domenica 17 luglio 2016

E la terra ? Quando se ne parla ?

...Arrivano le Autorità...
Da  una  pattuglia  si  staccò un carabiniere che comunicò l'ordine ai cafoni. Diceva l'ordine:
    «E' permesso di sedersi per terra.»
Noi ci sedemmo per terra. Eravamo ubbidienti come scolari.  Seduti per terra  rimanemmo  circa un'ora.  Dopo  un'ora  di  attesa,  una nuova staffetta provocò una viva agitazione. All'angolo della piazza apparve un gruppo di autorità. I carabinieri ci ordinarono:
    «In  piedi,  in  piedi.  Gridate  forte:  Viva  i  podestà.  Viva  gli
    amministratori onesti. Viva gli amministratori che non rubano.»
Noi balzammo in piedi e gridammo come loro volevano:
    «Viva   i   podestà,   viva   gli  amministratori  onesti,   viva  gli
    amministratori che non rubano».
Tra gli amministratori-che-non-rubano il solo che  noi  riconoscessimo fu l'Impresario.  Dopo che gli amministratori-che-non-rubano si furono allontanati, col consenso dei carabinieri,  potemmo nuovamente sederci per terra. Berardo cominciò a trovare la cerimonia troppo lenta.
    «E la terra?» egli chiese ad alta voce ad alcuni carabinieri.  «Quando se ne parla?»
Il fontanile di Fontamara a Pescina che avrebbe ispirato l'autore

Ignazio Silone, Fontamara, Prima pubblicazione in Svizzera in lingua tedesca (tradotto da Nettie Sutro-Katzenstein) nel 1932. La prima edizione in italiano apparve nel 1934, pubblicata a spese dell'autore a Parigi, sotto la sigla fittizia di N.E.I. (Nuove edizioni italiane, Zurigo-Parigi). Nel 1945 il romanzo fu pubblicato dapprima a puntate, con parecchi errori e refusi, su una rivista italiana, dove Silone operò ingenti modifiche e correzioni. Nel 1947 uscì, con altre importanti modifiche, la prima edizione in volume, dall'Editore Faro di Roma.

La vicenda parte da...
Dal 1º giugno 1929 nel paese di Fontamara (nella Marsica, vicino ad Avezzano) non arriva più l'elettricità. Sperando di rimediare a questa “fatalità” ogni contadino analfabeta firma una misteriosa "carta bianca", portata da un graduato della milizia (il cav. Pelino), la quale si scoprirà essere in realtà l'autorizzazione a togliere l'acqua per l'irrigazione per indirizzarla verso i possedimenti dell'Impresario, un imprenditore legato al regime che ha ottenuto la carica di podestà.

[cfr Wikipedia voce Fontamara]

Commento. Pare che non sia cambiato nulla da allora: i prepotenti continuano imperterriti a farla da padroni e i cafoni (con l'i phone in mano, però) sono sempre manovrati.

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