venerdì 25 febbraio 2011

Non indegnamente mi addentro

Non indegnamente mi addentro nelle tenebre, scriveva Giordano Bruno. Di fronte a noi ci sono solo tenebre: difficile vedere, anche solo in lontananza, un flebile luce. Eppure, anche di fronte a tale Nulla che ci circonda, avvolge e sovrasta, a molti viene di muoversi mantenendo una propria integrità, una caparbia dignità.
Altri per le stesse ragioni si lasceranno andare alle più inique bassezze proprio perché valuteranno quel Nulla come assenza di senso e quindi giustificazione per tutto.

Il Nulla ti assale

Misteriosa origine di astri
e di lombrichi
il settimo giorno
pure per te
è un sogno.

Il Nulla da ogni parte ti assale,
tu sai di essere la fonte
anche dei virus
e di tarli
e di tignole:

e noi
coscienza di pensarti
senza sapere mai
chi tu sia.

David Maria Turoldo, Canti ultimi, Garzanti
      

10 commenti:

  1. Come dire...mi punghe vaghezza pure a me!
    tempi duri questi

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  2. x Angelo . Ben approdata al club della vaghezza -:)

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  3. Bellissima quella di David Maria Turoldo...ma bisogna sperare sempre...non ci costa niente!

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  4. Diamo vita mentale a inesistenze. Basta dire una parola, o una successione di parole, ed ecco che subito la nostra fantasia si mette al lavoro, crea una qualche immagine a partire da quei suoni, o a partire da immagini che abbiamo imparato ad associare a quei suoni. Se dico: balena bianca a pallini rossi, ecco che la vedo - dài, lo so che se ti impunti non la vedi, tu! però è possibile, anzi di solito è quello che facciamo. E vada per la balena bianca a pallini rossi, la balena pimpa. Ma se dico: tutte le balene bianche a pallini rossi? Bè, ne posso immaginare tante, tantissime e penso: sono tutte. E se dico: tutte le balene bianche a pallini rossi che non sono mai esistite? Oh, se ci pensi, è un bel rompicapo. Lo posso dire, quindi lo posso pensare. Ma penso una catena di inesistenze - nel senso che nella realtà "esterna", percepibile, non ne trovo nemmeno una, di balena bianca a pallini rossi, figuriamoci tutte, e figuriamoci tutte quelle che non sono mai esistite. Eppure... possono diventare reali, di una strana realtà, una strana consistenza. Posso animarle di vita dentro di me, pensarle, tutte quelle balene bianche a pallini rossi che non sono mai esistite, avere con loro un "rapporto" di simpatia, addirittura di commozione, di amore.
    O, se mi stanno sulle palle i pallini rossi, possono diventare un cruccio, persino una persecuzione, un delirio.
    Tu, non indegnamente ti addentri.
    E' bellissimo, addentrarsi.
    Ma non è tenebra.
    E' mater materia.
    :-)

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  5. x Rom . Conoscevo la zebra a pois e non la balena a pallini rossi... sarà un fatto anagrafico... Dici che non ci addentriamo nelle tenebre, ma in Mater materia... Sarà , ma cosa cambia ? Ne abbiamo consolazione e conforto? Se poi quella natura la scopriamo "matrigna" anziché mater non rischiamo una ulteriore disillusione?

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  6. l'idea di essere la fonte anche dei virus e di tarli e di tignole non mi piace per niente :-O

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  7. Può cambiare molto. Il nulla, per esempio, del quale si arriva a pensare e dire come fosse uno che ti possono presentare al bar - anzi, uno che ti hanno presentato già, dice: ah, sì, il signor Nulla, lo conosco bene... mi ha assalito proprio ieri mentre andavo in ufficio.
    La caparbia dignità e l'integrità di cui parli sono a mio parere una ribellione vitale dell'essere, il semplice essere, alle idee e alle parole che derivano da astrazioni.
    Il cane non esiste, esiste questo e quel cane. Il nulla non esiste - poi, lui proprio per definizione!
    :-)

    Mater materia matrigna? No, no, veniamo sicuramente da lì - è mater. Matrigna nel senso di madre a volte indifferente, sì da sembrarci crudele? Bè, sempre meglio che niente.

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  8. :-)
    Prova a descriverti cosa senti, a cui dài il nome di nulla. E' qualcosa. Una tua reazione a... qualcosa, qualcuno. E' materia che reagisce a materia. Sono i nomi, a creare inesistenze.

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  9. A proposito, ho appena finito di leggere "Lo straniero" di Camus. a volte i nulla si incrociano.
    Per riempire il vuoto, intanto ti abbraccio!

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  10. x Rom hai mai guardato il cielo di notte? (Tu il cielo lo guardi eccome). Bene ... di fronte a quell'infinito che si para davanti, un infinito di spazio e di tempo, non ti pare di scomparire nel nulla, di essere un nulla? Qualcuno cerca proprio questo "annullamento" , ma sono esperienze che un "occidentale" non fa facilmente, sono abbastanza estranee al nostro "sentire". Saremo troppo "centrati" sul nostro "io" ? Forse... ma tant'è: non potremmo essere e sentire e partecipare a questo "tutto" se non avessimo un punto di vista, dei sensi con cui comunicare con quello che sta "fuori"...

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