Messina)
17 novembre Lamezia Terme (Catanzaro)
17 novembre Sasso Marconi (Bologna)
17 novembre Sasso Marconi (Bologna)
15 novembre Guasticce (Livorno)
14 novembre Modugno (Bari)
14 novembre Rosignano (Livorno)
13 novembre Riva Trigoso (Genova)
11 novembre Roma
10 novembre Tasullo (Trento)
10 novembre San Michele (Bari)
10 novembre Messina
10 novembre San Giovanni Teatino (Chieti)
10 novembre Bastia di Rovolon (Padova)
8 novembre Mascalucia (Catania)
7 novembre Andora (Savona)
6 novembre Spoltore (Pescara)
5 novembre Caivano (Napoli)
5 novembre Fossano (Cuneo)
3 novembre Monreale (Palermo)
3 novembre Val di Non (Trento)
1 novembre Mortegliano (Udine)
1 novembre Niardo (Brescia)

Ottobre:
27 ottobre Caldogno (Vicenza)
24 ottobre Salzano (Venezia)
24 ottobre Buriasco (Torino)
24 ottobre Glereyaz di Saint Vincent (Aosta)
24 ottobre Moimacco (Udine)
24 ottobre Castelfranco Emilia (Modena)
23 ottobre Lonato (Brescia)
21 ottobre San Polo d'Enza (Reggio Emilia)
21 ottobre Palagianello (Taranto)
21 ottobre Altamura (Bari)
20 ottobre S. Arcangelo Trimonte (Benevento)
20 ottobre Magenta (Milano)
18 ottobre San Sosti (Cosenza)
18 ottobre Ragusa
17 ottobre Casoria (Napoli)
17 ottobre Battipaglia (Caserta)
17 ottobre San Felice a Cancello
17 ottobre Gela (Caltanissetta)
17 ottobre Roveleto di Cadeo (Piacenza)
17 ottobre San Vitale Baganza (Parma)
17 ottobre Subbiano (Arezzo)
16 ottobre Fincantieri di Monfalcone (Gorizia)
15 ottobre Crocetta del Montello (Treviso)
13 ottobre Odolo (Brescia)
13 ottobre Montegalda (Vicenza)
13 ottobre Jolanda di Savoia (Ferrara)
12 ottobre Vezzano Ligure (La Spezia)
10 ottobre Ancona
10 ottobre Trento
10 ottobre Ferentino (Frosinone)
10 ottobre Lecce
9 ottobre Grosseto
9 ottobre Parona (Pavia)
9 ottobre Torino
8 ottobre Macerata
6 ottobre Trinitapoli (Foggia)
6 ottobre Cologno Monzese (Milano)
6 ottobre Aielli (L'Aquila)
5 ottobre Genova
3 ottobre Istrago (Pordenone)
3 ottobre Maglie (Lecce)
3 ottobre Firenze
3 ottobre Pordenone
3 ottobre Roma
2 ottobre Scarpino (Pisa)
2 ottobre Bastia Umbria (Perugia)
2 ottobre Genova
2 ottobre Mugello (Roma)
2 ottobre Mugello (Roma)
2 ottobre Mugello (Roma)
1 ottobre Tonco d'Asti (Asti)
1 ottobre Napoli

Settembre:
30 settembre Egna (Bolzano)
29 settembre Spilimbergo (Pordenone)
27 settembre Santa Mariedda (Olbia)
26 settembre Caserta
26 settembre Caserta
25 settembre Pettorazza Grimani (Rovigo)
24 settembre Fiumesanto (Sassari)
24 settembre Forlì
24 settembre Salerno
22 settembre Pontecorvo (Frosinone)
22 settembre Murano (Venezia)
17 settembre Torino
17 settembre Mezzano (Ferrara)
15 settembre Nanno (Trento)
15 settembre Dezzo di Scalve (Bergamo)
15 settembre Vicenza
12 settembre kiwi (Latina)
11 settembre Massa Lombarda (Ravenna)
11 settembre Massa Lombarda (Ravenna)
11 settembre Fiorenzuola d'Arda (Piacenza)
11 settembre Campagnatico (Grosseto)
11 settembre Dragona (Roma)
9 settembre Baunei (Nuoro)
9 settembre Modena
9 settembre Rende (Cosenza)
8 settembre Vallate (Cremona)
8 settembre Ono San Pietro (Brescia)
8 settembre Ono San Pietro (Brescia)
5 settembre Roma
4 settembre Pacengo (Verona)
3 settembre Giardina Gallotti (Agrigento)
2 settembre Fondi (Latina)
1 settembre Cornegliano Laudense (Lodi)
1 settembre Motta Sant’Anastasia (Catania)
1 settembre Motta Sant’Anastasia (Catania)

