giovedì 18 aprile 2019

Hai avuto tempo di portare via qualcosa?

 Il racconto "Casa occupata" apre la raccolta "Bestiario" dello scrittore argentino Julio Cortazar. E' un racconto scritto nel 1945, ma lo trovo di grande attualità.
La vicenda è semplice ed ha un incedere lento e una dinamica sempre più inquietante.
Due fratelli: Irene "una ragazza che è nata per non dar noia a nessuno" e suo fratello che è anche l'Io narrante. Non si sono sposati (forse per un reciproco, tacito, un po' morboso accordo) e vivono in una grande, antica, casa di Buenos Aires. La loro giornata si muove ossessiva su un copione sempre uguale: puliscono la casa la mattina, poi pranzano e il pomeriggio Irene lavora all'uncinetto ed il fratello legge guardando la sorella.
In uno di questi pomeriggi, si sente all'improvviso un rumore oltre la grande porta in rovere che divide la parte notte da quella living della casa. Il fratello decide di non entrare più in quella zona della casa e chiude la porta che fa da spartiacque tra le due parti dell'abitazione. Ma dopo qualche giorno mentre sono seduti in soggiorno, un altro rumore li scuote: proviene dalla cucina o dal bagno. I due fratelli si guardano, escono dalla casa e uno dice all'altro "Hai avuto tempo di portare via qualcosa?" e l'altro risponde "No niente". Buttano la chiave in un tombino e se ne vanno.

Pensierino.  Qualcosa di misterioso ed inquietante può scuotere e turbare una vita (apparentemente) tranquilla. Siamo cacciati fuori di casa da una forza sconosciuta ed invadente e dobbiamo inoltrarci fuori , senza nient'altro che quello che portiamo addosso.

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