Il viandante sul mare di nebbia di Friedrich |
Par vardàr dentro i çieli sereni,
Là sù sconti da nuvoli neri,
Gò lassà le me vali e i me orti,
Par andar su le çime dei monti.
Son rivà su le çime dei monti,
Gò vardà dentro i çieli sereni,
Vedarò le me vali e i me orti,
Là zó sconti da nuvoli neri?
Giacomo Noventa (1898-1960)
Il mio coscritto Elio Pisoni (di cui ho già scritto su questo blog) scrive...
Paés paés
Paés paés
tré cö un paés
da bocia t'ho lasòo
da végiu sun turnòo
a stòla a mé casina ho cercòo
ma nanca a cò ho pü truòo.
Citò citò scurtés
dòmi indrée ul mé paés
paées curtés.
Il concetto è lo stesso e (azzardo ancora) la poesia regge il confronto...
L'immagine la conoscevo...la poesia, molto bella, no. Bravo.
RispondiEliminaBella davvero e molto comprensibile per noi Veneti. Insomma c'è sempre qualcosa che nasconde qualcos'altro; ovvero c'è sempre un nuovo traguardo da raggiungere una volta che si è arrivati al traguardo.
RispondiEliminaNo Nidia, la tua è un'interpretazione ottimistica della poesia di Noventa. In realtà dice che per scoprire "cieli sereni" si va molto lontano, ma poi, alla fine si finisce sempre per guardare verso dove si è partiti per una specie di nostalgia delle origini...
RispondiEliminaGrazie Laura, il dipinto è un classico "romantico" e poi c'è la mia adorata nebbia...
Io ci vedo invece la relativita' delle cose, come un obiettivo una volta raggiunto sia di nuovo un limite da superare
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