- C., vieni, svegliati...
- Che c'è Ma. ? E' notte fonda...
- E' ancora notte ?
- Si è notte. Dormi...
- Mi vieni a svegliare tu ?
- Si Ma. dormi, ti sveglio io...
Il Nulla ti assale (Turoldo)
Misteriosa origine di astri
e di lombrichi
il settimo giorno
pure per te
è un sogno.
Il Nulla da ogni parte ti assale,
tu sai di essere la fonte
anche dei virus
e di tarli
e di tignole:
e noi
coscienza di pensarti
senza sapere mai
chi tu sia.
La Speranza (Rebora)
“Speravo in me stesso ma il nulla mi afferra.
Speravo nel tempo, ma passa trapassa;
in cosa creata: non basta, e ci lascia.
Speravo nel ben che verrà, sulla terra:
ma tutto finisce, travolto in ambascia.
Ho peccato, ho sofferto, cercato,
ascoltato la Voce d'Amore che chiama e non langue:
ed ecco la certa speranza: la Croce.
- Che c'è Ma. ? E' notte fonda...
- E' ancora notte ?
- Si è notte. Dormi...
- Mi vieni a svegliare tu ?
- Si Ma. dormi, ti sveglio io...
Pensierino. Ho sperimentato il buio nel mio viaggio in centro America (sono già passati 10 anni). La notte calava all'improvviso alle 18 e fino alle 6 del mattino successivo era buio. Non c'era elettricità e si poteva solo rischiarare la casa sulla palafitta in riva al Sierpe con le candele; il primo "paese" era a 30 km (raggiungibile solo in barca) e quindi nella foresta la notte non era disturbata da alcuna luce. Questo buio forzato mi ha fatto avere una delle esperienze del nulla più forti della mia vita. L'ho trovata insopportabile.
Ho parlato su questo blog del libro di Arturo Paoli, La pazienza del nulla. Il suo noviziato nel deserto magrebino era incentrato sulla esperienza del Nulla, vissuto prima come privazione di tutto (anche della ritualità della preghiera) e poi come una risorsa.
Evidentemente sono impaziente e questa esperienza nella foresta primaria mi ha snervato anziché rafforzarmi.
Mi consolo pensando che il mio atteggiamento è più vicino a quello di David Maria Turoldo e di Clemente Rebora...
Misteriosa origine di astri
e di lombrichi
il settimo giorno
pure per te
è un sogno.
Il Nulla da ogni parte ti assale,
tu sai di essere la fonte
anche dei virus
e di tarli
e di tignole:
e noi
coscienza di pensarti
senza sapere mai
chi tu sia.
La Speranza (Rebora)
“Speravo in me stesso ma il nulla mi afferra.
Speravo nel tempo, ma passa trapassa;
in cosa creata: non basta, e ci lascia.
Speravo nel ben che verrà, sulla terra:
ma tutto finisce, travolto in ambascia.
Ho peccato, ho sofferto, cercato,
ascoltato la Voce d'Amore che chiama e non langue:
ed ecco la certa speranza: la Croce.
Questo è sognare...
RispondiEliminaCiao Guglielmo.
tutti dovremmo tendere al nulla.
RispondiEliminaSogniamo il nulla così il cerchio si chiude...
RispondiEliminastai dando sostanza al nulla parlandone, non ti sembra?
RispondiEliminagià, Giacynta, la linea che divide il nulla dal tutto è sottilissima...
RispondiEliminaHo sempre seguito le tue proposte poetiche.
RispondiEliminagrazie, marina
Troppo buona, Marina... Nella poesia mi muovo con molta cautela, per me è un territorio ancora da esplorare... Ciao
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