martedì 1 settembre 2015

Recensioni. Il racconto dei racconti di Matteo Garrone

Il racconto dei racconti - Tale of Tales è un film a episodi del 2015 co-scritto, co-prodotto e diretto da Matteo Garrone, al suo primo film in lingua inglese.



La pellicola è l'adattamento cinematografico della raccolta di fiabe Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, pubblicata postuma tra il 1634 ed il 1636.

Recensione. Dunque il solo fatto che Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile sia prodotto in lingua inglese mi fa pensare ad un piatto di spaghetti conditi con il ketchup. Ma supero il pregiudizio iniziale e vedo il film. 
L'atmosfera, malgrado il film parli di fiabe, pare subito iper-realista: sarà la regina che mangia il cuore (quasi crudo) del drago marino, sarà la pulce gigante nutrita da sangue del Re annoiato o le due vecchie che ingannano il Principe facendogli vedere un solo dito, tutto acquista un'aria troppo reale. 
Non per altro le scene sono girate effettivamente in luoghi meravigliosi: nel Lazio (a Palazzo Chigi di Ariccia e Acquapendente) tra Napoli (tra cui il Palazzo Reale), Toscana (Vie Cave tra Sovana e Sorano, nel Castello di Sammezzano di Reggello e nel Palazzo Vecchio di Firenze), Puglia (a Castel del Monte, Gioia del Colle, Mottola e Statte), Sicilia (nel Castello di Donnafugata e nelle Gole dell'Alcantara) ed Abruzzo (nel castello di Roccascalegna). Pare uno spot pubblicitario per un tour operator statunitense o nipponico.
Le tre fiabe scelte sono La cerva fatata, La pulce e La vecchia scorticata.
Lontane mille miglia le atmosfere del Decameron di Pier Paolo Pasolini che fece un'operazione inversa traducendo i testi di Boccaccio in dialetto di Napoli. L'equivoco, che qualcuno dovrà spiegare a questi contabili del "mercato" mondiale dei film, è che un linguaggio "internazionale" non necessariamente attira folle ai botteghini. Il linguaggio universale è la stessa fiaba che usa canoni codificati riconoscibili da tutte le culture. E questo doveva bastare.
Sacrificare l'iperbolico dialetto del Basile alle logiche del mercato statunitense è perdere di vista una grande opportunità per fare un prodotto omogeneizzato (che garantisce standard di qualità, per carità), ma insipido.   


...fa’ pigliare lo core de no drago marino e fallo cocinare da na zitella zita, la quale, a l’adore schitto de chella pignata, deventarrà essa perzì co la panza ‘ntorzata; e, cuotto che sarrà sto core, dallo a manciare a la regina, che vedarrai subbeto che scirrà prena comme si fosse de nove mise... 
da La Cerva Fatata

2 commenti:

  1. L'ho visto qualche tempo fa al cinema, appena uscito.
    A me era piaciuto. Divertente e magico.
    Ne avevo scritto qui.

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