Agosto:
30 agosto Santa Croce Camerina (Ragusa)
30 agosto Offlaga (Brescia)
30 agosto San Rocco (Verona)
29 agosto Arcugnano (Vicenza)
29 agosto Cosenza
28 agosto Roccamassima (Latina)
28 agosto Gravina di Puglia (Bari)
25 agosto Taranto
21 agosto Villazzano (Trento)
20 agosto Gallicano (Lucca)
20 agosto Genzano di Lucania (Potenza)
18 agosto Viterbo
16 agosto Borgo Valsugana (Trento)
14 agosto Sant Antonio (Sondrio)
13 agosto Potenza
11 agosto Chiusi (Siena)
9 agosto Gallinaro (Frosinone)
9 agosto Chivasso (Torino)
8 agosto Calvi Risorta (Caserta)
8 agosto Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona)
7 agosto Ragusa
7 agosto Verona
6 agosto Valledoria (Sassari)
6 agosto Bolzano
6 agosto Cermes (Merano)
6 agosto Trebaseleghe (Padova)
4 agosto Sassofeltro (Rimini)
4 agosto Querceta (Lucca)
4 agosto Vicoli (Pescara)
4 agosto Calvi (Benevento)
4 agosto Borso del grappa (Treviso)
2 agosto Cercola (Napoli)
2 agosto Gioia del Colle (Bari)
1 agosto Roccella Jonica (Reggio Calabria)
1 agosto Pisa
1 agosto Villalunga di Casalgrande (Reggio Emilia)
1 agosto Bucchianico (Chieti)

Luglio:
30 luglio Cermenate (Como)
30 luglio Chiampo (Vicenza)
30 luglio Romanengo (Cremona)
29 luglio Campomarino (Campobasso)
29 luglio Castelnuovo del Garda (Verona)
29 luglio Cesa (Caserta)
27 luglio Palù di Giovo (Trento)
26 luglio Carrè (Vicenza)
26 luglio Pozzuolo del Friuli (Udine)
23 luglio Sassari
23 luglio Riva del Garda (Trento)
23 luglio Grosseto
20 luglio Vigliano (Firenze)
19 luglio Massafra (Taranto)
19 luglio Longiarù (Bolzano)
18 luglio Brescia
18 luglio Briosco (Milano)
17 luglio Roncadelle (Brescia)
16 luglio Ferrara
16 luglio Ravenna
15 luglio Genova
14 luglio Termoli (Napoli)
14 luglio Carinaro (Napoli)
12 luglio Castelnuovo (Napoli)
11 luglio Mantova
9 luglio Monte di Procida (Napoli)
9 luglio Brescia
9 luglio Vibo Valentia (Reggio Calabria)
8 luglio Maerne (Venezia)
7 luglio Nola (Napoli)
7 luglio Sant'Onofrio (Vibo Valentia)
7 luglio Bitritto (Bari)
6 luglio Valmontone (Roma)
4 luglio Valmontone (Roma)
3 luglio Mores (Sassari)
2 luglio Custoza (Verona)
2 luglio Modugno (Bari)
1 luglio Taranto
1 luglio Chiavari (Genova)
1 luglio Terni
1 luglio Parma

Giugno:
30 giugno Afragola (Napoli)
29 giugno Bellaccio (Como)
29 giugno Cesena
29 giugno Lugnano in Teverina (Viterbo)
28 giugno Massarosa (Lucca)
28 giugno L'Aquila
26 giugno Scarlino (Grosseto)
25 giugno Cogne (Aosta)
25 giugno San Giovanni in Fiore (Cosenza)
24 giugno Bolzano
24 giugno Civitavecchia
23 giugno Tortoli (Nuoro)
21 giugno Menfi (Agrigento)
18 giugno Oggiona Santo Stefano (Varese)
18 giugno Trevignano (Treviso)
15 giugno Costa Canile (Cuneo)
13 giugno Donori (Cagliari)
13 giugno Termini Imerese (Palermo)
13 giugno Settimo Milanese
13 giugno Settimo Milanese
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Mineo (Catania)
11 giugno Orani (Nuoro)
11 giugno San Salvatore Monferrato (Alessandria)
11 giugno Modena
10 giugno Imperia
9 giugno Campo Calabro (Reggio Calabria)
7 giugno Prato
7 giugno Francavilla al mare (Chieti)
04 giugno Jesi (Ancona)

Maggio:
29 maggio Vicenza
29 maggio San Marcello (Ancona)
29 maggio Bergamo
29 maggio Trento
29 maggio Sanremo
28 maggio Udine
27 maggio Tordandrea di Assisi (Perugia)
27 maggio Ragusa
27 maggio Locorotondo (Bari)
23 maggio Chiaravalle Gubbio (Perugia)
23 maggio Chiaravalle (Ancona)
22 maggio Bolzano
21 maggio Ceprano (Frosinone)
20 maggio Casalmaggiore (Cremona)
19 maggio Oggiono (Lecco)
19 maggio San Lucido (Cosenza)
16 maggio Piombino
13 maggio Lamezia Terme
13 maggio Palermo
11 maggio Catania
10 maggio Cornedo Vicentino (Vicenza)
10 maggio Montecchio Maggiore (Vicenza)
10 maggio Monopoli (Bari)
10 maggio Ovada (Alessandria)
9 maggio Piacenza
7 maggio Cascina Risaia di Villareggia (Torino)
5 maggio Roma
5 maggio Asti
3 maggio Catania
3 maggio Monopoli (Bari)

