Sono oltre 200 le "vie fittizie" in tutta Italia, quelle per intenderci dove viene "fissata" una residenza (fittizia, appunto) per le persone senza dimora.
Questa posizione anagrafica consente il pieno godimento di alcuni diritti che la condizione di senza fissa dimora preclude come ad esempio quella di esercitare il diritto di voto, ottenere i documenti d’identità e le relative certificazioni, ottenere ogni tipo di contributo o prestazioni e accedere ai servizi sanitari e sociali.
La più famosa di queste vie è dedicata a Roma a Modesta Valenti morta per strada il 31 gennaio del 1983.
Pensierino. Anziana , povera, senza casa, tutto quello che possiedi in due borse di plastica, quello che indossi è il tuo guardaroba, una coperta per coprirti le gambe la notte. L'unico onore che hai avuto è quello di diventare una lapide inchiodata come un povero cristo al muro.
guardando questa donna e l'ossimoro del suo nome, mi viene da pensare a una vita Modesta con istanti Valenti.
RispondiEliminamassimolegnani
Nomen omen...
EliminaAlmeno lei può esser ricordata moltissimi altri no.
RispondiEliminaIl mio abbraccio
Maurizio
Molto profonda e perspicace l'idea dell'ossimoro di Massimolegnani.
RispondiEliminaIo penso che le parole di Guglielmo suscitino raccapriccio e sollecitino un senso di umana pietà.
Ma quante donne e uomini ancora sono ( e saranno ) " senza fissa dimora" e noi non avremo nemmeno una lapide per ricordarli?
Si dice che " finché c'è il ricordo, non c'è una vera morte".
Che valga anche per la pietas?
I dimenticati sono schiere...
EliminaAlmeno lei può esser ricordata moltissimi altri no.
RispondiEliminaIl mio abbraccio
Maurizio
È vero, i simboli non bastano più, ci vuole ben altro...
EliminaUn modo come un altro per ritenere di ripulirsi la coscienza.
RispondiEliminaHo scritto che la lapide è inchiodata come un povero cristo...
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