martedì 10 gennaio 2017

Esprimere l'inafferrabile

Questo pensiero di Carl Gustav Jung contenuto in Psicologia e alchimia è stato (per me, almeno) illuminante: richiama alla "complessità" che è sempre unione di contrapposti. Ciascuno dei due estremi, preso per conto proprio, sarebbe "debole". Il paradosso e il mito sono le cose che svelano il "profondo" e immutabile che sta in tutti noi. (Sintesi forse un po' brutale, ma perdonerete).



Gli obiettori, particolarmente di parte cristiana, per i quali è impossibile che le enunciazioni più contraddittorie siano vere, devono tollerare a loro volta le seguenti domande: Uno è forse uguale a tre? Com 'è che tre può esser uno? Una madre può esser vergine? E così via. Non ci si è ancora accorti che tutte le enunciazioni religiose contengono contraddizioni logiche e asserzioni impossibili per principio, anzi, che proprio questo costituisce l'essenza delle asserzioni religiose? Tertulliano ha ben ammesso (De carne Christi, n. 5): “E morto è il figlio di Dio, ciò che è credibile proprio perché è assurdo. E sepolto è risorto: ciò che è certo perché è impossibile." Se il cristianesimo invita a credere a tali contraddizioni, non può, mi sembra, disapprovare chi dia diritto d'esistenza a qualche altro paradosso in più. Stranamente il paradosso appartiene ai beni spirituali più preziosi; l'univocità invece è segno di debolezza. Per questa ragione una religione impoverisce nel suo intimo quando perde o diminuisce i suoi paradossi; se invece li aumenta, diventa più ricca, poiché solo il paradosso è capace di abbracciare, anche se soltanto approssimativamente, la pienezza della vita; mentre ciò che è univoco, che non ha contraddizioni, è unilaterale, e quindi inadatto a esprimere l'inafferrabile.

4 commenti:

  1. La complessità fa paura, impone di accettare "possibilità" diverse, magari sconosciute all'esperienza personale.
    La complessità non emette sentenze contro nessuno, ri-comprende.
    Complessità e libertà camminano abbracciate.

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    1. Si fa paura o più semplicemente è più "comoda" perché non devi impegnarti a capire le ragioni dell'altro. In una società molto "manichea" questo pensiero è lontanissimo.

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  2. A maggior ragione: allora tocca tenerselo da conto questo pensiero...

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