Aprile:
29 aprile Miglianico (Chieti)
29 aprile Reggio Emilia
24 aprile Lecco
23 aprile Roma
23 aprile Modena
23 aprile Sondrio
22 aprile Ferrara
22 aprile Padova
22 aprile Padova
22 aprile Costa Masnaga (Lc)
22 aprile Taranto
22 aprile Villa Santo Stefano (Frosinone)
19 aprile Agrate Brianza (Monza)
18 aprile Legnano
17 aprile Custonaci (Trapani)
16 aprile Cornate D'Adda (Milano)
16 aprile Cornate D'Adda (Milano)
13 aprile Terni
12 aprile Basilicagoiano (Parma)
12 aprile Treviso
12 aprile Castelbelforte Mantova
10 aprile Ferrara
10 aprile Sant'Antonio Abate (Na)
9 aprile Busto Arsizio (Va)
9 aprile Monselice (Padova)
9 aprile Portovesme (Cagliari)
8 aprile Cagliari
7 aprile Oristano
6 aprile Verona
2 aprile Roma
2 aprile Pietrabbondante (Isernia)

Marzo:
31 marzo Napoli
31 marzo Vestenanova (Verona)
31 marzo Teramo
31 marzo Caserta
26 marzo Melfi (Po)
20 marzo Sesto San Giovanni (Mi)
20 marzo Tronto (Ascoli Piceno)
12 marzo Lentini (Belluno)
11 marzo Chivasso (Torino)
10 marzo Verona
10 marzo None (Torino)
8 marzo Lizzanello (Lecce)
6 marzo Cerano (Novara)
6 marzo Milano
4 marzo Molfetta (Bari)
4 marzo Molfetta (Bari)
4 marzo Molfetta (Bari)
4 marzo Molfetta (Bari)
4 marzo Molfetta (Bari)

Febbraio:
28 febbraio Nocera Umbra (Perugia)
28 febbraio Genova
27 febbraio Migliara (Latina)
27 febbraio Candelo (Biella)
25 febbraio Siderno (Reggio Calabria)
23 febbraio Borgoricco (Padova)
21 febbraio Cupello (Chieti)
20 febbraio Cesio Maggiore (Belluno)
20 febbraio Misano (Rimini)
19 febbraio Catania
19 febbraio Biella
17 febbraio Busano (Torino)
17 febbraio Sant'Agata dei Goti (Benevento)
16 febbraio Travagliato (Brescia)
16 febbraio Campobello di Mazara (Trapani)
14 febbraio Enna
14 febbraio Spinadesco (Cremona)
14 febbraio Firenze
13 febbraio Lutrano di Fontanelle (Treviso)
13 febbraio Reda (Faenza)
13 febbraio Raffadali (Agrigento)
12 febbraio Torino
12 febbraio Guidonia
11 febbraio Salemi (Trapani)
11 febbraio Felettis di Bicinicco (Udine)
11 febbraio Orte (Viterbo)
10 febbraio None (Torino)
9 febbraio Roma
7 febbraio Pratola Serra (Avellino)
7 febbraio San Martino di Lupari (Padova)
6 febbraio Castiglione in Teverina (Terni)
6 febbraio Castiglione in Teverina (Terni)
6 febbraio Castiglione in Teverina (Terni)
6 febbraio Castiglione in Teverina (Terni)
5 febbraio Genova
5 febbraio Ferrara
2 febbraio Novafeltria (Pesaro)
2 febbraio San Giacomo di Guastalla (Reggio Emilia)

Gennaio:
31 gennaio Messina
28 gennaio Toscanella di Dozza (Bologna)
28 gennaio Napoli
26 gennaio Torbole Casaglia (Brescia)
25 gennaio Venezia
24 gennaio Val Bormida (Savona)
24 gennaio Sommariva del Bosco (Cuneo)
24 gennaio Vazzola (Treviso)
23 gennaio Custonaci (Trapani)
23 gennaio Ragusa
22 gennaio Bolzano
21 gennaio contrada Terrepupi (Ragusa)
20 gennaio Castel Bolognese (Ravenna)
18 gennaio Venezia
18 gennaio Venezia
17 gennaio Cosenza
16 gennaio San Giovanni in Marignano (Rimini)
16 gennaio Rosolini (Ragusa)
16 gennaio Castelgomberto (Vicenza)
15 gennaio Firenze
14 gennaio Sassari
11 gennaio San Giorgio di Nogaro (Udine)
11 gennaio Cuneo
9 gennaio Catania
8 gennaio Leverano (Lecce)
7 gennaio Peschiera Borromeo (Milano)
7 gennaio Massa Marittima (Grosseto)
7 gennaio Varese (Milano)
5 gennaio Porzano di Leno (Brescia)
4 gennaio Gissi (Chieti)
4 gennaio Treviso
3 gennaio Tito (Potenza)
2 gennaio Torino
1 gennaio Treviso

venerdì 5 dicembre 2008

Vergogna, vergogna, vergogna

Quello che non è riuscito a centinaia di manifestazioni è riuscito con un comunicato del Vaticano. I tagli alla scuola cattolica sono stati immediatamente tolti di mezzo non appena il Vaticano ha fatto la voce grossa con un comunicato. Le centinaia di manifestazione contro i tagli nella scuola pubblica della Ministra Gelmini sono state semplicemente ignorate. La crisi di risorse pubbliche non deve intaccare la "libertà" della scuola privata, è stato affermato con estrema ironia. Centinaia di migliaia di studenti, di insegnati, di professori, della scuola pubblica che dovrebbe essere il punto di forza di uno stato moderno sono stati trattati a pesci in faccia. Vergogna vergogna e (ancora) vergogna.

