Correre a perdifiato (dei cavalli) giù per una discesa stretta tra le case tenendosi (i cavalieri) abbracciati. La gente affacciata alle finestre assiepata lungo il percorso che invade la strada ad ogni passaggio e insegue con lo sguardo la corsa. Ma questo è solo l'inizio: poi c'è l'apertura della cantine e si beve vino brusco e schietto e si mangiano seadas, pane carasau con un filo d'olio sopra, dolci alle mandorle e miele. E poi il cantu a tenore e quello quattro cantori tipico del Montiferru , poi i canti a chitarra (la grossa chitarra d'accompagnamento) e fisarmonica, poi ancora il canto a contrasto con le voci maschili squillanti che si susseguono in ottave in rima. E si ride e si improvvisa un ballo fatto di piccoli passi che si sviluppa a due a tre a quattro persone e più, fin che c'è spazio per girare.
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