martedì 9 luglio 2019

Alfonsina, el dulce daño

DOS PALABRAS
Esta noche al oído me has dicho dos palabras
comunes. Dos palabras cansadas
de ser dichas. Palabras
que de viejas son nuevas.

Dos palabras tan dulces, que la luna que andaba
filtrando entre las ramas
se detuvo en mi boca. Tan dulces dos palabras
que una hormiga pasea por mi cuello y no intento
moverme para echarla.

Tan dulces dos palabras
que digo sin quererlo -¡oh, qué bella, la vida!-
Tan dulces y tan mansas
que aceites olorosos sobre el cuerpo derraman.

Tan dulces y tan bellas
que nerviosos, mis dedos,
se mueven hacia el cielo imitando tijeras.

Oh, mis dedos quisieran
cortar estrellas.

(de El dulce daño, 1918)


DUE PAROLE
All’orecchio questa notte mi hai detto due parole
comuni. Due parole stanche
di essere dette. Parole
che da vecchie si son fatte nuove.

Due parole così dolci, che la luna che passava 
filtrando tra i rami
nella mia bocca si è fermata. Due parole così dolci
che una formica mi cammina sul collo e resto immobile
non provo nemmeno a scacciarla.

Due parole così dolci
che senza volerlo esclamo: oh, che bella, la vita!
Così dolci e così mansuete
che oli profumati scorrono sul corpo.

Così dolci e così belle
che nervose, le mie dita,
si muovono verso il cielo imitando una forbice.

Vorrebbero le mie dita
tagliare stelle.

(da Il dolce danno, 1918)


Alfonsina Storni, nata il 29 maggio 1892 in Svizzera, nel Canton Ticino (Sala Capriasca), emigra con la famiglia in Argentina (San Juan, poi Rosario) quando aveva solo quattro anni. Nell’ottobre 1938, all’età di quarantasei anni, preso atto che la malattia che le era stata diagnosticata tre anni prima non si arresta e non lascia speranze e che il dolore le impedisce di scrivere, si suicida affogando nel Mar del Plata, davanti la spiaggia La Perla. 

Pensierino. Vorrei conoscerle quelle due parole comuni, stanche e vecchie che si son fatte nuove.

Musica. Questa canzone composta dagli autori argentini Ariel Ramírez e Félix Luna, è un omaggio alla connazionale e poetessa Alfonsina Storni.

4 commenti:

  1. Bella, molto dolce la poesia di Alfonsina e ineguagliabile la voce di Mercedes Sosa che sa rendere col suo canto l'intensità della tragedia.

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  2. Grazie per questa storia che non conoscevo!

    RispondiElimina

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