ThyssenKrupp un anno dopo

Un anno è passato dal terribile rogo che la notte del 6 dicembre, allo stabilimento della ThyssenKrupp di Torino, ha provocato la morte di sette operai, uno sul colpo, gli altri dopo una tremenda agonia in ospedale. Ci si prepara a vivere una settimana nella memoria di Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rocco Marzo, Antonio Santino, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi, le sette vite spezzate nell'inferno scoppiato alla linea 5 dell'acciaieria.



La prima udienza in Corte d'assise è fissata per il 15 gennaio, con l'amministratore delegato Harald Espenhanh sul banco degli imputati con la pesante accusa di omicidio volontario ed altri cinque dirigenti che dovranno rispondere di omicidio colposo.

Ci sono purtroppo a margine di questa tragedia anche le responsabilità degli organi di controllo che vengono così descritte dal Blog Rubicondo.

Non bisogna però dimenticare, che il sistema della sicurezza sul lavoro pone le sue basi anche su efficaci controlli degli organi competenti. Nella fattispecie, sono i tecnici della prevenzione delle ASL ad essere deputati alla verifica degli adempimenti in materia.
E' risaputo della insufficienza del numero di tecnici della prevenzione, così come è già stato detto che con il decreto 123/07 sono state sbloccate assunzioni solo per ispettori del lavoro, che non sono preposti al controllo del rispetto degli obblighi normativi in materia di prevenzione e protezione. In queste condizioni, si calcola che un'azienda possa essere sottoposta a controllo una volta ogni 33 anni.
Nonostante la scarsa probabilità, la ThyssenKrupp fu sottoposta a controllo da parte della ASL il 6 luglio 2006, ma il tecnico della prevenzione che condusse la verifica non aveva mai visto un impianto siderurgico prima di quella volta. E' stato lo stesso tecnico della ASL 1 di Torino Ugo Moratti ad ammetterlo, di fronte alla commissione d'inchiesta del Senato.
In realtà la stessa ASL contava nel suo organico un esperto nel settore, ma fu comunque inviato il dottor Moratti a visionare la ThysseKrupp ed in particolare proprio la linea 5, quella stessa linea dove hanno trovato la morte i sette operai. Il collega esperto in impianti siderurgici gli è subentrato nei controlli solo dopo la strage.
Tutto questo la dice lunga sul sistema di controlli che vengono eseguiti (quando vengono eseguiti, per i motivi già detti) nei luoghi di lavoro, da parte degli organi competenti.
(Chi volesse approfondire, può leggere le dichiarazioni alla Commissione del Senato del funzionario ASL).


Domani (Sabato 6 Dicenbre) mattina ci sarà una manifestazione che partirà dal Piazza Castello di Torino e raggiungerà la TyssenKrupp.

giovedì 4 dicembre 2008

Il posto delle cose


Le cose trovano in una casa il loro posto. Sembra incredibile, ma è così. E' vero, ci sono cose che ci paiono "inquiete", hanno per anni una grande mobilità nella casa, passano dal soggiorno alla cucina poi alla soffitta ed infine in cantina, ma ad un certo punto sembrano trovare un posticino giusto per loro. Così capita per le cose che si divertono a giocare a nascondino: le trovi ovunque quando non le cerchi e non le trovi mai quando le cerchi, ma anche loro alla fine si assestano in un posto o forse siamo noi che, per sfinimento, assegnamo loro un posto preciso per trovarle al primo colpo. E' vero, c'è anche la categoria delle cose che scompaiono PER SEMPRE e di cui non si sa più niente: qui entriamo nel mistero o nel soprannaturale (se ci crediamo); immagino che ci sia un posto preciso dove queste cose scomparse trovano pace e deve essere davvero ingombro di ogni ben di dio...
Chissà forse anche noi, al pari delle cose, dobbiamo solo aspettare di trovare un nostro posticino, giusto per noi e non spostarci più da lì, andrebbe benissimo anche quel luogo sconosciuto dove si ritrovano tutte le cose scomparse nel nulla...

CONFERENZA STAMPA DEL MOVIMENTO NOTAV

SPOSTIAMO I SOLDI PUBBLICI DAL TAV ALLA SICUREZZA NELLE SCUOLE
Le opere pubbliche più sono grandi, più sono inutili, dannose e antieconomiche
Le opere pubbliche devono essere necessarie, utili e economicamente accettabili



Il movimento NOTAV ritiene necessario che gli investimenti pubblici vadano indirizzati verso le priorità vitali del paese, cioè quelle che impediscono alla gente di morire e all’ambiente di essere ulteriormente devastato.



