sabato 29 dicembre 2018

La grandezza della piccola straniera Rut


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1Al tempo dei giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo con la moglie e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab. 2Quest’uomo si chiamava Elimèlec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda. Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono.
3Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. 4Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. 5Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito.
6Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane. 7Partì dunque con le due nuore da quel luogo ove risiedeva e si misero in cammino per tornare nel paese di Giuda. 8Noemi disse alle due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me!

... (Orpa se ne va con i suoi figli)... 
15Noemi le disse: «Ecco, tua cognata è tornata dalla sua gente e dal suo dio; torna indietro anche tu, come tua cognata». 16Ma Rut replicò: «Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anch’io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio. 17Dove morirai tu, morirò anch’io e lì sarò sepolta. Il Signore mi faccia questo male e altro ancora, se altra cosa, che non sia la morte, mi separerà da te».
...
22Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l’orzo. 
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...
3Rut andò e si mise a spigolare nella campagna dietro ai mietitori. Per caso si trovò nella parte di campagna appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlec.
4Proprio in quel mentre Booz arrivava da Betlemme. Egli disse ai mietitori: «Il Signore sia con voi!». Ed essi gli risposero: «Ti benedica il Signore!». 5Booz disse al sovrintendente dei mietitori: «Di chi è questa giovane?». 6Il sovrintendente dei mietitori rispose: «È una giovane moabita, quella tornata con Noemi dai campi di Moab. 7Ha detto di voler spigolare e raccogliere tra i covoni dietro ai mietitori. È venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino ad ora. Solo adesso si è un poco seduta in casa». 8Allora Booz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo. Non allontanarti di qui e sta’ insieme alle mie serve. 9Tieni d’occhio il campo dove mietono e cammina dietro a loro. Ho lasciato detto ai servi di non molestarti. Quando avrai sete, va’ a bere dagli orci ciò che i servi hanno attinto». 10Allora Rut si prostrò con la faccia a terra e gli disse: «Io sono una straniera: perché sono entrata nelle tue grazie e tu ti interessi di me?». 11Booz le rispose: «Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria per venire presso gente che prima non conoscevi. 12Il Signore ti ripaghi questa tua buona azione e sia davvero piena per te la ricompensa da parte del Signore, Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti». 
( dal Libro di Rut nella versione CEI del 2008)
1795-William-Blake-Naomi-entreating-Ruth-Orpah

Pensierino. Mi chiedo spesso e non da oggi perché tanta saggezza del mondo (in questo caso della Bibbia) non abbia prodotto meravigliosi frutti. Non mi rassegno a considerare l'uomo solo come produttore di nefandezze. 

5 commenti:

  1. Buon Anno Guglielmo
    Il mio abbraccio
    Maurizio

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    1. Grazie Maurizio, altrettanto a te... alla prossima !!!

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  2. E infatti non lo è.
    Ogni uomo ha in sé " zone" d'ombra e altre di luce, quasi un riflesso dell'impronta divina.
    Per questo fai bene a non rassegnarti. Tieni conto tuttavia che le " zone" non sono postate dal caso, ma - secondo il libero arbitrio che ci è stato concesso - sono il più delle volte frutto di libera scelta
    ( lo dico anche per me- perché ne teniamo in debito conto - )

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    1. Due l'impronta di Dio contiene anche nefandezze... capisco che molti , dopo aver vissuto esperienze tragiche di queste nefandezze (campi di concentramento, malattie e morti tragiche di bambini ecc ecc) vacillino nella fede. Come è possibile che Dio riferendosi al probo Giobbe dica a Satana "Ecco è nelle tue mani tutto il suo" ?

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  3. No, l'impronta di Dio è priva di nefandezze: il male viene dalle forze oscure ( dal demonio, per i credenti ).
    Tant'è che è recente la " correzione " della frase del Padre Nostro, là dove si diceva :" Non indurci in tentazione " in " Non abbandonarci alla tentazione" ; e non è cosa da poco che...

    1 ) la Chiesa si corregga

    2) sta a testimoniare che le cosiddette " tentazioni" non provengono da Dio, ma dalle Forze del Male ( esistevano sotto svariate forme e sembianze anche presso i popoli antichi )

    3) e - nel caso - è una scelta nostra seguire il Male ( per questo chiediamo di non essere abbandonati a noi stessi; alle nostre fragili forze ).

    Per quello che riguarda le citate parole di Dio a Giobbe ( dovrebbe risponderti un teologo ), ma credo che vadano contestualizzate nel tempo storico, così da capire che l' Antico Testamento ci dà una " visione" di Dio ( a volte crudele e vendicativo - almeno all'apparenza ) molto diversa da quella che abbiamo dal Nuovo Testamento in poi, laddove Dio non è solo onnipotente, onnisciente, creatore,, etc, ma Padre e salvatore attraverso l'incarnazione del Figlio, che lo ha reso simile a noi ( fuorché nel peccato ).

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