mercoledì 25 dicembre 2019

Il racconto del Natale

Tutti conosciamo il racconto del Natale, non fosse che per antiche reminiscenze catechistiche. Ma quello che vorrei raccontare è il "contorno" di questo racconto che il distillato fatto dai testi canonici (la nuova versione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana) non dice più. Il mio intento non è blasfemo, ma , semplicemente, letterario.

La scarna descrizione della nascita di Gesù del Vangelo secondo Matteo ripercorre dei capisaldi del cattolicesimo: Maria, promessa sposa di Giuseppe, rimane incinta per opera dello Spirito Santo e lui non la ripudia e, a seguito di un sogno rivelatore, prende con sé la sposa. Nato Gesù a Betlemme (l'evangelista non specifica perché si erano recati là), la famiglia riceve la visita dei Magi che però erano già stati "intercettati" da Erode che voleva sapere esattamente dove era nato il Re dei Giudei. I Magi , dopo aver deposto i doni, se ne tornano ad Oriente senza più passare da Erode. 

Antonio Campi, L'adorazione dei Magi, Chiesa di San Maurizio a Milano

Erode si accorge dell'inganno dei Magi e infuriato ordina di uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme. Intanto, a seguito di un altro sogno premonitore, Giuseppe con Maria e Gesù fuggono verso l'Egitto. Solo alla morte di Erode la famiglia di Gesù torna in Israele.

Renato Guttoso, Fuga in Egitto, Sacro Monte di Varese

L'Evangelista Marco fa partire la storia dal battesimo di Gesù. Per l'Evangelista Luca la storia si arricchisce di particolari: si parla di Elisabetta moglie di Zaccaria che era sterile e avanti con gli anni, ma che rimane incinta di quello che diventerà Giovanni Battista. Nel frattempo (sono passati sei mesi dal concepimento di Elisabetta) c'è l'Annunciazione dell'Angelo a Maria e l'accettazione da parte della Vergine (Ecco la serva del Signore…). Maria fa visita a Elisabetta (sono parenti) e si confida con lei rimanendo tre mesi in casa sua.

Francesco Francia, Annunciazione, Pinacoteca di Brera

Visitazione, Chiesa di Casorezzo (Mi)
Luca invece ci spiega perché Maria e Giuseppe sono andati a Betlemme: per rispettare il decreto di Augusto che ordinava il censimento di tutta la terra. Maria è incinta e si sgrava in una stalla in quanto non c'era posto negli alberghi e depone il figlio in una mangiatoia (per Matteo Gesù è nato in una casa).   
Luca Cambiaso, Natività, Brera
L'Evangelista Giovanni non ci descrive la nascita di Gesù.

Ora inizia la parte delle digressioni che sono state ispirate da due testi: il primo sono i Vangeli Apocrifi (ho usato una versione a cura di Giuseppe Bonaccorsi edita dalla Libreria Editrice Fiorentina), il secondo la Leggenda aurea di Jacopo da Varagine (edito dalla stessa casa editrice).

