Ormai da quindici anni, ogni 5 settembre, i miei vecchi fanno i bagagli e vanno, carichi di un mucchio di cose inutili, a passare quindici giorni a Herceg Novi. Mio padre non sopporta il mare, mia madre non ne è troppo entusiasta, ma là possono, seduti su una panchina sulla riva, contemplare a lungo, quando cala la sera, l’isola di Manula dove il loro figlio maggiore, Ešo, fu fucilato il 16 luglio 1942. Io sono certo che mia madre porta in un barattolo un po’ di confettura di ciliege. Ešo ne rubava sempre in cucina. Così i miei vecchi, nel crepuscolo a Herceg Novi, fissano con lo sguardo il punto che fu il suo ultimo soggiorno terrestre. Turismo orribile quello della tristezza. Io non lo auguro a nessuno!
1973
Izet Sarajlic
Pensierino. "Turismo orribile quello della tristezza", vero. Per i genitori del poeta è una tristezza condivisa, in qualche modo se ne porta il peso in due. Forse. Quando la tristezza ti prende da solo è insopportabile. Non c'è nessuna confettura di ciliege a portata di mano.
Io sono certo che mia madre porta in un barattolo un po’ di confettura di ciliege. Ešo ne rubava sempre in cucina.
RispondiEliminameraviglioso
Odio la confettura di ciliegie.
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