Quindi se sono disponibili 16,6 miliardi di euro per iniziare le grandi infrastrutture, e i denari sono già stanziabili, questi vanno SUBITO trasferiti a coprire gli almeno 13 miliardi di euro accertati come necessari per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Se immediatamente dopo la tragedia del liceo Darwin di Rivoli il governo ha esibito questa cifra, vuol dire che il problema della sicurezza degli edifici pubblici è noto da tempo e la sua soluzione è stata sempre e coscientemente rinviata nel tempo.

Se poi avanzassero, ma ne dubitiamo, ancora 3,6 miliardi di euro, andrebbero subito stanziati per mettere in sicurezza gli altri edifici pubblici, a cominciare dagli ospedali, per garantire la manutenzione MINIMA delle strade e della rete ferroviaria ordinaria (quella dei pendolari) e per ridurre i consumi energetici, a cominciare proprio dagli edifici pubblici.

Ma siccome questi soldi non sarebbero sicuramente sufficienti, allora si devono intaccare altri capitoli del bilancio dello Stato, a cominciare da quello della Difesa ritirando truppe e mezzi da altri paesi.

IL MOVIMENTO NOTAV NON E’ CONTRARIO ALLE OPERE PUBBLICHE CHE SERVONO

Anche perché, spalmando questi interventi su tutto il territorio nazionale, si potrebbe dare lavoro di qualità agli operatori locali, artigiani, piccole imprese, popolazione dei luoghi interessati, riducendo enormemente i margini di intervento della mafia delle grandi opere e quindi il finanziamento ai partiti.

SI ALLE PICCOLE OPERE PUBBLICHE UTILI, NECESSARIE E DIFFUSE
SI AL LAVORO DISTRIBUITO SUL TERRITORIO AD ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE LOCALI
NO AL TAV E ALLE CONSORTERIE DEI GRANDI GRUPPI
NO ALLA MAFIA


MANIFESTAZIONE A SUSA SABATO 6 DICEMBRE ALLE 14,30

Il Movimento NOTAV Torino, 3 dicembre 2008

mercoledì 3 dicembre 2008

Ho trovato



Ho trovato due biglietti piegati e finiti nella tasca interna di un giaccone invernale. Il freddo di questi giorni mi ha fatto ricorrere ai capi più pesanti e lì dentro si trova sempre qualcosa dimenticata ed inghiottita dell’armadio. Due biglietti di un piccolo teatro di periferia, con l’importo scritto a mano, strappati nel mezzo come si usava nei cine-teatri dell’oratorio tanti anni fa. Ed era un teatro di un oratorio, infatti: quelle sale parrocchiali dove si esibiscono piccole compagnie amatoriali ed il pubblico di parenti e amici ha un non so che di festosamente chiassoso, da gita fuori porta. Gita di intere famiglie compresi bambini e nonno a carico. Una data di tre anni fa. Ho sorriso un attimo anch’io, poi ho guardato i due biglietti ed il sorriso si è spento: li ho ripiegati e messi come una pansé ad ingiallire dentro ad un libro. Un libro che ho già letto e che non riaprirò più.

Sting e Dominic Miller - Shape Of My Heart



(Quando i due erano amici)

Passeggiando nelle campagne di Cameri (2)





Il mondo della nebbia
è un mondo piccolo
senza orizzonti lontani
senza cieli profondi
è delimitato da ombre
il mondo della nebbia.

martedì 2 dicembre 2008

Teatro in provincia di Milano nei ricordi di Emilio Scampini

Per compenso, nel nuovo salone, completato il palcoscenico, vennero le compagnie filodrammatiche dai paesi vicini, da Busto e da più lontano.
Di solito erano filodrammatiche maschili di vari oratori. Qualche compagnia però era anche mista, come quella di Robecchetto, capeggiata dai bravi fratelli Rudoni, che diedero tra l'altro una Nascita e passione di Cristo con bei costumi, sfoggio di fondali, effetti di torce, bengala e fiamme, perché c'era tutto l'universo religioso: il diavolo, gli angeli, l'inferno, il paradiso; quella della Famiglia Rame proveniente allora da Castano Primo, coi suoi drammi: // cardinale, Il fornaretto di Venezia, La morte civile, Romanticismo, La nemica.
La Famiglia Rame era l'unica tra le compagnie dei commedianti nomadi che, per il suo prestigio, poteva accedere al teatro dell'oratorio, perché le altre dovevano adattarsi nei cortili delle osterie o innalzarsi il loro capannone-tenda in qualche piazza.
La Famiglia Rame infatti era nota in tutte le province della regione padana, costituì l'ultima generazione dei settecenteschi commedianti girovaghi, che lavoravano indifferentemente tanto alle corti dei nobili quanto nelle osterie di campagna, dovunque un pubblico, grande o piccolo, fosse in grado di ricevere il messaggio dell'arte del teatro e loro potessero riempirsi lo stomaco per qualche sera. Rivedo ancora il signor Tommaso Rame (classe 1889 ndr), il capocomico, nel suo cavallo di battaglia, Il cardinale, imponente nella sua porpora cardinalizia, dalla voce stentorea; la matronale signora Maria Rame con un lungo abito di velluto verde scuro, molto abile nel dare colpi col tacco allo strascico, ogni volta che doveva retrocedere, particolare che colpiva specialmente chi sedeva nelle prime file, tanto che si sentiva qualcuno o qualcuna dire sottovoce: "Varda che bei pesciadi ca la da!"', le loro figlie Lucia e Ines, i nipoti Franca ed Enrico ancora bambini, quella Franca che in seguito sarebbe diventata famosa anche in televisione accanto a Dario Fo.
Cara Famiglia Rame, guitti meravigliosi, pionieri inarrendevoli che la passione del teatro spingeva di paese in paese, come in terra di missione, coi loro drammoni d'amore e morte, a far piangere e sognare l'umile gente, a portare la sacra fiamma.


