domenica 29 agosto 2021
L'infinita vanità del tutto
GIACOMO LEOPARDI
A SE STESSO
Or poserai per sempre,
stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
in noi di cari inganni,
non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
palpitasti. Non val cosa nessuna
i moti tuoi, né di sospiri è degna
la terra. Amaro e noia
la vita, altro mai nulla; e fango il mondo.
T'acqueta omai. Dispera
l'ultima volta. Al gener nostro il fato
non donò che il morire. Omai disprezza
te, la natura, il brutto
poter che, ascoso, a comun danno impera,
e l'infinita vanità del tutto.
(dai "Canti")
mercoledì 4 agosto 2021
Forse sarei più sola
Forse sarei più sola senza la mia solitudine. Emily Dickinson
Pensierino. Eugenio Borgna, psichiatra di Novara, dice in una intervista di essersi ispirato a questo verso della poetessa statunitense per la scrittura del suo libro "La solitudine dell'anima". Mi ha sempre fatto una positiva impressione che uno psichiatra, primario in un grande manicomio specializzato nella cura della malattia mentale in particolare delle donne, avesse una grande cultura letteraria e filosofica. Il suo metodo di cura della malattia psichiatrica è sempre stato incentrato sul dialogo e l'ascolto. L'unico farmaco che ha usato è stato l'empatia tra il medico e il paziente.
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