A Brera ho sempre tirato dritto davanti alla "Natura morta su tavolo rotondo" di Giorgio Morandi: le trovano un "esercizio" da liceo artistico, fredde, senza emozione.
Un'amica mi consiglia di andare a vedere la casa di Morandi a Bologna con il suo studio dove ancora si possono vedere le sue composizioni di bottiglie. Questo particolare mi conferma nell'idea che si tratti di un esercizio un po' maniacale del pittore.
Eppure...
Riprendo in mano la guida di Brera e trovo l'opera e l'interpretazione di Lamberto Vitali (studioso d'arte e fotografia) che dice che questa opera è "popolata non dalle cose, ma dai fantasmi delle cose".
Naturalmente questo cambia tutto e apre orizzonti inesplorati.
PS Mi permetto di mettere una mia foto scattata con una vecchia Lubitel2 che va in quella direzione misteriosa e inesplorata.
Oh, Guglielmo! Incantata!
RispondiElimina:-)
-:)
EliminaRiesci sempre a meravigliare..il mondo.
RispondiEliminaMaurizio
Bellissima foto, in effetti suggerisce proprio un'idea di mondo popolato da fantasmi.
RispondiEliminaSulla ripetitività di Morandi ci sarebbe da dire, ma io continuo a trovarlo affascinante...certo, quest'idea delle sue composizioni di bottiglie è inquietante, mamma mia!
Non mi permetto nemmeno di striscio di fare critiche in particolare a pittori celebrati. Riportavo solo un suggerimento (neanche mio) alla "lettura" delle sue opere.
EliminaMa, infatti, io sottolineavo l'appropriatezza del richiamo espresso nella foto rispetto alla lettura data da Vitali.
RispondiEliminaSai, alla fine, anche l'impressione personale ha un suo valore intrinseco, pure quando è data da un non addetto ai lavori e pure quando è espressa in termini parzialmente "dubitativi" e un po' tanto "istintivi", come nel mio caso.
Se l'approccio alle opere è intellettualmente onesto, io credo si debba esprimere la propria opinione e non penso proprio che a te manchi né l'onestà intellettuale, né quella sensibilità intelligente che sa leggere oltre la prima occhiata e oltre i giudizi degli addetti ai lavori.
:)