(Fotografia originale della Famiglia Rame: Pio Rame con i figli Stella, Domenico e Tomaso. Archivio Rame)

Commento. Teatro popolare? Davvero un altro secolo! Ora si discute dell'Isola e di Amici cioè del "vuoto spinto". Ricordo le commedie il venerdì sera negli anni '60 in TV (in prima serata) ed ora? Il bello è che i teatri anche a Milano (non parlo della profonda provincia, mannaggia!) non son sempre pieni, anzi spesso sono desolantemente vuoti. Eppure pur non mancando gli strumenti tecnici per poter (ri)proporre gli spettacoli ad un pubblico vasto attraverso gli strumenti come (ad esempio) il digitale terrestre, si preferisce rimanere con un pubblico asfittico, di "intenditori" o "appassionati". Rai e Mediaset naturalmente relegano il teatro ad ore impossibili della notte con una sintonia davvero impressionante. Salvo "stupirsi" quando il grande teatro (anche in TV) attira grandi ascolti...

lunedì 1 dicembre 2008

Clarence "Gatemouth" Brown - Dollar Got The Blues



(Notare l'artiglio della mano destra come pizzica le corde)

Passeggiando nelle campagne di Cameri



Continua il viaggio ne L'infinito lunare di Bonaviri

Nell'astronave che ha intrapreso un viaggio tra le galassie sembra siano rimasti vivi solo l'Astronomo ed il Dottore. Dopo un tempo indefinito dove ciascuno è rimasto nella propria cabina il Dottore si affaccia alla cabina dell'Astrologo.



«Sono il solo a continuare i calcoli» affermò. «Vado alla ricerca della strada perduta. Temo che abbiamo lasciato la Via Lattea da poco e stiamo per orbitare in una nuova galassia. Se seguiremo l'espandersi, come macchie d'olio, delle nebulose, potremo arrivare al margine dell'universo. Allora potrà essere la fine.»
«Non vi capisco» gli dissi, e notai che trovavo difficoltà a parlare e a coordinare i pensieri. «Come fate a pensare ancora?»
«So soltanto che al limite del cosmo vi dovrebbe essere un'immensità di antimateria che si controbilancia alla forza delle galassie. Se ci si dovesse penetrare anche per poco, sarebbe una conflagrazione mai vista. Fumerebbe soltanto energia dovunque e poi il freddo nulla. Mi capite?»
«No» gli risposi di malavoglia. «Sento un sonno distruttore. Come mai non lo sentite?»
«Sono vortici di sonno. Vengono e passano. Vorrei tornare alla Terra. Ciò mi assilla e mi fa addizionare e sottrarre numeri. Mi concentro in formule che non capite. Guardo anche fuori, per raccogliere dei dati che possono convalidare o no le mie ipotesi. Guardate, ora.»
E si avvicinò ad una finestra di cui aprì un'imposta metallica.
«Venite. Date un'occhiata in basso, alla mia sinistra.»
«Lasciatemi stare, vi prego» gli risposi. «Ho gli occhi bruciati. Sono sempre gli stessi orridi spettacoli.»
L'astronomo mi trascinò con dolcezza, dicendo: «Siete forse il solo compagno con cui posso dividere certe mie ultime sensazioni.»
Fiumi d'alba ci investirono.
«Sorge dai monti» dissi.
«Quali monti? Sragionate forse?»
«E tutta questa dolcezza? questo sentirsi incenerire in argento?»
«Venite» insistette.
Guardai, anche se di controvoglia. Separate da noi, come da un vallo profondissimo, c'erano delle terrazze di stelle che pareva ondeggiassero in strade biancheggianti, in veri grumi fitti che si dilatavano a perdita d'occhio.
«Vedete?» mi disse Senzanome. «Quella nebbia di lumi, per me, è la Via Lattea. Ne siamo usciti da poco e siamo già attratti in un'altra galassia.»

Commento. Perdersi nello spazio e "sentirsi incenerire in argento". La Via Lattea è ormai lontana, da tempo l'abbiamo superata, ma il ricordo delle passeggiate con la fidanzata Anna nei giardini davanti alla stazione di Casalmonferrato sono vicinissimi. Guai della memoria che ci raggiunge nel più lontano anfratto dell'universo dove pensiamo di esserci messi a riparo di tutto. Una memoria bizzarra che seleziona i ricordi, ci fa perdere un sacco di cose e riaffiorare particolari assolutamente secondari, improbabili connessioni, salti logici, che ci colpiscono come flash e ci lasciano senza parole e con gli "occhi bruciati". Ma capiamo che da queste inezie, da queste scorie della memoria non potremo mai allontanarcene abbastanza...

domenica 30 novembre 2008

Due solitudini


Quando ho visto questa mattina i due alberi nella nebbia, il titolo mi è venuto immediatamente...


