lunedì 29 agosto 2011

Ritratti di vite non illustri (all'aeroporto)

L'aeroporto di Alghero è molto piccolo e si anima sopratutto d'estate. Attendere l'aereo per Milano 4 ore non mi spaventa, anche se ho lasciato libro e giornali nella valigia consegnata al check-in. Non sono tipo da ipod e quindi osservo i personaggi della sala d'attesa.

Imprenditore brianzolo e famiglia. Lui cinquantenne iper-attivo, non si siede mai: è attirato prima dalla pubblicità della vendita di appartamenti che spicca da un grande manifesto, poi dal negozio (scusate shop) di "prodotti tipici" sardi, poi dai distributori automatici di bibite bevande calde e ogni tipo di snack. Dopo ogni ricognizione torna dalla moglie e dalla figlia a raccontare le sue scoperte. Sempre entusiasta di tutto quello che ha trovato: appartamenti a prezzi stracciati sul mare, bottarga sotto vuoto, un favoloso cappuccino con la schiuma, un set per fare barba-lavarsi i denti-pettinarsi usa e getta. Moglie e figlia, scettiche, gli rispondono a monosillabi. La figlia, piuttosto bruttina, sfoggia un periodare bocconiano, enfatico e spropositato per un uso domestico (in fin dei conti è la "famiglia Brambilla in vacanza"); fugge alla regola "brutta , ma simpatica".    

Strana coppia. Tutti e due vestiti rigorosamente in nero. Uno trentenne, alto, abbigliamento casual ricercato, borsello, lo sguardo, sottomesso, sempre attento al compagno. L'altro cinquantenne, piccolo e tracagnotto in giacca e cravatta ed un cappello a tese larghe (sempre nero) che non si toglie mai per celare la vasta calvizie sottostante. Ha un palmare perennemente in mano che stuzzica con uno stilo appuntito, non guarda mai il compagno, anche quando gli rivolge la parola. Il tracagnotto si agita a destra ed a manca, telefonando, inviando messaggi, rispondendo a email, mentre l'altro pende dalle sue labbra, lo segue, gli accomoda la piccola valigia. Non ridono mai.

Compagnia di ragazze spagnole. Le ragazze di 18 anni sono uguali in tutto il mondo, credo. Queste sono spagnole. Sei o sette, sedute a terra, mangiano di tutto tirando fuori da minuscole valigie ogni ben di dio. Il loro abbigliamento non lascia spazio all'immaginazione: hot-pant stracciati, camicie scollare, portano ancora il costume sotto. Quando vanno alla toilette tornano anche cambiate con improbabili scialli leggerissimi, canottiere sbrindellate e altri indumenti che probabilmente si scambiano tra loro. L'ultima a recarsi al bagno torna con un abito zingaresco lungo fino ai piedi e con un evidente pancione sotto, a simulare una gravidanza già avanzata. Tutte ridono di questa trovata dell'amica e commentano lo stupore dei genitori quando la vedranno scendere dall'aereo. Ridono delle raccomandazioni che tutte hanno avuto alla partenza e delle messe in guardia dalle avventure estive da spiaggia. "Dieci giorni in Sardegna e torna gravida di otto mesi" !

Sessantenne brizzolato.  Maglietta e pantaloni lunghi leggeri, sandali ai piedi. Curioso, si guarda in giro senza muoversi dal suo sedile. Risponde con un sorriso a chi gli sorride, senza scambiare una parola. A tratti corruga la fronte, come se un pensiero troppo fosco o fastidioso lo percorresse. Osserva i bambini che cercano di sopravvivere in questo luogo assolutamente desolato per loro e ci riescono con la loro fantasia e gioia di vivere.  

5 commenti:

  1. Potevo limitarmi a cliccare alla voce reazione "Mi piace" ( e pure tanto ), ma ci tengo a metterlo per esteso.
    Bellissima e molto "Guglielmo" l'idea di rappresentarti alla fine dell'elenco.:-)

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  2. Ciao Giacy.nta, dici che ormai ho uno stile? Devo preoccuparmi ?
    Grazie per l'attenzione...
    ciao

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  3. sei sottilmente, affettuosamente, ironico. Questo per me è il tuo segno distintivo. :-)

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  4. Anche io sto compilando micro-osservazioni etnografiche come queste (eh, sì, ti assicuro che lo sono!), ma non le ho pubblicate e non so se lo farò. Ti faccio i miei complimenti, sei davvero un osservatore attento e uno scrittore delizioso. Continua, te ne prego :-)

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  5. Sono i particolari che fanno la differenza..
    forse.
    Io credo di si.
    Ciao Guglielmo

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