mercoledì 28 ottobre 2020

Erano, quelle, notti di pericoli e di spaventi.

Nel tempo che gli eserciti alleati, a causa dell'inverno, sostavano al di là del fiume Garigliano,
io vivevo rifugiata in cima a una montagna, al di qua del fiume. Un giorno, per la salvezza di persone che amavo, fui costretta ad un breve viaggio a Roma. Era un amaro viaggio, poiché Roma, la citta dove nacqui e dove ho sempre vissuto, era per me in quel tempo una città nemica. Il treno partiva la mattina presto. Io scesi dalla montagna il pomeriggio del giorno avanti per trovarmi in pianura prima che facesse buio; dovevo trascorrere una notte in pianura e all'alba avviarmi verso la più vicina stazione. Trovai ricovero per la notte presso la famiglia di un carrettiere di nome Giuseppe. L'abitazione di Giuseppe si componeva di tre capanne: una faceva da riparo all'asino e al carretto, nell'altra dormiva Giuseppe con la moglie Marietta e le tre bambine, e nella terza si cucinava, sopra un fuoco di legna acceso in terra, Fu deciso che le due ragazzine maggiori mi avrebbero ceduto il loro letto, e avrebbero dormito nel letto matrimoniale, con la madre e la bambina lattante. Quanto a Giuseppe, si adattò volentieri a dormire in cucina, sopra un mucchio di paglia. Erano, quelle, notti di pericoli e di spaventi.

Elsa Morante, Il soldato siciliano, in Lo scialle andaluso, Einaudi

Pensierino. Chissà perché il racconto è stato sempre considerato letteratura "minore". Eppure leggendo questa classica raccolta di Elsa Morante (Lo scialle andaluso, appunto) ci si trova di fronte a delle vere opere d'arte, in miniatura se volete, ma certo con tutti gli elementi di una grande letteratura.

Forse il mio giudizio è un po' condizionato per l'amore verso il racconto breve, ma vi assicuro che condensare il poche pagine una trama, con i suoi sviluppi, i personaggi e le atmosfere non è cosa da tutti. 

La maggior parte di questi e di altri racconti di Elsa Morante è stata pubblicata anche su riviste come Il Corriere dei Piccoli, Oggi, L'Europeo e la considero una grande fortuna per i lettori di quelle riviste.

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