Nella nebbia di Hermann Hesse


Strano camminar nella nebbia!
Solinga ogni pianta, ogni pietra,
di tutti questi alberi l'uno
l'altro non vede. Solo è ognuno.
...
Strano camminar nella nebbia!
Chi vive non può che star solo.
Di tutti gli uomini l'uno
non sa dell'altro. Solo è ognuno.

sabato 29 novembre 2008

Viola infreddolita dalla prima neve



[Per una persona (cara) lontana dal cuore infreddolito]

L'infinito lunare di Giuseppe Bonaviri


L'infinito lunare è una raccolta di racconti. La scrittura di Bonaviri è piana e le vicende raccontate partono sempre da situazioni molto concrete di vita quotidiana. Poi il registro cambia improvviso e ci si trova su un'astronave a fare un viaggio verso l'infinito con un improbabile equipaggio di scienziati e si rimane interdetti. Il medico di provincia, per amor di avventura, abbandona la moglie ed i figli ed accetta di fare un viaggio nello spazio, per una missione che pare oscura. Più l'astronave procede nell'infinito e più tutto l'equipaggio sembra sprofondare nella memoria come se il vero viaggio sia quello che ciascuno fa a ritroso nella sua vita. Ma nello stesso tempo c'è un sentimento di estraniazione che avvolge tutti e che rende il mondo veramente molto lontano.

(da un dialogo sull'astronave tra il medico e Lilì)
«Non mi pare che sia la voce di mia moglie» diceva alle volte «quel soffio indecifrabile di parole che mi ar­riva, quando il capitano mi da la comunicazione. Mi sento solo ed anche voi mi sembrate fantasmi. Che mi succede, dottore? È un distacco troppo forte quello che ci hanno imposto. Mi vien da pensare ai miei due vecchi zii, Michele ed Agrippina, che mi allevarono come un figlio sino a vent'anni. Non li ho forse traditi? Li vedo con grande chiarezza, come se il ricordo nascesse da un soffio luminosissimo. Si sedevano accanto al balcone e vi stavano per ore ed ore, sino a che dalla campagna ve­niva la sera. Parlavano di me e della mia infanzia e a vi­cenda si dicevano: "Ti ricordi del nostro nipotino?" Se vivono ancora saranno vecchi e curvissimi. Foglie sec­che. Bisogna stare vicini a quelli che si ricordano di noi. I miei zii avranno paura anche del canto del gallo, es­sendo troppo vecchi e potrebbero essere spezzati in scaglie. Forse il dio Rajhin li ha raccolti nella sotterra­nea Alcamuch con le cavalle dagli zoccoli di bronzo.»
«Che vale pensare a tutto questo?» lo interrompevo. «Ridiamone, piuttosto.»


Una lettura che ricorda il Calvino delle Cosmicomiche ( mi si perdoni l'azzardo, ma non essendo un critico mi posso permettere un giudizio temerario).

venerdì 28 novembre 2008

Un lume alla finestra...


(Artemisia Gentileschi; Giuditta e Oloferne)

Bisognerà ripristinare l'usanza che faceva mettere, nelle notti tempestose, un lume alla finestra per illuminare la strada al viandante sperduto. Chissà se c'è ancora qualche povero viandante sperduto nella notte e se c'è come sarà frastornato dai troppi lumi che ci sono ora. Certo essi non servono più ad indicare un approdo sicuro, un rifugio accogliente, ma a delimitare proprietà inviolabili controllate da telecamere di sorveglianza, sensori ad infrarossi sensibili al calore umano ed altri marchingegni anti-intrusione. Non ultimo qualche famelico cane addestrato (contro natura) ad azzannare malcapitati. Perché chi sta fuori è un intruso non è più un viandante. Aspettare uno sconosciuto è una assurdità.
Mi ricordo da bambino veniva a casa mia un barbone: di giorno si aggirava nei paesi, speduto, con quelle sacche piene di chissà quali cose e la notte dormiva nei capanni degli attrezzi in campagna. Quando i morsi della fame lo assalivano e non sapeva più dove andare suonava il campanello di casa, ma non si faceva vedere, si nascondeva dietro il muro di cinta ed aspettava. Mia mamma usciva, guadava, non vedeva nessuno e chiudeva la porta. Poi risuonava il campanello. Allora mia mamma usciva e non vedeva nessuno di nuovo, ma aveva capito. Allora senza scendere ad aprire il cancello gridava :"Vieni domani mattina che ti do qualcosa, adesso devo dare da mangiare ai miei bambini, vieni domani mattina". L'indomani mattina Lurup (questo era il suo soprannome) veniva a casa e trovava un panino con il salame o una fetta di formaggio.
Bisognerà ripristinare l'usanza che faceva mettere, nelle notti tempestose, un lume alla finestra per illuminare la strada al viandante sperduto.

