sabato 26 gennaio 2013

Sas Pastûr

Nelle brughiere di Lonate Pozzolo (Va) in località Grasca, nei pressi dell'attuale Cascina Caldarona, fino a qualche anno fa c'era una pietra con questa scritta

1771, anni 16. Il fulmine colpì Pietro Bono con 36 pecore. Pregate
Non si sa chi l'abbia messa questa pietra e nemmeno perché venisse ricordato un pastorello sconosciuto colpito dal fulmine mentre attraversava queste plaghe per raggiungere i pascoli nel pavese o nel piacentino. Sta di fatto che questa pietra avrebbe fatto una brutta fine sballottata da lavori stradali invadenti per la costruzione dell'ennesima bretella autostradale. 
Due annotazioni del registro dei morti del paese d'origine del ragazzo e del paese dove è morto ci danno qualche elemento in più:

18 maggio 1771
"Matteo, figlio di Bartolomeo Petroboni di Vione, morse in Stato di Milano colpito da una saetta in campagna di Lonate Pozzolo senza sussidio de sacramenti. Ivi fu sepolto il giorno seguente nel cimiterio o nella chiesa del luogo sudetto, in età sua d'anni 16." 
1771, addì 19 del mese di maggio.
"Matteo Pietro Buoni figlio di Bartolomeo, del luogo di Vionne Valcamonica diocesi di Brescia, colpito dal fulmine vicino alla cassina Grasca, membro di questa cura di Lonate Pozzolo, è passato all'istante da questa a vita migliore in età d'anni 16. Fatte le esequie da noi curati coll'intervento dei RR. sacerdoti di questa cura, è stato sepolto il di lui cadavere in questa chiesa parrocchiale di S. Ambrogio nel giorno soprascritto.
In fede prete Pietro Cagnoni, curato porzionario."

Per tutti i lonatesi questo sasso è diventato il Sas Pastûr .

Nel 2008 il Sas Pastur salvato è stato posto a ridosso della chiesa di San Ambrogio a Lonate Pozzolo nella zona della Via Crucis e dove in antico c'era il cimitero. 
La morte violenta di Matteo Petroboni non fu un evento isolato, in quanto il "Registro dei Morti" della parrocchia di Vione dal 1634 al 1705 registra 51 morti nel Milanese, 22 nel Bresciano e 21 in altre province lombarde, decessi tutti avvenuti da meta settembre a fine maggio, quindi presumibilmente tutti di pastori transumanti. Tra le cause di morte troviamo: "Morse violentemente nel Milanese", "per ferita alla testa", "annegato nel ramo del fiume Ticino", "punto da animale velenoso".
La transumanza dalla Valle Camonica (e non solo) verso i prati della bassa è documentata fin dal 1490 negli Statuti comunali e ci sono ancora oggi toponimi che testimoniano il passaggio delle greggi.

Pensierino. La vicenda di questo sfortunato pastorello prima mi ha incuriosito e poi commosso. Quanta sofferenza e miseria ha attraversato secoli e secoli di storia ed è giunta fino a noi col lavoro minorile non solo nel terzo mondo, ma anche nella "civile" Italia di oggi. Certo non si fanno fare più 150 km a piedi curando 100 pecore ad un bambino, ma è molto diverso il lavoro "precario" in un centro commerciale o in un call center ? Ma il peggio è non avere nemmeno quel lavoro "precario e avvilente" e ci vuole una grande leggerezza per sopravvivere.

5 commenti:

  1. A me colpisce il fatto che si siano volute ricordare anche le 36 pecore.

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  2. eh sai Lorenzo, al tempo 36 pecore erano un valore ed una perdita secca di già magra ricchezza.
    Pastore e pecore sono accumunati da una sorte avversa ed un danno micidiale per la famiglia...

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  3. bello che oltre a voler fermare il ricordo, venga anche riportata brevemente la modalità in cui le persone venivano a mancare. Una sorta di Cronaca che noi solitamente invece leggiamo sui giornali, evidentemente è un modo per ricordarci la fugacità della vita, e che la morte non discrimina nessuno, uomini animali e cose e si presenta con le modalità, più disparate.
    In un certo modo "transumiamo" anche noi, non siamo forse, anche per la religione cristiana, ora pecorelle smarrite ora pecore nere per il Buon pastore che dopo il viaggio, ci riporterà all'ovile?
    Certo ora ci perdiamo in un Centro Commerciale; curiose certe similitudini, anche nel Centro Commerciale del mio quartiere, c'è una sorta di lapide, a memoria di una persona,un vigilante morto una decina di anni fa durante un conflitto a fuoco per una rapina a un furgocino portavalori.

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  4. Cambia tutto Janas...
    Quella stele per uno oscuro pastorello venuto giù dalle montagne, rimane un segno forte.

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  5. Importante è dicordare.. come sempre. Un abbraccio Guglielmo
    Sempre
    Maurizio

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