sabato 14 marzo 2015

La malinconia della signora Alfonsa

E' successo il fatto commovente: la "Signora Alfonsa" una delle due malate che aiutano alle faccende del reparto medici, è di nuovo ritornata malinconica
Da dieci anni la signora Alfonsa mi arriva col caffè, mi prepara la camera, risponde pacatamente e con quella continua distinzione per la quale, senza altro patrimonio che sé stessa, da tutti spontaneamente era chiamata: signora Alfonsa. E' alta di fisico, magra, di maniere sempre sottilmente garbate, e perfino lo era di mente, nelle attenzioni e giudizi, col suo bel parlare preciso e leggero e come distratto.
Quindici anni fa venne al manicomio con sua madre perché tutte e due si erano incantate e, rinserrate in casa, si lasciavano morire d'inedia, i vicini, accorsi, avvertirono, e le trasportarono al manicomio.
Dopo poco che fu ricoverata la signora Alfonsa "si sciolse" e poiché subito apparve talmente garbata (e non aveva più famiglia né mezzi) fu messa al reparto medici.
Ieri è successo dopo quindici anni di animo sereno, che è ritornata malinconica. Se ne è accorta la Lella, l'altra malata che ci assiste. Un medico ha visto piangere la Lella e domandandogliene il perché essa ha spiegato, consapevole psichiatra, che la signora è diventata "depressa".
Appena l'ho saputo sono andato a visitare la signora Alfonsa, che stava sciacquando i piatti. Essa, pieghettando le labbra per la febbre dei deliri, mi ha rapidamente risposto, anche nella disgrazia giudiziosa, uguale a quello che pur cadendo nel precipizio mantiene la forza di ragionare, mi ha in fretta risposto, in quell'orlo tra ragione e pazzia:"si, mi è presa la malinconia".
E così abbiamo dovuto mettere, cioè pregare la signora Alfonsa di andare "dentro", cioè in prigione, cioè in "vigilanza"; dove infermiere vigilano che le malate non facciano male a loro stesse.
...
E così la Pazzia è ritornata ad avvertire che in ogni grano di manicomio essa è la padrona, la Pazzia che tutto vola ridendo in inconcepibile anarchia.

Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, i Meridiani, 2007   

domenica 8 marzo 2015

Uri Caine - Paolo Fresu vs Claudio Monteverdi

Ho avuto la fortuna di assistere al secondo concerto di Caine-Fresu (lo scorso sabato sera) al Teatro Elfo Puccini di Milano. Una grande emozione.
Musica di Bach, Monteverdi, Hendel, Puccini, Mozart, Berbara Strozzi e Malher.
Forse diventerà un dvd o cd insieme alle altre due serate.
Speriamo.

lunedì 2 marzo 2015

Film da dimenticare 2. 50 sfumature di grigio

Il film 50 sfumature di grigio è tratto dal romanzo della scrittrice inglese E. L. James (pseudonimo di Erika Leonard) ed è caratterizzato dalla descrizione di scene di esplicito erotismo e da elementi di pratiche sessuali basate sulla dominazione e la sottomissione. Libro e film sono diventati in pochi mesi un cult in Russia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Ed ora pare che anche in Italia la cosa abbia un certo seguito. Si tratta di una trilogia e quindi aspettiamoci un seguito anche del film che è , volutamente, tronco.  L'intera serie ha venduto oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo e i diritti sono stati venduti in 37 paesi.


Pensierino di commento. Tanto impegno per nulla. Basare una intera trilogia su una pratica sessuale è quanto di più noioso si possa fare. I risvolti psicologici sono talmente scontati che si sbadiglia ad ogni scena. Il finale tronco fa dire immediatamente, senza pensarci :"Andiamo a prenderci una birra". 
Le sfumature di grigio , comunque, non arrivano a 5.

Lettera D'Addio di Gabriel Garcia Marquez

  Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tut...