Todo amor es fantasia;
él inventa el año el dia,
la hora y su melodia;
inventa el amante y, mas,
la amada. No prueba nada,
contra el amor, que la amada
no haya existido jamas.
(libera traduzione)
Ogni amore è fantasia.
Inventa per sé l'anno, il giorno e l'ora.
E la sua melodia.
Inventa l'amante e, soprattutto, l'amata.
Non prova niente, contro l'amore,
che l'amata non sia esistita mai.
PS L'amore resiste alle assenze;
persino a quelle dell'amato/a.
Todo amor es fantasia.
venerdì 29 febbraio 2008
giovedì 28 febbraio 2008
Grace Paley, L'importanza di non capire tutto, Einaudi
Pessoa, L'ora del diavolo
Sono il negativo assoluto, l'incarnazione del nulla. Ciò che si desidera e non si può ottenere, ciò che si sogna perché non può esistere- in questo consiste il mio regno nullo e su ciò poggia il trono che non mi fu dato.
sabato 23 febbraio 2008
Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca d'autore
Il padre: Il dramma viene adesso, signore! Nuovo, complesso.
La figliastra: (cupa, fiera, facendosi avanti) Appena morto mio padre.
Il padre: (subito, per non darle tempo di parlare) ...la miseria, signore! Ritornano qua, a mia insaputa, per la stolidaggine di lei. (Indicherà la madre). Sa scrivere appena; ma poteva farmi scrivere dalla figlia, da quel ragazzo, che erano in bisogno!
La madre: Mi dica lei, signore, se potevo indovinare in lui tutto questo sentimento.
Il padre: Appunto questo è il tuo torto, di non aver mai indovinato nessuno dei miei sentimenti!
La madre: Dopo tanti anni di lontananza, e tutto ciò che era accaduto...
Il padre: E che è colpa mia, se quel brav'uomo vi portò via così? (Rivolgendosi al Capocomico): Le dico, da un giorno all'altro...perché aveva trovato fuori non so che collocamento. Non mi fu possibile rintracciarli; e allora per forza venne meno il mio interessamento, per tanti anni. Il dramma scoppia, signore, impreveduto e violento, al loro ritorno; allorché io, purtroppo, condotto dalla miseria della mia carne ancora viva...Ah, miseria, miseria veramente, per un uomo solo, che non abbia voluto legami avvilenti; non ancor tanto vecchio da poter fare a meno della donna, e non più tanto giovane da poter facilmente e senza vergogna andarne in cerca! Miseria? che dico! orrore, orrore: perché nessuna donna più gli può dare amore. - E quando si capisce questo, se ne dovrebbe fare a meno... Mah! Signore, ciascuno - fuori, davanti agli altri - è vestito di dignità: ma dentro di sè sa bene tutto ciò che nell'intimità con se stesso si passa, d'inconfessabile. Si cede, si cede alla tentazione; per rialzarcene subito dopo, magari, con una gran fretta di ricomporre intera e solida, come una pietra su una fossa, la nostra dignità, che nasconde e seppellisce ai nostri stessi occhi ogni segno e il ricordo stesso della vergogna. È così di tutti! Manca solo il coraggio di dirle, certe cose!
La figliastra: Perché quello di farle, poi, lo hanno tutti!
La figliastra: (cupa, fiera, facendosi avanti) Appena morto mio padre.
Il padre: (subito, per non darle tempo di parlare) ...la miseria, signore! Ritornano qua, a mia insaputa, per la stolidaggine di lei. (Indicherà la madre). Sa scrivere appena; ma poteva farmi scrivere dalla figlia, da quel ragazzo, che erano in bisogno!
La madre: Mi dica lei, signore, se potevo indovinare in lui tutto questo sentimento.
Il padre: Appunto questo è il tuo torto, di non aver mai indovinato nessuno dei miei sentimenti!
La madre: Dopo tanti anni di lontananza, e tutto ciò che era accaduto...
Il padre: E che è colpa mia, se quel brav'uomo vi portò via così? (Rivolgendosi al Capocomico): Le dico, da un giorno all'altro...perché aveva trovato fuori non so che collocamento. Non mi fu possibile rintracciarli; e allora per forza venne meno il mio interessamento, per tanti anni. Il dramma scoppia, signore, impreveduto e violento, al loro ritorno; allorché io, purtroppo, condotto dalla miseria della mia carne ancora viva...Ah, miseria, miseria veramente, per un uomo solo, che non abbia voluto legami avvilenti; non ancor tanto vecchio da poter fare a meno della donna, e non più tanto giovane da poter facilmente e senza vergogna andarne in cerca! Miseria? che dico! orrore, orrore: perché nessuna donna più gli può dare amore. - E quando si capisce questo, se ne dovrebbe fare a meno... Mah! Signore, ciascuno - fuori, davanti agli altri - è vestito di dignità: ma dentro di sè sa bene tutto ciò che nell'intimità con se stesso si passa, d'inconfessabile. Si cede, si cede alla tentazione; per rialzarcene subito dopo, magari, con una gran fretta di ricomporre intera e solida, come una pietra su una fossa, la nostra dignità, che nasconde e seppellisce ai nostri stessi occhi ogni segno e il ricordo stesso della vergogna. È così di tutti! Manca solo il coraggio di dirle, certe cose!
La figliastra: Perché quello di farle, poi, lo hanno tutti!
venerdì 22 febbraio 2008
martedì 19 febbraio 2008
lunedì 18 febbraio 2008
Gesualdo Bufalino, Il guardiano delle rovine
L'avvenire non mi spaventa. Qualunque fine m'aspetti, è sicuro che altrove, dopo la morte, ancora una volta dovrò montare la guardia. So io, ma non lo dico, a quale assenza o inerzia o rovina.
domenica 17 febbraio 2008
Si ricomincia, malgrado tutto...
Il silenzio è assordante. Dopo un mese di silenzio ricomincio girando pagina e cambiando registro. Quello che è stato il mio piccolo angolo dell'anima non può essere spento...
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Lettera D'Addio di Gabriel Garcia Marquez
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