Il protovangelo di Matteo ci racconta che Giuseppe, alla notizia del censimento di Augusto, vuol recarsi a Betlemme dicendo "Io farò iscrivere i miei figliuoli; ma di questa fanciulla che farò? Come l'iscriverò? Come mia moglie? mi vergogno. Come figlia? ma tutti i figli d'Israele sanno che non è mia figlia. Il giorno del Signore farà esso come il Signore vuole!" Nel viaggio, presumibilmente da Gerusalemme a Betlemme (6 km), Giuseppe si fa accompagnare da un figlio che guida la mula che trasporta Maria e in alcuni testi anche da un altro figlio che segue la mula. Giunti a metà strada, Maria dice "Calami giù dalla ciuca, perché quel ch'è in me pressa per venire alla luce". Giuseppe smarrito si guarda intorno, c'è il deserto. Trova riparo in una grotta per "mettere a riparo" il pudore di Maria. Poi , lasciata Maria con i suoi figliuoli, Giuseppe uscì a cercare una levatrice. Nel tragitto per raggiungere la vicina Betlemme ha una visione: l'aria sembra "colpita da stupore", tutto il mondo gli animali e le persone si sono come fermati in attesa dell'evento. Incontra una donna che scende dal monte e le spiega che cerca una levatrice. La donna gli chiede chi sia che partorisce e Giuseppe le diceche si tratta della sua promessa sposa. La donna è dubbiosa e allora Giuseppe spiega che Maria è stata allevata nel tempio del Signore e che lui l'ha avuto in sorte per moglie, ma non è sua moglie (dalla promessa di matrimonio al matrimonio vero e proprio passava un anno). Ma si affretta a dire che Maria "ha concepito per opera dello Spirito Santo. La levatrice è sempre più dubbiosa, ma Giuseppe la convince ad andare a vedere. La levatrice quando vede Maria e l'aiuta a partorire ai convince "perché i miei occhi han visto meraviglie perché la salvezza è nata per Israele". Il bambino "prende la poppa" da sua madre e la levatrice si allontana. S'imbatte in Salome che lo Pseudo Matteo (altro testo apocrifo) definisce come levatrice e racconta cosa ha visto. In tutta risposta Salome risponde "Com'è vero che vive il Signore mio Dio, se non ci metto il mio dito e non scruterò la sua natura, non crederò mai che una vergine ha partorito". L'atteggiamento di Salome ricorda quello di Tommaso (Giovanni 20,25). Salome entra nella grotta e fa la sua prova e la mano rimane bruciata e lei si pente amaramente di questo gesto. Giunge un angelo che la rincuora dicendole di toccare il bambino e in questo modo guarisce riconoscendo che è nato un gran re ad Israele.
Poi il racconto del protovangelo di Matteo continua con la visita dei Magi, la rabbia di Erode e la fuga in Egitto della sacra famiglia.

Passiamo ora alla Leggenda aurea. La Leggenda aurea è stata la guida per buona parte della iconografia cattolica: ad essa infatti si rifacevano i pittori e affrescatori che traducevano in immagini i Vangeli e le vite dei Santi. Siamo nel pieno XIII secolo (il secolo dove parte una grande lotta contro le eresie a mezzo dell'inquisizione e di nuove crociate) e il popolo contadino andava in chiesa e ascoltava una messa in latino che non capiva ed allora lo sguardo si muoveva sulle pareti delle chiese e lì trovava raccontate le storie e tra queste quella della natività. L'altro veicolo di diffusione delle storie raccontate dalla Leggenda aurea era la predicazione popolare con la legittimazione degli ordini mendicanti fatta dallo stesso Papa.

Giotto, Innocenzo III approva la Regola dei francescani, Assisi Basilica Superiore


Gli elementi della storia raccontata dagli Apocrifi ci sono in parte nei Vangeli canonici.
Troviamo certamente l'insistenza sulla verginità della Madonna in tutte le versioni. E' riferita la storia delle due levatrici di cui una incredula. Viene aggiunta la storia tramandata da Papa Innocenzo III che riferisce che durante i dodici anni di pace durante il governo romano era stato eretto un tempio alla pace con la statua di Romolo; poi venne consultato un oracolo per sapere quanto sarebbe durato questo monumento e la risposta fu "Finché una vergine genererà un figlio", Inutile dire che il tempio crola dalle fondamenta proprio il giorno della nascita di Cristo. Sulle macerie verrà edificata Santa Maria Nuova.  Papa Innocenzo III poi è stato il propagatore di altri racconti miracolosi attinenti alla nascita di Gesù (una fonte d'acqua dalla quale sgorga improvvisamente olio che si getta nel Tevere, l'interrogazione della Sibilla da parte di Ottaviano che voleva sapere se sarebbe nato un uomo più potente di lui ecc).
San Girolamo si spinge oltre e dice che nella notte in cui nacque Gesù morirono tutti i sodomiti (sic)e San Agostino riferisce che Dio aveva avuto qualche dubbio ad incarnarsi per la presenza di un "vizio contro natura" (sic sic)
Inutile dire che anche il diavolo dopo la nascita di Gesù se l'è vista brutta e se prima spadroneggiava sul mondo, ora "sparisce coperto di confusione".  

Concludo questo excursus anche fin troppo lungo con una poesia di Fabrizia Ramondino tratta dalla raccolta "Per un sentiero chiaro" edita da Einaudi.

Avvertimento


Intorbidi, se tocchi
l'acqua chiara.

Appena esci nel sole
tracci un'ombra.

Perciò se invochi dio
ti viene male.





       


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