(Laura Pariani, Questo viaggio chiamavano amore, Einaudi, 2015).
Pensierino. Non ho mai trattato la memoria con cautela, confidando, evidentemente, nel potere curativi del tempo: (pensavo) i ricordi si addolciscono oppure quando sono terribili a volte si cancellano, per una sorta di igiene mentale. Ma la memoria fa dei brutti scherzi, ti sorprende, quando meno te lo aspetti e ti butta addosso cose che mai ti saresti aspettato, finite in qualche angolo e prese all'amo da particolari assolutamente insignificanti. A far da esca può essere una immagine, una musica, un profumo, un riflesso di sole sul vetro della finestra. Per me la migliore rimane la musica: come potrebbe essere altrimenti con un padre musicista.
Il video non c'è...
RispondiEliminaneppure l'ho intracciato..iframe
RispondiEliminaL'incorporamento dei file musicali non funziona o è cambiato qualcosa che io non so...
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