E' sempre divertente leggere Jorge Louis Borges, soprattutto perché ci trascina nelle sue infinite divagazioni. Anzi a volte viene il sospetto che interi libri siano divagazioni. Il suo libro Tango pare proprio una di queste divagazioni.
Purtroppo noi (in Europa) riusciamo a tradire lo spirito del tango facendone (negli anni 10 del '900) una danza un po' edulcorata e raffinata, mentre alle sue origini era ballo audace e indecente, di «rettile da lupanare» ballato da guappi dal coltello facile e, quindi, dalla vita corta. Un ballo coraggioso e sensuale pieno di felicità velata da un "pensiero triste".
J.L. Borges scava nella sua immensa memoria e ne trae ricordi dell'infanzia nei quali rivivono quartieri popolari di Buenos Aires, i balli popolari negli squallidi barrios di immigrati (soprattutto italiani), le antiche milonghe e habanere
e tutto prende un altro colore ed un altro ritmo.
Jorge Luis Borges
Il tango
A cura di Martín Hadis
Edizione italiana a cura di Tommaso Scarano
Piccola Biblioteca Adelphi, 2019, 3ª ediz., pp. 170
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