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giovedì 5 novembre 2015

Arrivederci Duino, alla prossima


Che cosa, oggi, ti spinge a tornare
nel giardino che agita il vento inquieto
e appena poco fa scorreva un brivido
do sole ? Vedi come al suo sparire
il verde si fa cupo.
Vieni ! Potessi io come te ignorare
il peso degli alberi.
(Se un albero si abbattesse sul sentiero
dovremmo chiamare uomini per sollevarlo. Cosa è dunque
così pesante al mondo ?)
Scendesti i molti gradini di pietra:
e io udii il rumore dei tuoi passi.
Ora di te neanche più l'eco.
...

Rainer Maria Rilke. Apparizione. Duino, fine gennaio 1912. 

mercoledì 30 ottobre 2013

C'è chi usa lo stesso volto per anni, altri...

Rilke Rainer Maria, I quaderni di Malte Laurids Brigge, 1910 

Le maschere di Junior Jacque
Ad esempio, non mi sono mai reso conto di quanti volti esistano. Siamo circondati da una moltitudine di volti dissimili, assai più numerosa delle persone che li indossano. C'è chi usa lo stesso per anni e questo, usurandosi, col passare del tempo si sporca, si ripiega nelle rughe, si dilata come un guanto troppo usato in viaggio. E' gente economa questa, semplice; non muta volto, né lo deterge. E' sufficiente quello che ho in origine, sostiene, e chi può contraddirli? Ci si chiede, però, dato che di volti se ne ha più di uno, cosa facciano degli altri. Li conservano per tramandarli ai loro figli. Eppure, a volte, accade di vederli in giro impressi nei loro cani. E perché no ? In fin dei conti una faccia è sempre una faccia.
Taluni, invece, logorano i loro volti uno dopo l'altro con allarmante rapidità. Dapprima, avendo un'età antecedente ai quaranta, s'illudono di averne una scorta inesauribile e non si avvedono che quello che indossano è l'ultimo. La cosa, naturalmente, ha una sua tragicità. E' gente questa poco avvezza a trattare le facce con riguardo, così l'ultima, consumata in una settimana, sottile come un foglio di carta, è perforata in molti punti, da dove si intravede il sostrato, il non-volto con cui si avventurano nel mondo.

Pensierino. Forse sono al mio penultimo volto. Mi ci trovo bene. E' anonimo. Posso passare in una folla oceanica e non essere notato.  Posso permettermi delle stravaganze, nessuno se ne accorge. Posso riderci sopra al mio volto, senza ferirmi.  

I venti di Mario Vargas Llosa

 Il protagonista di questo libretto di Vargas Llosa si reca una mattina con l'amico Osorio ad una manifestazione contro la chiusura di u...