[Il vecchio marinaio ha abbattuto con la balestra l'albatro che da tempo guidava la nave nella nebbia].
La nave improvvisamente cade in bonaccia.
La brezza cadde, caddero le vele:
fu triste, non poteva esserci cosa più triste;
e noi parlavamo soltanto per spezzare
il silenzio del mare!
Dritto in un rovente cielo di rame
il sanguinario sole, a mezzogiorno,
stava sull'albero maestro
non più grande della luna.
Giorno dopo giorno, giorni e giorni
rimanemmo senza soffio, senza movimento:
immobili come una nave dipinta
su un oceano dipinto.
E l'albatro comincia ad essere vendicato.
Acqua, acqua, dappertutto,
e le fiancate che si contraevano;
acqua, acqua, dappertutto,
neanche una goccia da bere.
Anche gli abissi si decomponevano: O Cristo!
Che questo dovesse accaderci!
Viscide cose su zampe si trascinavano
sul viscido mare.
Vicino, vicino, di fuochi fatui
una folla in rollìo danzava nella notte;
e l'acqua, come olio di streghe,
ardeva verde e azzurra e bianca.
(Samuel Taylor Coleridge, La Ballata del Vecchio Marinaio, Feltrinelli, 2007)
La nave improvvisamente cade in bonaccia.
La brezza cadde, caddero le vele:
fu triste, non poteva esserci cosa più triste;
e noi parlavamo soltanto per spezzare
il silenzio del mare!
Dritto in un rovente cielo di rame
il sanguinario sole, a mezzogiorno,
stava sull'albero maestro
non più grande della luna.
Giorno dopo giorno, giorni e giorni
rimanemmo senza soffio, senza movimento:
immobili come una nave dipinta
su un oceano dipinto.
E l'albatro comincia ad essere vendicato.
Acqua, acqua, dappertutto,
e le fiancate che si contraevano;
acqua, acqua, dappertutto,
neanche una goccia da bere.
Anche gli abissi si decomponevano: O Cristo!
Che questo dovesse accaderci!
Viscide cose su zampe si trascinavano
sul viscido mare.
Vicino, vicino, di fuochi fatui
una folla in rollìo danzava nella notte;
e l'acqua, come olio di streghe,
ardeva verde e azzurra e bianca.
(Samuel Taylor Coleridge, La Ballata del Vecchio Marinaio, Feltrinelli, 2007)
Pensierino. Il Vecchio Marinaio, inutilmente e senza ragione, abbatte l'albatro che accompagnava la nave alla deriva tra nebbie e ghiacci. La ciurma legge questo fatto come il presagio di una disgrazia. Poi la nave esce dalle nebbie e la ciurma acclama il vecchio marinaio per quello stesso fatto. Il vecchio marinaio non si spiega quello che ha fatto e non si spiega quello che prova la ciurma.
Gli stessi fatti assumono significati diversi in contesti differenti.
RispondiEliminaOppure in momenti diversi della nostra vita.
Dunque, questo vorrebbe significare che non c'è niente di stabile e che tutto è controvertibile?
E se così fosse, su che cosa appoggeremmo le certezze di cui abbiamo bisogno?
( ai posteri…)
( o agli astanti…)
Non è un momento che ispira certezze, o almeno, non per chi trova sempre un messia d'accatto come tanti ne girano oggi. Dobbiamo per questo rimanere paralizzati dalla paura? Forse nasce qualcosa di nuovo e migliore. Dipende esclusivamente da noi, dobbiamo farcene una ragione e non fare da spettatori tifosi di una partita giocata da altri.
EliminaE' vero, dobbiamo ( se non lo avessimo ancora fatto ) entrare in campo: ognuno in quello delle proprie competenze e giocarci la partita per intero.
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