giovedì 27 dicembre 2012

Siamo tutti zingari

Da qualche tempo ho una nuova badante rumena per mamma. E' venuta in Italia per permettere ai suoi figli di andare all'università e, con la crisi galoppante anche nel loro paese, non ha trovato di meglio che emigrare assoldata da una agenzia di lavoro rumena che procura le lavoranti ad una identica agenzia italiana. Due settimane di corso in una RSA sulle montagne dell'Ossola in una specie di lagher per anziani e poi via spedite nelle case di Piemonte e Lombardia. Chi, come il sottoscritto, ha vissuto "peripezie assistenziali" di ogni genere, preferisce servirsi di una Agenzia piuttosto che assoldare una badante trovata per caso. In paese c'è una specie di "caporalato" gestito da una possente badante ucraina: basta andare nel suo "ufficio" (una panchina al sole davanti alla chiesa) ed in quattro e quattrotto ti procura quello di cui hai bisogno, bastano due telefonate in Italia o in Ucraina. Naturalmente è lei che decide le tariffe e probabilmente intasca un "pizzo" sui primi stipendi delle donne a cui procura il lavoro.
Inutile dire che l'utente paga una cifra esorbitante per questo servizio fatto attraverso un'agenzia, mentre le badanti prendono stipendi "rumeni". Non so se questo sia del tutto legale, ma tant'è. L'unico vantaggio è che c'è una continuità del servizio garantita dall'Agenzia in caso di malattia o ferie.
Per le feste questa nuova badante che ho in casa ha voluto tornare a casa e, non me n'ero accorto, aveva accumulato nella sua stanza in due mesi una quantità di prodotti. Nella sua logica squisitamente  consumistica ha stipato in cinque enormi valige ogni genere di cibo e mercanzia varia.
Se n'è accorta la mia schiena quando ho dovuto, come potevo fare altrimenti, caricare il tutto sulla mia macchinina per portarla all'autostazione dei bus a Milano. Voleva portare un po' del nostro "benessere" anche al suo paese, dalla sua famiglia. 

La trafila per pesare il bagaglio è stata penosa e poi il trasporto all'ultima pensilina dell'autostazione (non poteva essere altrimenti) mi ha spezzato la schiena definitivamente. 
Vedo due ragazzi che si sono attrezzati con un carrello per il trasporto dei loro pacchi e capisco che sono anche loro rumeni.
Faccio segno alla badante e dico:
- Facciamoci dare il carrello per trasportare le valige.
Mi risponde sdegnata:
- Lascia stare, io non prendo niente da quegli zingari.
La guardo e 
- Siamo tutti zingari.
Mi risponde ancora più seccata:
- Io no. 

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