Tommy Emmanuel - Angelina



Non so perché (o meglio lo so perfettamente, ma fingo a me stesso) questa canzone mi ricorda tante cose e mi viene un po' di "magone"...

giovedì 27 novembre 2008

Caravaggio, La conversione di Saulo



Fino al 12 Dicembre è possibile vedere questa tavola di Caravaggio a Palazzo Marino (Comune) di Milano. La tavola è di proprietà privata della famiglia Odescalchi e quindi è una occasione unica per vederla.
Ieri, con una breve coda, ho potuto ammirare da vicino questa tavola che, a dire il vero, non mi ha emozionato. Inorridiranno gli estimatori di Caravaggio, ma trovo questo quadro un po' sottotono...

Rubinstein e Horowitz suonano Chopin ballade No.1 Op 23 G minor






Se esiste un paradiso, suonano senz'altro questa musica...

Sogno o son desto



Da quando non ho più l'assillo della sveglia mi pare di sognare di più. Ed è una bella sensazione. Ora potrei permettermi di scrivere qualche sogno (e l'ho fatto su questo blog) anche se è una tecnica assai difficile per la complessità delle trame e dei riferimenti, per i rimandi al mio vissuto, della mia famiglia, delle persone che ho conosciuto. Non poco hanno a che fare (i sogni) con ciò che leggo quotidianamente e sopratutto con ciò che leggo la sera prima di addormentarmi. Molti scrittori si sono cimentati con la scrittura di sogni e forse gran parte della letteratura è un sogno, chissà... Penso che su quel percorso verso un uomo migliore che immagino sia la strada che ciascuno intraprende, bisogna fare i conti con se stessi e con i propri sogni... Quel che pare chiaro (almeno per me) che la contrapposizione realtà/sogno è da conbattere strenuamente: cancelleremmo, negando il sogno a favore della realtà, una parte fondamentale del nostro essere uomini.

mercoledì 26 novembre 2008

Antonio Gramsci e la conversione



Commento. Premetto che ho un grande rispetto per qualsiasi fede e che ho ancora più rispetto per la libertà di ricerca di qualsiasi persona. Quello che mi urta profondamente è il tentativo di annettere qualsiasi percorso alla "vera" fede che come ci dice un giorno si ed uno si il Papa (e la gerarchia cattolica, fino all'ultimo Parroco di paese) è quella Romana Cattolica Apostolica.
La salvezza (o la felicità o la pace o...) di ciascuno è un percorso arduo, pieno di insidie e di scoperte eccezionali e può benissimo arrivare a compimento lontano dalla pratica religiosa corrente. Se ne facciano una ragione: la fede nasce anche lontano dai Santini...

martedì 25 novembre 2008

Nazim Hikmet, Alla vita

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.


Commento. Piantare ulivi a settant'anni ? Spesso non crediamo nemmeno all'oggi, ma all'adesso. Siamo sfiduciati perché pensiamo d'essere incalzati dal tempo. Ma il tempo a cadenze sue, inevitabili. Riprendiamo con un bel respiro ampio a far battere il nostro cuore sul pentagramma del tempo ad un ritmo "largo"...

Info su Nazim Hikmet. Nasce a Salonicco nel 1902. È amico di Neruda, allievo di Majakovkij. È capace di ridere e piangere, di amare, di soffrire e di cantare. E cantava - racconta Neruda - prima piano e poi sempre più forte, a squarciagola, per vincere la sua debolezza e rispondere ai suoi torturatori. Cantava in mezzo agli escrementi delle latrine, dove lo avevano costretto a stare dopo averlo fatto a camminare fino all'esaurimento delle forze. Oppositore del regime di Kemal Ataturk, è condannato a 28 anni di carcere (1938) con l'accusa di incitamento alla ribellione perché ai cadetti della marina, che amano i suoi versi, piace leggere l'"Epopea di Sherok Bedrettin", il poema sulla ribellione dei contadini del 1500 contro l'impero ottomano.
Per la sua liberazione, nel '49 firmano a Parigi, insieme a tanti altri, Sartre, Ricasso e Robeson. Per la libertà si sottopone a uno sciopero della fame di 18 giorni, nonostante il cuore malato. Esce dal carcere in seguito ad un'amnistia generale. Anche da libero è perseguitato: due tentativi di ucciderlo e il servizio militare a 50 anni, malato. Privato della cittadinanza turca, deve rifugiarsi all'estero, accolto con affetto ovunque; solo gli Stati Uniti gli negano il visto. Muore esule a Mosca nel 1963.
(Tratto da http://www.sfonditalia.it/PoesieHikmet.htm)

La Valse , Ravel (Direttore Leonard Bernstein)



Un valzer sghembo, stravolto, inquietante che vuole essere un tributo a Johann Strauss, ma chiude un'epoca ed apre un secolo (l'opera è del 1911) altrettanto sghembo...

Una guida dedicata al mio paese

  Lo scorso anno scolastico ho presentato un progetto alla Scuola secondaria di primo grado (le "medie" di una volta) un progetto ...