Non ci sono più i gatti e i cani di una volta: adesso l'atavica lotta tra questi animali sembra si sia persa come se tutte e due le razze avessero capito che non ne vale la pena, possono benissimo convivere senza problemi. Non c'è necessità di lottare per il cibo che gli viene recapitato da premurosi padroni nelle loro ciotole. Non c'è necessità di lottare per un posto al caldo d'inverno, né viene negato loro di uscire, anzi vengono accompagnati. Forse siamo tornati ad una società che tiene in grande considerazione (almeno) gli animali domestici. Forse riusciremo a raggiungere questo obiettivo anche per gli altri animali che continuiamo ad allevare per alimentarci.
Sarebbe già un ottimo risultato che limitassimo il consumo di carni a 1 o 2 volte la settimana.
Onori ed oneri caro Guglielmo
RispondiEliminaFelice settimana
Il mio abbraccio
Maurizio
mi viene in mente la mia vecchia padrona di casa, una contadina,
RispondiEliminache aveva un rapporto di odio più che di amore col proprio gatto:
va' foera, bioundo, gli diceva cacciandolo di casa dopo avergli dato la minestra avanzata. E che per il resto si arrangiasse.
Altri tempi.
massimolegnani
Anche mia mamma faceva così. Il gatto rimaneva un ospite della casa, se rompeva veniva invitato ad andarsene (anche con l'aiuto della scopa). E non è che se la passassero male (i gatti) con tante cascine intorno e fienili pieni di topolini e cortili con uccellini di ogni genere...
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